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Usa 2024: – 62, Labor Day, Harris con i sindacati, Trump sui social

03
Settembre 2024
Di Giampiero Gramaglia

Il modo migliore di fare campagna nella Festa del Lavoro? Con i sindacati.

Lo hanno pensato, e fatto, all’unisono il presidente Joe Biden e la sua vice, e candidata democratica alla Casa Bianca, Kamala Harris, che si sono ritrovati sul palco di un comizio a Pittsburgh, in Pennsylvania, lo Stato più popoloso fra quelli in bilico di Usa 2024, uno dei tre della Rust Belt contesi (gli altri due sono Michigan e Wisconsin, mentre l’Illinois appare solidamente democratico).

Come osserva la Cnn, Harris centellina le sortite con Biden – era la prima dopo la convention -, perché il ‘fare coppia’ col presidente non è sempre percepito come un vantaggio. Ma la popolarità di Biden presso i sindacati è alta e questa è apparsa un’occasione propizia.

Come ricorda la Cnn, il Labor Day, che in America segna la fine dell’estate, era una volta percepito come l’avvio vero e proprio della campagna presidenziale. Ma questo è ormai solo un cliché, visto che “la politica americana è diventata una campagna permanente”. Tuttavia, resta l’idea che di qui si parta per lo sprint finale.

E, quest’anno, la ricorrenza sembra pure segnare un momento di svolta, col ritorno della campagna a ritmi normali, dopo un’estate tumultuosa, dal dibattito tv fallimentare – per Biden – del 27 giugno alla sentenza della Corte Suprema sugli Stati uniti sulla parziale immunità del presidente, che ha come minimo ritardato se non vanificato – si vedrà – i procedimenti giudiziari federali contro Trump; al ritiro di Biden e all’emergere di Harris come candidata democratica, senza ovviamente trascurare le convention dei due maggiori partiti.

Per il Labor Day, Harris e Trump hanno fatto due scelte diverse: più tradizionale, quella della vice di Biden, a fare campagna in Michigan e Pennsylvania; più consona al personaggio quella dell’ex presidente, che ha speso il week-end accusando sui social la rivale di tutti i mali di questa terra, dall’essere una comunista all’essere responsabile della morte nel 2021 a Kabul di 13 militari americani vittime di un attentato durante il ritiro dall’Afghanistan come dell’uccisione degli ostaggi a Gaza.

E financo di avere mentito sul fatto di avere lavorato, da studentessa, da McDonald’s: “Bugia! Non l’ha mai fatto”, scrive Trump, smentendo, senza fonti d’appoggio, un raccontino fatto da Harris alla convention democratica.

Dai sondaggi, continuano ad arrivare ad Harris buone notizie: secondo una proiezione di Abc News e Ipsos, il 24% dei repubblicani – quasi uno su quattro – ha un’opinione positiva della campagna della candidata democratica. Fra gli indipendenti, la percentuale sale al 56% e fra i democratici arriva addirittura al 93%.

Più basse le percentuali di Trump: il 79% dei repubblicani ne apprezza la campagna – uno su cinque no -. Fra gli indipendenti, la percentuale scende al 38% e tra i democratici al 13%.

Usa 2024: Harris e Trump d’accordo, l’acciaio americano resti americano
Presentandosi con Biden sul palco di Pittsburgh, Harris era consapevole di offrire a Trump immagini da sfruttare quando la associa ai fallimenti dell’Amministrazione democratica sull’immigrazione e ai problemi derivanti dall’inflazione. Ma Harris stima che il vantaggio che le può derivare dal sostegno dei sindacati vale il rischio.

Nel comizio a Pittsburgh, capitale dell’acciaio statunitense, Harris ha detto: “La US Steel deve restare americana. Quando i sindacati sono forti, l’America è forte. Stiamo lottando per creare un’economia che funzioni per tutti”.

Affermazioni condite da qualche suo mantra: “In questa elezione ci sono due visioni molto diverse del Paese: noi guardiamo e ci battiamo per il futuro, l’altra parte guarda al passato. Noi ci battiamo per un futuro di dignità per tutti. Questa elezione è una battaglia per la promessa dell’America: Trump ci vuole portare indietro, vuole dare più tagli delle tasse a ricchi e grandi aziende”.

Presenti a Pittsburgh, c’erano anche il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, astro nascente del partito, e il senatore Bob Casey, che corre per la rielezione, oltre ai dirigenti locali e nazionali delle principali Union, tra cui la International Brotherhood of Electrical Workers, la Afl-Cio e la United Steelworkers, il sindacato dei metalmeccanici.

La promessa di opporsi della Us Steel ai giapponesi allinea Harris a Biden e anche a Trump: l’impegno a difendere le industrie strategiche dall’assalto straniero è comune.

Prima Kamala aveva fatto tappa in un’altra roccaforte sindacale, Detroit, in Michigan, la capitale dell’auto. Sul palco con lei, la governatrice Gretchen Whitmer, pure lei una leader emergente, e due dei più noti dirigenti sindacali: Randi Weingarten, che guida la American Federation of Teachers, e Shawn Fain, capo della United Automobile Workers, potente organizzazione delle tute blu dell’auto.

Il comizio di Pittsburgh ha anche segnato il riemergere di Biden da due settimane di ferie trascorse tra California e Delaware. Deposti i panni del candidato, il presidente indossa quelli del volontario che fa campagna per la sua vice.

In settimana, mentre Kamala si preparerà al dibattito televisivo con Trump del 10 settembre, Biden sarà ancora in Pennsylvania, lo Stato dov’è nato, e in Wisconsin e Michigan, gli Stati di quello che era il ‘Blue Wall’, tutti da lui riconquistati nel 2020 dopo che Trump li aveva fatti suoi nel 2016.

E’ un’area dove Biden, che si è definito “il presidente più pro-Union della storia”, può incidere ancora sul voto degli operai e dei pensionati. Il presidente intende vantare i risultati raggiunti, ma anche indicare quello che farà negli ultimi mesi della sua presidenza, per meglio definire la sua eredità, anche in politica estera”.

Non si sa quando Biden e Harris compariranno di nuovo insieme: è possibile che i due si spartiscano i compiti, con Kamala che tenta di ridefinirsi e smarcarsi dal suo boss, difendendo quanto fatto insieme, ma indicando “la nuova strada da seguire” e “il lavoro che c’è ancora da fare”.