Walking in the Bubble
“Ponte dei Santi” tra Positano, il Chianti in Brasile e Fellini celebrato a Nemi
Di Gianfranco Ferroni
“Positano Racconta”: tre giorni di successo e pensiero, scrittori, cantanti, musicisti, tra “Miserie e Splendori”. Per Chiara Gamberale ed Emanuele Trevi sono stati “giorni in cui hanno trionfato gli elementi della vita. Storie di persone, musica dei loro destini”. Dopo la giornata dei grandi scrittori, che ha visto sul palco Domenico Starnone, Marco Missiroli e Trevi, e il secondo giorno dedicato alla musica e ai musicisti, con Michele Bravi, intervistato da Mattia Zecca e con lui sul palco il meglio delle serie italiane del momento, il regista Ludovico Bessegato, la scrittrice Alice Urciuolo e la giovane scoperta di Prisma, l’attore Mattia Carrano, è toccato alla regista Cristina Comencini e alla scrittrice Elena Stancanelli, moderate da Leonardo Colombati, parlare di “Miserie e Splendori” della loro vita, nel loro mestiere. Domenica sera chiusura con il cantautore Niccolò Fabi e il musicista Rodrigo D’Erasmo e a seguire gran finale con Chiara Gamberale che ha intervistato Kim Rossi Stuart sul suo nuovo film Brado, da poco nelle sale (molti problemi nelle sale cinematografiche, ha chiosato l’attore e regista) durante intervista. Nel corso della tre giorni dibattiti interessanti e profondi che hanno coinvolto ed emozionato il notevole pubblico presente ogni giorno nella località turistica campana. “Positano Racconta” è prodotto dalla Fondazione De Sanctis, sotto la direzione editoriale di Gamberale e Trevi. Centinaia le persone accorse ad ascoltare gli artisti; chi da Bari, chi da Salerno, ma anche da Torino e Milano, con tutte le generazioni presenti in platea per poter avvicinare il proprio scrittore, il proprio musicista o attore. Tre giorni caratterizzati dal caldo di fine ottobre che ha illuminato la piazza creando un clima di intesa e di festa che ha trovato in Positano il porto migliore.
Tra Lula e Bolsonaro alla fine ha vinto il Consorzio Vino Chianti. E’ davvero un gran tour, da Rio de Janeiro fino a Città del Messico, quello che dallo scorso 27 ottobre e fino al prossimo 9 novembre il Consorzio ha in programma tra degustazioni, workshop e masterclass nelle quattro tappe del Chianti Lovers Americas Tour 2022 in giro per il Nuovo Continente. Partenza dal Brasile, con Rio, al Copacabana Palace con una masterclass a ritmo di Sangiovese. Sette vini per sette zone, attraverso calici di Annata, Governo all’uso toscano, Superiore e Riserva, con il sommelier Manoel Beato in duetto col wine ambassador del Consorzio, Luca Alves. Poi São Paulo il 4 novembre con un workshop comprensivo di sessioni d’incontri B2B. Per l’iniziativa arriverà direttamente dalla Toscana un nutrito gruppo di produttori a presentare i propri vini ai professionisti locali. Protagonista della masterclass nella città brasiliana sarà il Vin Santo: il giornalista Jorge Lucki ne racconterà la leggenda, la tecnica di produzione e le caratteristiche uniche, attraverso una degustazione di sette prodotti, dal più secco al più blasonato “Occhio di Pernice”. Il tour quindi virerà verso nord attraversando il continente latino per fare tappa a Miami, in Florida, il 7 novembre. Oltre venti aziende accenderanno di nuovo i riflettori del vino Chianti con un workshop vivace dove troveranno spazio ancora sessioni B2B e focus speciali, stavolta sul Chianti Superiore, che verrà presentato e degustato in forma verticale dal wine educator Lyn Farmer. Il Chianti Lovers Americas Tour 2022 terminerà la sua corsa nella capitale messicana il 9 novembre. Nell’Hotel InterContinental Presidente, a Città del Messico, il Consorzio Vino Chianti proporrà una giornata immersiva all’insegna del rosso toscano, stavolta con un taglio tecnico di focus sulle Riserve, attraverso una degustazione orizzontale dell’annata 2019 con gli specialisti Georgina Estrada, vice presidente dell’associazione messicana sommelier e Luis Morones, direttore settore vino del Gruppo Presidente, che annovera uno dei caveau di vino più importanti al mondo. «Il Consorzio Vino Chianti è pronto per questo gran tour nelle Americhe, un’occasione unica per portare la denominazione in uno dei mercati più interessanti e variegati del mondo», commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, «e il mercato brasiliano è da sempre considerato l’eterna promessa per il vino italiano: nonostante soffra alti dazi, il suo potenziale è eloquente sotto vari aspetti, non solo finanziari, ma soprattutto legati al sentimento e legame di italianità col paese. Basti pensare che San Paolo è la città col maggior numero di italo-brasiliani del paese. La piazza di Miami è indubbiamente tra le più brillanti e dinamiche della scena statunitense del vino, con sia un trend promettente che un ‘melting pot’ a timbro ispanico e italiano, che aiuta molto i nostri prodotti ad essere integrati e condivisi. Il Messico, infine, è un mercato sul quale come Consorzio vogliamo provare a scommettere per dare alla denominazione un’ulteriore opportunità di ampliamento delle vendite internazionali».
Ciocchetti inaugura una mostra dedicata a Fellini
E’ tornato in Parlamento, Luciano Ciocchetti, e subito inaugura una mostra, allestita nel Palazzo Ruspoli di Nemi. “La dolce vita di Federico Fellini e Leo Catozzo: tra sogno, magia e realtà”, vuole far conoscere il sodalizio di due grandi protagonisti del cinema italiano del dopoguerra attraverso una serie di documenti rari ed inediti che hanno caratterizzato un percorso di vita umano e professionale del regista e del suo montatore. Un itinerario parte dalle caricature che Fellini si divertiva a fare del suo amico e collaboratore, esibendo anche una tela ad olio inedita e numerosi disegni “improvvisati” che ne colgono la più genuina espressività, fino ai vari modelli di quella “pressa Catozzo” che rivoluzionò a livello mondiale il montaggio cinematografico e alla moviola originale Steenbeck, “regina del montaggio” che vide realizzare, nello studio di Ponte Milvio, successi come “La dolce vita”, “La strada” e “Otto e mezzo”. Presente all’inaugurazione la famiglia Catozzo al completo, che continua nella storica sede di Santa Severa il lavoro dell’azienda che fece conoscere un’eccellenza del “made in Italy” nel mondo e che ancora oggi vede utilizzare il suo brevetto, in particolar modo nell’ambito del restauro cinematografico. È stato il figlio di Leo, Alberto Catozzo, a ricordare in particolare la relazione tra il padre e Federico Fellini: “Prima di tutto erano amici e il loro legame era condito quotidianamente dallo scherzo e della goliardia, tanto che conservo ancora una collezione sterminata delle caricature che Federico fece a papà nei momenti più inaspettati; la loro storia professionale iniziò invece con “La strada” e terminò con “Otto e mezzo”, ma continuò attraverso consigli, suggerimenti e note tecniche sul montaggio che Catozzo, “coscienza critica” del regista, gli mandava, oramai impegnato in azienda per divulgare a livello internazionale la pressa, nata per la lavorazione de “Le notte di Cabiria”. Un metodo che consentiva di verificare già in moviola l’efficacia di una scena attraverso il montaggio e lo spostamento delle sequenze: ne è un celebre esempio proprio il finale de “La dolce vita”, che Fellini aveva concepito come inizio del film”. La mostra, che vede Fabio Alescio curatore della mostra insieme a Tiziana Biscu presidente dell’Associazione culturale Chelu e Mare, promotrice dell’iniziativa, resterà aperta ogni giorno, fino al 13 novembre, con ingresso libero.