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USA 2024: – 8, la nuova canzone di Harris e la solita solfa di Trump

27
Ottobre 2024
Di Giampiero Gramaglia

“È il momento per l’America di cantare una nuova canzone, la canzone della dignità”: parole e musica di Beyoncè, che annuncia il suo sostegno a Kamala Harris in un comizio in Texas, venerdì sera. Ma sondaggi e guru lasciano presagire che l’America, il 5 novembre, potrebbe invece scegliere la solita solfa di Donald Trump, che in un podcast dice che “i nemici interni” sono peggio del leader nord-coreano Kim Jong-un, con cui “andavo d’accordo”.

Sul palco di Houston, la sua città natale, Beyoncè afferma: “Non sono qui come una star. Non sono qui come una politica. Sono qui come una madre che ha profondamente a cuore un mondo in cui i miei figli abbiano la libertà di controllare il proprio corpo”. E aggiunge: “Kamala sta lavorando per ciò di cui il Paese ha bisogno adesso… Noi abbiamo bisogno di voi: dobbiamo votare”.

E ieri sera, a Kalamazoo, in Michigan, un’altra ‘donna eccellente’ dell’America progressista, Michelle Obama, s’è detta “frustrata” e “arrabbiata” perché molti “ignorano il declino mentale e l’incompetenza grave” di Trump, che continua a diffondere “bugie” e “teorie complottiste”, mentre per Harris vale “un doppio standard” rispetto al suo rivale.

Trump replica dalla Pennsylvania che Harris alla Casa Bianca sarebbe “un disastro”: “Ci porterà sicuramente alla terza guerra mondiale con la sua incompetenza… Eleggerla presidente vorrebbe dire scommettere su milioni di vite”, perché non saprebbe come cavarsela con il presidente cinese Xi Jinping e con quello russo Vladimir Putin.

La nuova tattica di Trump, in questo rush finale di USA 2024, è di mettere in risalto la sua familiarità con i cattivi del Mondo, come se fosse un fiore all’occhiello. Nell’intervista durata tre ore al podcast di Joe Rogan, uno dei più popolari degli Stati Uniti, l’ex presidente ha ribadito che, se sarà eletto, negozierà la pace fra Russia e Ucraina senza però dare dettagli – “Se ti dicessi cosa farei, non sarei poi in grado di fare un accordo” -; e ha più volte parlato dei “nemici interni”, cioè i suoi oppositori politici, fra i quali l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi.

Un’altra ‘donna eccellente’, ma meno capace di trasmettere energie positive, schierata con Harris è Hillary Clinton: ospite di un programma della Cnn, ‘The Source’, dice che Trump è più folle e pericoloso che nel 2016, quando la battè nella corsa alla Casa Bianca.  L’ex segretaria di Stato, nonché ex first lady, rileva che “l’instabilità e il pericolo del candidato repubblicano sono evidenti nei discorsi senza senso dei suoi comizi”.

Quanto a Harris, Clinton dice: “Credo che porti avanti la sua campagna in base alle lezioni apprese durante gli ultimi otto anni. Innanzitutto, quanto incredibilmente pericolo sia Trump… Ciò non era così chiaro come avrebbe dovuto esserlo nel 2016; ora, invece, lo è…”.

Intanto, continua a esserci fermento nei media Usa, dopo la decisione degli editori multimiliardari di Washington Post – Jeff Bezos, il fondatore di Amazon – e Los Angeles Times – Patrick Soon-Shiong, un imprenditore biotech di origini sino-sudafricane – di non fare endorsement per Usa 2024.

In una dichiarazione al New York Times, la figlia di Soon-Shiong, Nika, attribuisce la decisione, che ha provocato dimissioni e malesseri nella redazione e migliaia di cancellazioni d’abbonamenti,  al sostegno di Harris a Israele, nonostante quanto avvenuto nell’ultimo anno. Ma la famiglia non conferma questa motivazione.

USA 2024: hackers anti-campagne all’opera da Cina e Iran

Un gruppo di hackers cinesi ha attaccato telefoni udati da Trump e dal suo vice JD Vance. Non è chiaro se e quali dati siano stati rubati, ma le informazioni contenute nei telefoni usati da candidati alla presidenza e alla vice-presidenza potrebbero rivelarsi ‘una miniera d’oro’ per qualsiasi agenzia di intelligence di un Paese ostile agli Stati Uniti. Sarebbero stati pure hackerati i telefoni di persone dello staff dell’Amministrazione federale.

La campagna repubblicana è stata informata di una breccia nel sistema delle telecomunicazioni che avrebbe permesso l’incursione cinese. Anche la campagna democratica è stata oggetto dell’attacco, ma non è chiaro se, in questo caso, gli hackers abbiano avuto successo.

Intanto, il gruppo di hacker iraniani accusati di aver intercettato le email della campagna di Trump ha pubblicato il materiale. Lo riferisce la Reuters in esclusiva sul suo sito: il materiale è stato fornito a un attivista democratico che lo ha ripostate sul suo sito, American Muckrakers, e lo avrebbe dato ad altri giornalisti indipendenti.

Si tratta di comunicazioni della campagna del magnate con consulenti esterni e alleati, che trattano una serie di argomenti relativi a Usa 2024. Il Dipartimento di Giustizia ha accusato a inizio ottobre un gruppo collegato al governo iraniano, Mint Sandstorm o APT42,di avere rubato tra maggio e giugno le password di diversi esponenti della campagna repubblicana.

Un giudice federale ha ordinato all’ex legale di Donald Trump, ed ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, di trasformare quasi tutti i suoi beni in denaro contante, per potere pagare l’indennizzo stabilito da una corte a due addette al voto in Georgia nel 2020 – madre e figlia -, diffamate dopo le elezioni e ingiustamente accusate di frode. Giuliani fu un protagonista della battaglia di Trump per contestare, senza alcuna prova, la regolarità del voto.