Walking in the Bubble

Meloni per la pace, Duda in Vaticano da Parolin, Boschi per Roma Capitale, Dynys a Palazzo Citterio

27
Marzo 2025
Di Gianfranco Ferroni

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, partecipa alla riunione sulla pace e la sicurezza dell’Ucraina.

In Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, riceve il presidente della Polonia, Andrzej Duda.

A Sacrofano, “Cattedra dell’Accoglienza”, promossa dalle Sorelle dell’Associazione Volontari del Servizio Sociale Cristiano – Fraterna Domus, iniziativa formativa dedicata alla cultura dell’accoglienza, della solidarietà e del dialogo. Oggi, “La speranza di un’Europa accogliente”, con protagonisti il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, e Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo.

A Montecitorio, nella sala del Mappamondo, le commissioni riunite Esteri e Difesa della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, comunicazioni del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e del ministro della Difesa Guido Crosetto sulle missioni internazionali del 2025.

A Roma, a Palazzo Theodoli, incontro di Italia Viva su “Roma Capitale, una riforma possibile?”, con Maria Elena Boschi e Roberto Giachetti.

A Montecitorio, nella sala della Regina, convegno “Ius scholae: tempi nuovi per l’Italia?”, con Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei Deputati; Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca; monsignor Vincenzo Paglia.

Al Senato, convegno “L’ape mellifera in natura e l’importanza delle colonie selvagge”, su iniziativa della senatrice Simona Petrucci.

A Roma, al Maxxi, il regista Pupi Avati conversa con Antonio Monda. “Avati si è imposto all’attenzione della critica e del pubblico realizzando molti film, nei quali, accanto alla nostalgia del passato e della civiltà di provincia, si afferma la volontà di un confronto con i temi della società contemporanea. L’ambientazione provinciale, in un intreccio di realtà e fantasia, il tema della memoria, visto spesso in chiave nostalgica, e una personale rilettura dell’horror e del genere avventuroso hanno caratterizzato la sua notevole produzione cinematografica e letteraria”, si legge nella presentazione dell’evento.

A Roma il sindaco Roberto Gualtieri inaugura la “nuova” Piazza San Giovanni in Laterano.

A Harvard oggi va in scena una masterclass dedicata al Barolo. Il presidente del Consorzio del Barolo, Sergio Germano condurrà un viaggio sensoriale alla scoperta dell’annata 2021 di quattro Barolo Docg con Menzione Geografica Aggiuntiva Comunale.

A Milano, Palazzo Citterio dall’8 maggio al 7 settembre accoglierà “Once Again”, il nuovo progetto monografico di Chiara Dynys, a cura di Anna Bernardini. L’installazione site specific pensata da Dynys per la sala ipogea cosiddetta Stirling si pone in coerente continuità con una ricerca che da oltre trent’anni l’artista dedica al dialogo con lo spazio, reale e fittizio, ed accoglierà il pubblico in una atmosfera straniante. “Once Again”, il cui titolo è mutuato dalla teoria dell’eterno ritorno di Nietzsche, permette di apprendere l’essenza e lo spirito della ricerca dell’artista, così come quell’estetica e quel vocabolario che ancora una volta spinge la sua tensione al limite tra il reale e il sogno. “Dopo la mostra dedicata a Mario Ceroli”, sottolinea Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera, “prosegue il nostro impegno sull’arte contemporanea, presentando il lavoro di Chiara Dynys, una delle artiste più note della sua generazione, il cui stretto rapporto con Milano trova oggi un definitivo compimento. Crediamo che Brera debba tornare ad essere il motore dell’arte contemporanea italiana, così come è stato agli inizi dell’Ottocento, agli inizi del Novecento, e nel periodo del dopoguerra”. Dynys progetta e crea una gigantesca “macchina” mobile che abiterà lo spazio Stirling costituita da tre rulli prospettici rotanti che si snodano per dieci metri di larghezza, simulando l’andamento delle onde marine e il loro frangersi sulla battigia per una lunghezza di dodici metri. Un’intuizione che riprende ispirazione dalle “straordinarie” macchine sceniche seicentesche capaci di generare nell’animo dello spettatore, con la magia dell’illusione, lo stupore e la meraviglia. L’esperienza di questo ambiente intende così coinvolgere il pubblico, sorprendendolo fisicamente ed emozionalmente “sulla riva del mare”, sulla battigia, dove contestualmente approdano e si incontrano frammenti, parole e frasi che si riconnettono alla poetica e alla storia della Dynys ma che, nello stesso tempo, possono appartenere alla vita di chiunque di noi, al vissuto di ciascun spettatore.

Un borgo unico di fine Ottocento ancora abitato, oggi patrimonio Unesco, sospeso nel tempo ma con proposte di visite supportate dalle più moderne tecnologie. Un’esperienza unica è quella di chi visita Crespi d’Adda, il villaggio operaio in provincia di Bergamo e poco distante da Milano, secondo sito di turismo industriale tra i più visitati in Italia. Fino al 19 luglio è possibile partecipare alle nuove visite guidate organizzate dall’Associazione Crespi d’Adda. Il villaggio si conserva immutato dalla sua fondazione, voluta nel 1876 da parte di Benigno Crespi, imprenditore illuminato che, nei pressi della confluenza dei fiumi Adda e Brembo, fece costruire il grande cotonificio che arrivò ad ospitare fino a quattromila operai e settantamila fusi funzionanti nel periodo di massima produttività. Crespi d’Adda, frazione del comune di Capriate San Gervasio, a pochi passi da Bergamo, con le sue casette tutte uguali allineate, circondate da giardini e orti e delimitate dalle stesse recinzioni basse; con la grande fabbrica cotonificio che si estende su 80mila metri quadrati, gli edifici pubblici, il suggestivo cimitero e l’affascinante centrale idroelettrica, è un borgo da visitare, unico e sorprendente, dal sapore un po’ retrò. E oggi si cammina oggi tra vie silenziose, dato che dal 2004 la grande fabbrica è chiusa. L’Unesco nel 1995 ha riconosciuto a Crespi d’Adda l’eccezionale valore storico, sociale e ambientale. “Quest’anno celebriamo il trentennale dell’inserimento del nostro villaggio operaio nella World Heritage List e l’iniziativa di un manipolo di studenti che ha reso Crespi d’Adda quello che è oggi”, sottolinea Giorgio Ravasio, presidente dell’Associazione Crespi d’Adda, “un luogo rigenerato grazie alla cultura e alla valorizzazione della sua storia umana e industriale e questo tema sarà centrale anche nei percorsi di visita e negli eventi che intendiamo organizzare lungo tutto l’arco dell’anno”.

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