Walking in the Bubble

Il Toscano celebra “Robusto trilogia”. Cosa è successo a Villa Laetitia

16
Ottobre 2022
Di Massimo Gentile

Giornalisti, volti televisivi, amanti del fumo lento. Tutti riuniti lo scorso 11 ottobre a Villa Laetitia, in una di quelle serate romane nate sotto la pioggia e finite a suon di brindisi, accompagnati dal rituale gesto del fumo di un sigaro. Anzi di più sigari.

La notte sul Lungo Tevere, infatti, ha riunito i vip del giornalismo italiano – dal direttore Marco Tarquinio al direttore Davide Vecchi, dalle conduttrici Serena Bortone e Alessandra Viero ad Alessandro Giuli e Annalisa Bruchi – per una esclusiva degustazione dell’ultima edizione limitata targata Manifatture Sigaro Toscano: la “Robusto Trilogia”. Una tiratura ristretta, dovuta alla maggiore complessità e al maggior tempo necessario per la sua manifattura, nonché alla limitata disponibilità del pregiato tabacco utilizzato.

Sigaro inammezzabile per eccellenza, il Robusto presentato per l’occasione è stato declinato in tre diverse varianti, a seconda dell’intensità della fumata. Non cambia il loro ripieno: Kentucky italiano e nordamericano. La differenza è nelle fasce di tabacco: una fascia di Kentucky nordamericano compone il sigaro Toscano Robusto Arancione; una fascia di Kentucky della Valtiberina avvolge il sigaro Toscano Robusto Rosso; infine una fascia di Kentucky, sempre della Valtiberina ma fermentata, la ritroviamo nel sigaro Toscano Robusto Blu. Il Toscano Robusto Trilogia rimane pertanto una scelta di carattere, adatta ai fumatori più navigati.

I sigari, lavorati a mano con tecnica bicentenaria dalle sigaraie di Lucca – una delle quali presente alla serata per mostrare un’arte a suo modo unica al mondo – nascono così più compatti di un tradizionale Stortignaccolo, con pancia e punte ravvicinate. Un’affinatura di oltre 12 mesi nelle celle di maturazione garantisce poi loro un’esperienza di notevole forza e intensità.

Per realizzarli – è stato spiegato in apertura – le sigaraie hanno seguito un training dedicato di 6 mesi. Un tempo utile a creare un sigaro che si caratterizza per le dimensioni magnum della pancia e per la forma compatta. La Trilogia è infine racchiusa in una confezione in alluminio da sei sigari che ne preserva unicità e profumi, in pratica un humidor.

Ovviamente dopo aver gustato il dolce e il salato offerto nel patio esterno della Villa, coperto per l’evenienza causa pioggia, dove non sono mancati saluti e strette di mano anche con VIP dai tratti meno giornalistici. Tra i tavolini, infatti, più di qualcuno si è fermato a scambiare parole con l’ex rugbista Andrea Lo Cicero o, ancora, con l’ambasciatore e Capo Delegazione del G20 Giuseppe Scognamiglio.

Tutt’altro che parco nei saluti è stato poi l’amministratore delegato di Manifatture Sigaro Toscano, Stefano Mariotti, che nello speech di apertura e nei suoi dialoghi privati con gli invitati ha tenuto a ricordare che “nei nostri sigari coesiste la tradizione tramandata da generazioni con la capacità di accogliere nuove tecniche e processi, mettendo sempre al primo posto una materia prima d’eccellenza, per offrire un’esperienza unica e da intenditori. Così come avviene con i sigari Toscano Robusto Trilogia, dal piglio deciso, che raccontano la storia di un marchio made in Italy dal carattere forte e chiaramente riconoscibile. Una riconoscibilità sempre più apprezzata all’estero, come recentemente testimoniato anche dall’ottenimento del prestigioso premio internazionale Cigar Trophy Award”.

Una gratifica che, stando alla soddisfazione di chi ha preso parte all’incontro, sembra più che meritata. E stando anche a chi ha provato la Robusto Trilogia, mi si permetterà: un viaggio unico, che porta il fumatore a godere in scala crescente le tre diverse tappe rappresentate dai sigari blu, arancione e rosso. Da accendere e provare.

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