Walking in the Bubble
Tajani per “Food for Gaza”, Christillin premiata, Musei Vaticani per Paolucci, Prowein, chef D’Auria
Di Gianfranco Ferroni
Oggi il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani incontra il direttore della Fao Qu Dongyu, la direttrice esecutiva del Pam Cindy H. McCain e il segretario generale della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ficross) Jagan Chapagain, per lanciare l’iniziativa “Food for Gaza”.
Oggi a Palazzo Chigi è in programma il consiglio dei ministri.
Stasera a Roma va in scena il “Premio Arte: Sostantivo Femminile”, il riconoscimento ideato dall’Associazione A3M – Amici dell’Arte Moderna a Valle Giulia, mecenati della Galleria Nazionale, che celebra l’impegno delle donne nel plasmare il panorama culturale, artistico e imprenditoriale nazionale e internazionale. Tra le premiate, la fumettista Bianca Bagnarelli, insignita della medaglia d’oro dalla Society of Illustrators nella categoria “short form” durante la Comic and Cartoon Art Competition, e le cui illustrazioni sono frequenti sulle pagine del New York Times e del New Yorker. “Signora dell’Arte” Monica Biagiotti, Executive Vice President, Global Consumer Marketing and Sponsorships di Mastercard, attualmente responsabile delle attività di brand e delle campagne pubblicitarie Priceless e alla guida della strategia di engagement dei consumatori in tutto il mondo. Un riconoscimento al soprano lirico e Cavaliere della Repubblica Eleonora Buratto, e un premio alla presidente del Museo Egizio Evelina Christillin.
Giovedì pomeriggio i Musei Vaticani ricorderanno Antonio Paolucci. Che era stato ministro per i Beni culturali, ma anche direttore dei Musei Vaticani, e “possedeva la capacità, unica, di raccontare la storia e farla rivivere sotto i nostri occhi. Quando parlava si trasfigurava, diventava un gigante. Era meraviglioso nelle parole e in ciò che sapeva comunicare”, racconta Barbara Jatta, attuale numero uno delle collezioni artistiche della Santa Sede. L’omaggio a Paolucci vedrà protagonisti, nel salone di Raffaello, il cardinale Gianfranco Ravasi, Salvatore Settis, Claudio Strinati e Alvar Gonzales-Palacios, oltre alla Jatta. Modererà Tommaso Ricci.
Quasi 200 etichette in rappresentanza di oltre un centinaio di produttori del territorio e 21 desk aziendali saranno presenti a “Prowein 2024”, in programma a Düsseldorf, in Germania, fino al 12 marzo. La fiera tedesca rappresenta un’importante vetrina in Europa. Oltre ai produttori dotati di stand personalizzato, il Consorzio Vino Chianti sarà presente con un bancone istituzionale dedicato alla denominazione: un centinaio di etichette in rappresentanza di oltre 40 aziende del territorio. “Guardiamo ai mercati nuovi come quelli del Sudamerica, ma non ci dimentichiamo di un mercato strategico come quello europeo, di cui quello tedesco è il numero uno per la denominazione vino Chianti”, commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, “bisogna anche dare la possibilità alle aziende aderenti al Consorzio di farsi conoscere e creare nuovi rapporti commerciali con clienti tedeschi, e più in generale, europei”.
Alfonso D’Auria, classe 1988, è il nuovo chef di “Follie”, il fine dining di Villa Agrippina Gran Melià, il luxury resort situato nel cuore di Roma, affiliato al circuito Leading Hotel of the World. Arrivato a Villa Agrippina nel 2012 come Sous Chef, dopo un’importante esperienza da Don Alfonso e una parentesi in Cina e negli Stati Uniti, nel corso degli anni è diventato Chef e infine Executive Chef del ristorante. Nativo di Pimonte, paese che si trova a 5 km da Gragnano, Alfonso porta con sé l’eredità di una terra in cui la produzione della pasta è arte, un patrimonio di cultura e tradizione gastronomica che ha contribuito ad alimentare la sua passione per la cucina, fino a farlo scegliere di dedicarsi all’arte della tavola. “Villa Agrippina mi ha accolto 12 anni fa. Nelle sue cucine sono cresciuto umanamente e professionalmente, e adesso assumo la guida di Follie con una maturità diversa, giusta per una sfida così importante. Un grande riconoscimento per me, che onorerò proponendo piatti che celebrano la versatilità gastronomica del bacino del mediterraneo, le mie origini campane e la tradizione romana, in omaggio alla città che mi ha adottato. Saràuna cucina inclusiva, che mi consentirà di sperimentare e reinterpretare materie prime, sapori e texture diversi e versatili”, sottolinea chef D’Auria.