Walking in the Bubble
Addio a Costanzo, audizioni alla Camera, Vezzoli a Roma, Mia Fair, Shoah, Londinium, Macro notturno
Di Gianfranco Ferroni
Addio a Maurizio Costanzo. Oggi, lunedì, i funerali nella chiesa romana di piazza del Popolo dedicata agli artisti. Celebrante, il rettore don Walter Insero.
A Montecitorio, la commissione Finanze della Camera dei Deputati svolge, in videoconferenza, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti, audizioni dei rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani e Cna, quindi di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, poi di Confprofessioni e Assoprofessioni, di Confapi e di Alleanza delle cooperative italiane, del Cncu – Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, di Federcasa, di FederlegnoArredo, dell’Associazione esodati del Superbonus.
A Roma, nel palazzo della Corte di Cassazione, a piazza Cavour, conferenza stampa sulle “criticità riguardanti l’imminente entrata in vigore della riforma del rito civile”, organizzata da Associazione Nazionale Magistrati, Associazione Italiana Giovani Avvocati, Associazione Nazionale Forense, Unione Nazionale Camere Civili. Interverranno il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, il presidente dell’Aiga Francesco Paolo Perchinunno, il segretario dell’Anf Giampaolo Di Marco e il consigliere della giunta nazionale dell’Uncc, Marco Di Benedetto
Francesco Vezzoli sarà nella Capitale il primo marzo alle Terme di Diocleziano del Museo Nazionale Romano per presentare la mostra “Vita Dulcis. Paura e desiderio nell’impero romano” che, dal 22 aprile e fino al 27 agosto, si terrà al Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale. Accanto a Vezzoli appariranno il direttore del Museo Nazionale Romano Stephane Verger e il presidente di Azienda Speciale Palaexpo Marco Delogu.
Primo marzo a Milano presentazione di Mia Fair – Milano Image Art Fair, fiera italiana interamente dedicata all’immagine fotografica, ideata da Fabio Castelli e organizzata da Fiere di Parma, col patrocinio del Comune di Milano. A Palazzo Reale, a piazza Duomo, annuncio della prossima edizione che si terrà dal 23 al 26 marzo, con Tommaso Sacchi assessore alla Cultura del Comune di Milano, Fabio Castelli ideatore e direttore Mia Fair, Luca Ranieri head of Esg & external relations Bnl Bnp Paribas, Mario Peserico a.d. Eberhard Italia, Francesca Malgara e Sofia Boffardi per Mia Fair, Ilaria Dazzi Fiere di Parma. Per il quarto anno consecutivo sarà Superstudio Maxi a Milano ad accogliere gli stand degli espositori italiani e stranieri e delle varie iniziative che la fiera propone.
Oggi, lunedì 27 febbraio, e domani, martedì, all’Università La Sapienza di Roma si terrà il convegno internazionale intitolato “L’Italia e gli ebrei nei territori occupati durante la seconda guerra mondiale”, organizzato dalla Fondazione Museo della Shoah in collaborazione con l’Università La Sapienza e Dhi – Istituto storico germanico di Roma e con il patrocinio di Roma Capitale. Le due giornate di studio, coordinate da un comitato scientifico composto da Umberto Gentiloni, Isabella Insolvibile, Lutz Klinkhammer e Amedeo Osti Guerrazzi, hanno come tema centrale il rapporto con gli ebrei nelle colonie e nei territori occupati. Scopo primario del convegno, porre a confronto il pensiero di diversi studiosi e scuole storiografiche, per fare il punto delle conoscenze e indicare nuove prospettive di studio e di ricerca, analizzando in particolare le politiche e la prassi degli uomini impegnati sul campo. Nel panel dei relatori presenti 23 ricercatori, provenienti da istituti culturali e università di diverse nazioni: oltre all’Italia, anche Germania, Serbia, Grecia, Israele, Norvegia, Canada. Sottolinea Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah, che il progetto accademico “coinvolge numerose personalità di spicco appartenenti a enti di alta formazione italiani ed esteri di rilievo. La collaborazione con il dipartimento Saras dell’Università La Sapienza di Roma e con l’Istituto Storico Germanico di Roma conferma l’elevato valore scientifico delle due giornate di studi, che la Fondazione intende onorare e incrementare anche nei prossimi progetti, soprattutto grazie alla costante cooperazione con i più importanti poli universitari”.
Dal 2 al 5 marzo è in programma alla Treefolk Public House di Roma l’evento Londinium, con protagonisti birrifici italiani e britannici si sfideranno nel segno della Real Ale, la tipica birra “a caduta” dei pub londinesi, nota anche come Cask Beer. Le immagini del match Italia-Inghilterra che ha sancito la vittoria degli azzurri nell’ultimo Campionato europeo di calcio, sono ancora fresche nella memoria di tutti. Ma in attesa di un nuovo confronto sul campo di gioco, c’è già una rivincita in arrivo, e stavolta sarà a colpi di birra. Al posto del classico stadio, a far da cornice ci sarà la Treefolk Public House in viale di Trastevere. E se, appunto, il “campo da gioco” vede l’Italia giocare in casa, le regole arrivano direttamente da Londra, perché oggetto della contesa sarà proprio la tradizionale Real Ale britannica, nota anche come Cask Beer: una vera e propria icona di un modo di bere la birra tutto inglese, che ha resistito caparbiamente al trascorrere dei secoli e alle innovazioni, per custodire i segreti di un metodo produttivo unico al mondo. Una sfida tra 50 birre diverse: 25 inglesi e 25 italiane, in una gara all’ultima pinta dove il vincitore sarà stabilito dai palati di appassionati, intenditori e amanti della “bionda”. A fare da denominatore comune a tutti i fusti in gara, sarà appunto l’appartenenza alla tradizione che vede nel cask, tipo particolare di botte, un simbolo senza tempo. Uno stile classico nelle isole britanniche, che racconta dei tipici e pittoreschi pub delle periferie, o di quei pub cittadini che iniziano a riempirsi nel pomeriggio, quando si esce dal lavoro. E sarà curioso scoprire il lavoro dei birrai nostrani che si cimentano, per la prima volta, con questa tecnica di produzione. Ma quali sono le caratteristiche delle Real Ale? Il cask, come detto, è il tipico contenitore da cui vengono spillate. Le sue dimensioni possono variare, ma c’è una caratteristica che non può mancare: l’assenza all’interno di anidride carbonica aggiunta. Queste birre, infatti, sono limpide e praticamente senza schiuma: “C’è appena una lieve gasatura”, spiegano gli organizzatori, “dovuta a un passaggio fondamentale, ovvero la rifermentazione in cask. Spesso si collega questo processo quasi esclusivamente all’area produttiva belga, senza riflettere sul fatto che invece è questa l’essenza di una Real Ale, una birra che resta in fusto ma viva, con lieviti attivi in quanto innescati da zuccheri residui”. Altro elemento fondamentale è la spillatura cosiddetta ‘a caduta’: “L’innesto del rubinetto è un momento fatidico, la membrana in plastica presente sulla testa del cask viene penetrata dalla punta del rubinetto (tap) con un colpo di martello, poi, una volta posizionato il cask con una specifica inclinazione, si può finalmente iniziare a servire le prime pinte: nulla di più autenticamente inglese”. Altra tipologia di servizio, altrettanto particolare e tradizionale, è quello con hand pump, nel quale, aggirando la spinta dell’anidride carbonica, si tira letteralmente la birra fuori dal cask risucchiandola con una leva attraverso un tubo, un po’ come si faceva con le vecchie pompe idrauliche dei pozzi artesiani. Ultimo elemento caratteristico è il servizio, rigorosamente a temperatura ambiente: e questo non solo perché è nelle cantine dei pub inglesi che i cask vengono tradizionalmente conservati fino alla spillatura, ma anche perché l’assenza di refrigerazione è fondamentale per mantenere il lievito ‘vivo’ , in modo da favorire la peculiare maturazione di questa bevanda. Una birra unica, per la cui tutela è stata istituita dal 1972 l’associazione Camra, “Campaign for Real Ale”. E se in Italia è ancora poco conosciuta, con un numero ridotto di birrifici che vi si cimentano, l’evento Londinium può porsi come un’occasione preziosa per scoprire un volto nuovo della birra, lasciandosi avvolgere dall’immagine di quella Londra seducente e un po’ misteriosa che, tra una pinta e l’altra, ha attraversato le epoche. È prevista anche un’ampia selezione food tipicamente inglese: dall’english breakfast del mattino, fino alle ribs e al fish and chips.
Il Macro, il museo capitolino di via Nizza, chiuderà alle 4 di notte, per una volta. Accadrà grazie al terzo capitolo di “Il Pianeta XL”, evento che si svolgerà sabato prossimo, realizzato in collaborazione con Terraforma, e che si svilupperà nell’arco di una notte. Questa fusione di mondi e immaginari in trasformazione e reciproca contaminazione, prende vita celebrando i 15 anni di una delle realtà più emblematiche dell’evoluzione della produzione sonora e delle pratiche artistiche basate sul suono: l’etichetta discografica multidisciplinare e piattaforma per artisti Pan, fondata a Berlino da Bill Kouligas. La serata si aprirà alle ore 19 con l’inaugurazione di un nuovo intervento artistico pensato per la terrazza del museo, il billboard di Katja Novitskova Pattern of Activation (Vibe Shift), un lavoro che indaga l’artificialità algoritmica, frutto della ricerca dell’artista sulle relazioni tra corpo e tecnologia. Alle ore 20 l’evento si sposterà sul tetto dell’auditorium per una conversazione tra Bill Kouligas, artista, designer, musicista e fondatore di Pan, e lo scrittore ed editor Federico Sargentone, dedicata alla vita dell’etichetta discografica berlinese. Alle ore 21 il foyer accoglierà il live show di Daniele Guerrini, in arte Heith, che presenterà̀ il suo disco uscito per Pan lo scorso ottobre, esibendosi con il batterista Jacopo Battaglia e il chitarrista Leonardo Rubboli. Alle ore 22, con una installazione all’interno dell’auditorium, Honour presenterà, per la prima volta in Italia, Beg 4 Mercy, disco di debutto del progetto che unisce riferimenti pop e underground. Contemporaneamente il foyer ospiterà il djset di Bill Kouligas, con sonorità ibride tra noise, ambient e techno. Dalla mezzanotte il musicista Low Jack insieme all’artista francese Le Diouck saliranno sul palco per un live set di 90 minuti. In chiusura djset di Crystallmess: la producer, scrittrice e dj francese mixerà suoni afro-trance e Detroit techno.