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Usa 2024: + 58, elezione speaker Camera test per Trump, Biden lo provoca, indagini

03
Gennaio 2025
Di Giampiero Gramaglia

Un test, oggi, alla Camera, sulla presa di Donald Trump sui deputati democratici e sulla tenuta della sottilissima maggioranza repubblicana. Il Washington Post, che la fa sempre difficile al presidente eletto, ne ipotizza “un altro smacco”, come già avvenne lo scorso anno, quando si trattò di sostituire Kevin McCarthy, divenuto inviso all’allora candidato repubblicano alla Casa Bianca.

L’elezione dello speaker della Camera coincide con l’insediamento del nuovo Congresso, uscito dalle elezioni del 5 novembre, con i repubblicani in maggioranza sia alla Camera che al Senato.

Lo speaker uscente Mike Johnson si è ricandidato e ha l’endorsement del presidente eletto, che ostenta fiducia sui social: “Il voto sarà un successo”. Ma la strada pare accidentata: la maggioranza alla Camera è la più risicata in quasi cento anni, dai tempi della Grande Depressione, 220 seggi contro 215, con la soglia di maggioranza a 218 se sono presenti tutti e 435 i deputati.

I repubblicani ne hanno già perso uno: Matt Gaetz, della Florida, dimessosi e, quindi, fattosi pure da parte per la nomina a segretario alla Giustizia, per scandali relativi ai suoi comportamenti. E Thomas Massie, del Kentucky, ha detto alla Cnn che non intende sostenere Johnson. Quest’ultimo quindi non può perdere neppure un altro voto del suo partito.

Ma le speculazioni giornalistiche su screzi anti-Trump fra i repubblicani si sono spesso infrante, in passato, sulla sudditanza al magnate degli eletti repubblicani, timorosi del carattere vendicativo del presidente eletto.

Nel caso fosse rieletto, Johnson, nel gestire i lavori della Camera, dovrà tenere conto della perdita di altre due pedine: i deputati Mike Waltz ed Elise Stefanik entreranno a far parte della nuova Amministrazione Trump rispettivamente come consigliere per la sicurezza nazionale e ambasciatrice all’Onu (ruolo che, a differenza del primo, richiede la conferma del Senato).

Per le elezioni suppletive ci vorranno mesi. Quindi lo speaker si ritroverà almeno temporaneamente senza maggioranza e dovrà negoziare l’appoggio dei democratici su ogni singola misura per fare decollare l’agenda di Trump. In questo contesto, ogni singolo deputato sarà l’ago della bilancia, acquisendo un’enorme influenza.

Intanto, i repubblicani della Camera hanno reso più difficile la rimozione dello speaker, per evitare il ripetersi di quanto avvenuto con McCarthy, la cui estromissione sprofondò la Camera nell’incertezza per settimane.

Usa 2024: inchieste sugli episodi di New Orleans e Las Vegas
I media Usa seguono gli  sviluppi delle indagini sui due drammatici episodi di Capodanno: l’attentato di New Orleans, il cui bilancio è ormai di 15 morti e decine di feriti, e poche ore dopo l’esplosione di una Tesla a Las Vegas davanti al Trump International Hotel.

Il protagonista e unica vittima dell’episodio di Las Vegas è stato identificato: Matthew Livelsberger, un sergente maggiore dell’esercito, in congedo temporaneo. Secondo una ricostruzione, Livelsberger si sarebbe tolto la vita sparandosi in fronte con una pistola, prima dell’esplosione.

L’Fbi non ha finora trovato connessioni tra i drammi di New Orleans e Las Vegas, a parte la quasi contemporaneità e il fatto che Shamsud Din Jabbar, l’attentatore di New Orleans, e Livelsberger prestarono servizio per un certo tempo, anni fa, nella stessa base militare Usa.

Usa 2024: Trump attacca Biden, che replica con punture di spillo
Nonostante non vi siano elementi fattuali che colleghino i due episodi all’immigrazione clandestina, Trump continua a battere su questo tasto: “Con la politica ‘Open Border’ di Joe Biden, ho detto molte volte che il terrorismo islamico radicale e altre forme di crimine violento diventeranno così gravi in America che sarà difficile anche solo immaginarlo o crederci. Quel momento è arrivato ed è peggio di quanto ci si potesse immaginare”. Il presidente eletto lo scrive su Truth, rispolverando una frase ricorrente nella sua campagna: “Joe Biden è il peggior presidente nella storia americana, un disastro totale e completo”.

Biden replica con un doppio gesto ostile verso il suo successore: decide di bloccare l’acquisizione della US Steel da parte della Nippon Steel, lasciando la patata bollente al Trump 2 – la decisione dovrebbe essere annunciata oggi – e annuncia l’intenzione di conferire alla ex deputata repubblicana Liz Cheney, bestia nera del presidente eletto, la Presidential Citizens Medal, la seconda più alta onorificenza civile statunitense, attribuita a coloro che hanno compiuto atti esemplari di servizio per il loro Paese o per i loro concittadini.

Cheney, che era la ‘numero due’ dei deputati repubblicani finio al 2022, è stata la vice-presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sull’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 ed è rimasta una fiera oppositrice dell’ex e futuro presidente, tanto da fare campagna per Kamala Harris. Trump minaccia di perseguirla insieme ad altri suoi “nemici”.

Oltre che a Cheney, Biden assegnerà la stessa medaglia al deputato Bennie G. Thompson, che fu presidente della stessa commissione, e ad altre 18 persone. Tra loro l’avvocato Mary Bonauto, impegnata a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, e l’avvocato Evan Wolfson, leader del movimento per l’uguaglianza dei matrimoni.

Nella lista figurano anche veterani, ex legislatori e sostenitori dell’assistenza sanitaria, alcuni legati a Biden da decenni. C’e’ pure il due volte campione Nba ed ex senatore Bill Bradley, già nella Hall of Fame del basket, che ha giocato per i New York Knicks – e per la Simmenthal di Milano – prima di dedicarsi alla politica.

Usa 2024: Corea del Sud, piccoli Dottor Stranamore crescono

Nella scia delle roboanti affermazioni in politica estera del presidente eletto e dei fragili equilibri in Corea del Sud, piccoli Dottor Stranamore crescono ed escono allo scoperto, anche fra analisti ed accademici.

Sull’ultimo numero di Foreign Affairs, prestigiosa rivista del Cfr, il Center for Foreign Relations, due professori di università sud-coreane, Robert E. Kelly e Min-Hyung Kim, scrivono che Seul dovrebbe dotarsi dell’arma atomica come migliore strumento per contenere la minaccia nucleare della Corea del Nord. “Per molto tempo – scrivono – la Corea del Sud ha contato sugli Stati Uniti per neutralizzare la minaccia nucleare nord-coreana… Per decenni, ciò è bastato a fornire alla Corea del Sud garanzie di sicurezza sufficienti… Ma oggi, questa garanzia appare sempre più fragile”.