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Usa 2024: +9, Trump piglia tutto, vede Biden, fa altre nomine

14
Novembre 2024
Di Giampiero Gramaglia

«Trump piglia tutto», titola Politico. Anche se l’assegnazione dei seggi alla Camera non è ancora definitiva, a nove giorni dalle elezioni, i repubblicani hanno ora acquisito la certezza della maggioranza, conquistando il seggio numero 218. I media Usa, che hanno dato la notizia a tarda sera, prospettano «una maggioranza sottile» – il margine, a spoglio concluso, sarà di pochi seggi –, ma sottolineano che è ormai sicuro che Donald Trump e i repubblicani avranno, nella prossima legislatura, che comincia a gennaio, il pieno controllo dell’esecutivo e del legislativo. La maggioranza in Senato era già stata acquisita nei giorni scorsi, 53 seggi su 100 contro 47 ai democratici.

La giornata di mercoledì è stata convulsa di informazioni, nella scia di Usa 2024, con l’incontro alla Casa Bianca tra il presidente eletto e il presidente in carica Joe Biden, e una raffica di nomine da parte di Trump.

Quella che più attira l’attenzione dei media e desta polemiche è la designazione del deputato della Florida Matt Gaetz alla guida del Dipartimento della Giustizia: il Washington Post definisce la scelta di Gaetz «controversa» e «polarizzante», tale da destare «perplessità» fra gli stessi repubblicani; la Cnn vi vede una conferma della tendenza di Trump ad anteporre la lealtà alla competenza.

Il New York Times rivela che la commissione etica della Camera si apprestava a pubblicare, domani, i risultati dell’indagine su Gaetz, deputato della Florida, condotta a seguito di accuse per comportamenti sessuali scorretti e uso di droghe. Il rapporto, definito «altamente critico», non sarà però pubblicato, almeno ufficialmente, perché Gaetz si è ieri dimesso senza preavviso dalla Camera, ponendo di fatto termine all’indagine.

Sintetizzando le scelte fin qui fatte da Trump, la Cnn parla di «un governo anti-governo», riferendosi in particolare all’incarico di deregulation e di sburocratizzazione affidato alla ‘strana coppia’ Elon Musk/Vivek Ramaswami.

Nel resto dell’attualità, i repubblicani hanno eletto il senatore del South Dakota John Thune come capo della maggioranza al Senato, scegliendo un «istituzionalista» per succedere, dopo quasi 18 anni, a Mitch McConnell, che a 82 anni s’è chiamato fuori. Thune – viene notato – ha battuto un candidato ‘trumpiano’, il senatore della Florida Rick Scott, e potrebbe non essere sempre in sintonia con il presidente, come accadeva anche a McConnell.

Il presidente eletto ha inoltre scelto l’ex deputata delle Hawaii Tulsi Gabbard come direttore dell’Intelligence federale. È ufficializzata la nomina del senatore della Florida Marco Rubio a segretario di Stato.

Gabbard è una ex democratica, in corsa nel 2020 per la nomination alla Casa Bianca, ormai da tempo passata nelle fila ‘trumpiane’: in campagna elettorale, ha preparato Trump ai dibattiti con Joe Biden e Kamala Harris.

Infine, Trump e Biden si sono ieri incontrati alla Casa Bianca: per il NYT, i due «hanno passato venti secondi a scambiarsi gentilezze l’un l’altro», una photo opportunity nello Studio Ovale e uno scambio di battute insignificante, senza rispondere alle domande dei giornalisti.

Sul fronte economico, in ottobre i prezzi sono aumentati del 2,6% su scala annua, in linea con le attese degli economisti, ma con un lieve incremento rispetto al 2,5% di settembre. In campagna elettorale, sarebbe stata una cattiva notizia per il ticket democratico. Adesso, invece, è una notizia non positiva per il presidente eletto, che ha promesso di contenere l’inflazione, pur prospettando politiche che rischiano di fare lievitare i prezzi.