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Usa 2024: – 43, Musk indagato da Secret Service; Trump, stop a dibattiti

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Settembre 2024
Di Giampiero Gramaglia

Elon Musk continua ad essere protagonista della campagna elettorale per Usa 2024. Da una parte, fa cospicue donazioni al partito repubblicano (ad agosto, 289.100 dollari, secondo i dati ufficiali pubblicati dal National Republican Congressional Committee) – bazzecole, per uno che vanta 250 miliardi di dollari di patrimonio e nulla a che vedere con i 45 milioni di dollari al mese sbandierati a luglio dall’ex presidente Donald Trump.

Dall’altra, finisce sul registro degli indagati del Secret Service per il suo post su X, poi rimosso, che si chiedeva, dopo il presunto attentato a Trump di domenica scorsa, perché “nessuno sta cercando di assassinare Biden o Harris”. Il Secret Service si chiede se Musk sia una minaccia imminente per il presidente o la sua vice. Minacciare il presidente o il vice-presidente è un reato che può comportare, negli Stati Uniti, una multa o fino a cinque anni di prigione.

Intanto, un rapporto interno del Secret Service analizza e dettaglia gli errori compiuti in occasione del fallito attentato al candidato repubblicano il 17 luglio. Ne risultano carenze nella prevenzione e ritardi e inefficienze nella risposta alle segnalazioni di una minaccia che c’erano state.

Usa 2024: Cnn invita, Harris accetta, Trump declina
Svanisce, sembra definitivamente, l’ipotesi di un nuovo dibattito tra i candidati alla presidenza Kamala Harris e Donald Trump, rilanciata da un invito della Cnn per un confronto il 23 ottobre. Harris ha subito accettato, dicendosi pronta a condivide di nuovo il palco con Trump, che “non dovrebbe avere problemi a farlo”.

Ma la campagna del magnate ha ribadito che non ci sarà un’altra sfida. Parlando in North Carolina, a Charlotte, l’ex presidente ha detto che gli piacerebbe fare un altro dibattito, “una buona forma d’intrattenimento”, ma che “ormai è troppo tardi”, perché “le votazioni sono già iniziate”. Poi, dopo aver ammesso che la Cnn era stata “molto onesta” nei suo confronti nel duello in tv del 27 giugno con il presidente Joe Biden, ha espresso i suoi dubbi che “non sarebbe di nuovo equa”.

Al comizio di Charlotte non c’era il controverso candidato governatore repubblicano dello Stato Mark Robinson, al centro di polemiche dopo che la Cnn ne ha rivelato una serie di dichiarazioni razziste e sessualmente esplicite fatte anni fa sul sito porno Africa Nude, in cui si auto-definiva “nazista nero” e “pervertito”.

Confermato, invece, il dibattito sulla Fox il 1 ottobre fra i candidati vice, il democratico Tim Walz e il repubblicano J.D. Vance. A fare da sparring partner a Walz in allenamento, ‘impersonando’ Vance, è il ministro dei Trasporti Pete Buttigieg, che, nel 2020, fece lo stesso con l’allora candidata vice Harris, ‘impersonando’ l’allora vice di Trump Mike Pence.

  • Il movimento degli ‘Uncommitted’ non è ancora pronto ad appoggiare Kamala Harris, ma chiede ai suoi membri di non sostenere Donald Trump perché farlo accelererebbe la strage nella Striscia di Gaza. In una nota gli elettori ‘non impegnati’, che chiedono ai democratici un cambio di politica sulla guerra a Gaza, dicono: “La riluttanza della vicepresidente a fare una chiara dichiarazione a sostegno del rispetto delle leggi americane e internazionali sui diritti umani ci rende impossibile sostenerla”. Gli elettori ‘uncommitted’ sono per lo più arabo-americani, il cui voto, o la cui astensione, potrebbe essere determinante in Michigan, uno degli Stati in bilico.
  • Le azioni del Trump Media & Technology Group sono crollate al livello più basso che mai, nel giorno in cui Trump poteva iniziare a vendere le sue partecipazioni. La TMTG ha perso il 7% a 13,73 dollari, portando il valore della società a meno di 3 miliardi di dollari. Trump possiede quasi 115 milioni di azioni, più della metà, che almeno sulla carta valgono circa 1,6 miliardi di dollari.
  • Dopo che Trump ha annunciato la sua intenzione di recarsi a Springfield, la città dell’Ohio divenuta centrale nel dibattito sull’immigrazione negli Usa, il sindaco repubblicano Bob Rue gli ha chiseto di ripensarci, preoccupato che “una visita dell’ex presidente” metta sotto stress gli apparati di sicurezza locali. Anche il governatore dell’Ohio Mike DeWine, repubblicano e sostenitore del magnate, suggerisce di “abbassare la retorica”.

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