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Usa 2024: + 68, l’ultima settimana di Joe Biden alla Casa Bianca
Di Giampiero Gramaglia
Joe Biden s’appresta a vivere l’ultima settimana da presidente degli Stati Uniti: giorni tragicamente segnati dagli incendi in California, che hanno indotto la Casa Bianca a cancellare la prevista visita in Italia e in Vaticano. Oggi, Biden farà un discorso sulla politica estera della sua Amministrazione al Dipartimento di Stato; mercoledì, darà l’addio alla nazione con un intervento dallo Studio Ovale.
Prima di partecipare all’insediamento del successore Donald Trump, lunedì 20, sul Campidoglio, Biden trascorrerà il week-end nella sua casa in Delaware con la first lady Jill Biden.
Negli ultimi giorni, il presidente uscente ha preso numerose misure di segno opposto all’orientamento del presidente eletto, che sta invece preparando una raffica di decisioni annunciate nel primo giorno del suo secondo e ultimo mandato alla Casa Bianca.
Citiamo due degli esempi più recenti delle misure anti-Trump adottate da Biden. Uno è l’estensione dello statuto di protezione temporanea a 800 mila emigrati venezuelani e salvadoregni. In tal modo, lo statuto, già applicato a emigrati ucraini e sudanesi, interessa oltre un milione di persone. Trump è ostile al mantenimento dello Statuto, di cui, nel primo mandato, cercò di ridurre drasticamente l’ambito di applicazione.
Il secondo è l’estensione delle sanzioni alla Russia in conseguenza dell’invasione dell’Ucraina, colpendo il settore dell’energia: c’è il rischio di un impatto inflattivo negli Stati Uniti, creando ostacoli all’attuazione delle promesse di Trump di ridurre il ritmo d’incremento del costo della vita.
Da segnalare, nel fine settimana, le dimissioni del procuratore speciale Jack Smith, che ha condotto le inchieste federali sulla sommossa istigata da Trump del 6 gennaio 2021 e sui documenti riservati sottratti alla Casa Bianca e malamente custoditi a Mar-a-lago in Florida. Smith, nessuna delle cui inchieste è sfociata in un processo, anche per i ripetuti interventi ostativi della Corte Suprema, aveva già espresso l’intenzione di dimettersi. E’ possibile che il Dipartimento della Giustizia pubblichi, nei prossimi giorni, estratti del suo rapporto sulle indagini condotte.
Usa 2024: Trump fa altre nomine, prepara incontri
Donald Trump continua a riempire i ranghi della sua Amministrazione e ha scelto, in particolare, ‘numeri due’ dei Dipartimenti dell’Interno e dei Trasporti e dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (Epa).
David Fotouhi, consigliere generale ad interim dell’Agenzia della fine del Trump I, è stato nominato vice-direttore. Katharine MacGregor sarà vice-segretaria all’Interno, una posizione già ricoperta all’inizio del Trump I. Steven Bradbury, neo vice-segretario ai Trasporti, è anch’egli un esponente della vecchia guardia: è stato, infatti, consigliere generale del Dipartimento Nel Trump I. Durante l’audizione di conferma al Senato per quel ruolo, John McCain si rifiutò di sostenerlo per l’appoggio alle patiche di tortura duran te l’Amministrazione di George W. Bush.
Inoltre, Trump lavora sui prossimi passi di politica internazionale. In proposito, c’è da segnalare che la Svizzera sarebbe pronta a ospitare l’eventuale vertice tra Trump e il leader russo Vladimir Putin sul conflitto in Ucraina. Lo scrive l’agenzia russa Tass, che cita il giornale svizzero Le Temps.
La Svizzera aveva già ospitato in giugno a Burgenstock la conferenza di pace chiesta dall’Ucraina, alla quale parteciparono delegazioni di 101 Paesi, ma non la Russia, che non fu invitata. Altri Paesi sarebbero, però presi in considerazione per lo svolgimento del vertice.
La scorsa settimana, il presidente eletto degli Stati Uniti aveva detto che sono in corso i preparativi per un incontro con Putin per mettere fine al conflitto. Il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov ha poi fatto sapere che il presidente russo è pronto a incontrare Trump senza alcuna precondizione.
L’ANSA informa che il governo giapponese sta preparando un vertice tra il premier Shigeru Ishiba e Trump prima della metà di febbraio. In questa senso va letta la presenza del ministro degli Esteri Takeshi Iwaya alla cerimonia di insediamento di Trump il 20 gennaio, dove avrà forse un incontro con il senatore Marco Rubio, designato segretario di Stato e in attesa della conferma del Senato.
“Vorremmo iniziare a costruire un rapporto di fiducia reciproca” con la nuova Amministrazione, ha detto Iwaya all’emittente pubblica Nhk. È raro che il Giappone invii il ministro degli Esteri all’inaugurazione del presidente Usa, invece dell’ambasciatore a Washington. A sua volta, Ishiba ha detto che spera di incontrare Trump “il prima possibile e in un momento appropriato”.
Tra i temi dell’incontro, secondo i media nipponici, Ishiba punterà a riaffermare l’importanza dell’alleanza tra i due Paesi, e vorrà con ogni probabilità discutere della proposta di acquisizione della U.S. Steel da parte della Nippon Steel, recentemente bloccata dall’Amministrazione Biden.