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USA 2024: – 56, Harris e Trump in equilibrio alla vigilia del dibattito

09
Settembre 2024
Di Giampiero Gramaglia

Alla vigilia del dibattito televisivo tra Kamala Harris e Donald Trump – domani ore 21.00 su Abc, saranno le tre del mattino di mercoledì in Italia -, la corsa alla Casa Bianca di USA 2024 è ritornata in equilibrio, dopo avere dato l’impressione, per qualche settimana, di pencolare a favore di Harris.

La candidata democratica ha esaurito il bonus novità e il candidato repubblicano ha superato la crisi da cambio di cavallo fra i democratici, dopo l’uscita di scena del presidente Joe Biden.

Per la vice-presidente, il dibattito è fondamentale per farsi conoscere – il 28% degli indecisi ha “bisogno di saperne di più” su di lei –, per incarnare l’dea di cambiamento che dice di rappresentare e per conquistare maggiori consensi fra gli elettori ispanici.

Sono indicazioni che si ricava dall’ultimo sondaggio New York Times / Siena College. Ne risulta che, su scala nazionale, Trump ha il 48% delle intenzioni di voto e Harris il 47%: Siccome il margine di errore è del 3%, il risultato è statisticamente in equilibrio, invariato rispetto a luglio.

Nel complesso, tutte le ultime rilevazioni hanno riportato con i piedi per terra i democratici, dopo l’ubriacatura d’entusiasmo della convention di Chicago.

Secondo una media dei sondaggi fatta dal NYT, anche negli Stati in bilico Harris e Trump sono sostanzialmente in equilibrio o Harris ha un lieve vantaggio. La maggioranza degli analisti considera incerti sette Stati: sei dove nel 2020 vinse Biden, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, Georgia, Arizona e Nevada; e uno dove vinse Trump, la North Carolina.

USA 2024: la preparazione del dibattito e le regole
Questa situazione di equilibrio potrebbe essere alterata dal dibattito di domani: i due candidati vi si stanno preparando, sia pure in modo diverso. Trump è allenato, fra gli altri, da Tulsi Gabbard, ex deputata democratica, ora passata nei suoi ranghi, che nel 2020, come aspirante alla nomination, mise in difficoltà Harris in un dibattito.

Harris ha invece avuto un consiglio da Hillary Clinton, che affrontò Trump nei dibattiti del 2016: “Fallo abboccare all’amo”. Hillary uscì bene dai confronti col magnate, ma perse poi le elezioni.

Intervistata dal New York Times, l’ex candidata alla presidenza invita la vice-presidente ad “andare all’attacco”: “Non deve farsi attirare nella rete” del rivale. “Lui si innervosisce facilmente, abbocca all’amo e non sa rispondere ad attacchi sostanziali e mirati”. Hillary cita un momento di un duello del 2016 – ve ne furono tre -, quando definì Trump “un burattino di Putin”. “Lui iniziò balbettare”.

Se Hillary invita Kamala ad andare all’attacco, Trump dice che “lascerà parlare” la sua rivale. Ma nessuno ci crede davvero, tanto più che l’ex presidente diffonde voci senza fondamento secondo cui Harris saprà in anticipo le domande che le saranno fatte.

Secondo la Cnn, che ospitò il dibattito per USA 2024 del 27 giugno fra Trump e Biden, fatale alle ambizioni dell’attuale presidente, il confronto di domani rispecchierà le differenze molto nette della visione del Paese dei due candidati.

Che, nel fine settimana, hanno intensificato la preparazione, con i loro rispettivi staff, per affrontare le domande dei giornalisti, il giudizio del pubblico e gli attacchi dell’avversario. Chiusa in un hotel di Pittsburgh, in Pennsylvania, dove resterà fino al momento della sfida, la vice-presidente ha con sé i consiglieri più fidati e i suoi migliori preparatori: Philippe Reines, ex consigliere di Hillary quando era segretario di Stato, che interpreta la parte di Trump; una veterana dei duelli, Karen Dunn; e Rohini Kosoglu, sua ex consigliera per la politica interna e capo dello staff del Senato.

Il magnate si prepara in modo apparentemente in modo più blando, ma, secondo persone a lui vicine, più che mai in passato, pur continuando a girare gli Stati in bilico all’insegna di “Harris è peggio di Biden”.

Le due campagne hanno condiviso le regole del gioco, anche se quella democratica non è contenta che il microfono dell’uno sia spento mentre l’altro parla – pensa che sia un vantaggio per Trump, mettendolo al riparo dalle sue stesse intemperanze -. I due candidati saranno in piedi ciascuno dietro il proprio podio e non potranno avere con sé appunti.

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