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Usa 2024: + 38, festa per Trump a Wall Street, Biden elargisce grazie
Di Giampiero Gramaglia
La foto della famiglia Trump e di molti membri designati della futura Amministrazione, schierati sul palco della borsa di Wall Street, mentre il presidente eletto riceve il riconoscimento di Persona dell’Anno di Time, è elemento comune a molti media questa mattina negli Stati Uniti. Il premio, che era stato ieri anticipato da Politico, è stato accolto da Donald Trump con palese soddisfazione.
In un’intervista al magazine, Trump ribadisce molti punti del suo programma, migranti e dazi, guerre e ambiente, e mette le mani avanti, avvertendo che fare scendere i prezzi sarà “molto difficile”, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale.
Dopo il direttore dell’Fbi Chris Wray, anche il responsabile della sicurezza dell’aviazione civile Mike Whitaker annuncia – riferisce l’Ap – che lascerà l’incarico il 20 gennaio, cioè il giorno dell’insediamento di Trump, consentendo così al presidente eletto di scegliere il suo successore.
All’insediamento, fa sapere la Cnn, non assisterà, nonostante l’invito rivoltogli, il presidente cinese Xi Jinping: per la Cina, ci sarà una delegazione di alti funzionari.
Meta, la compagnia di Mark Zurckerberg, cui fanno capo Facebook e Instagram, ha annunciato d’avere donato un milione di dollari al fondo per la cerimonia d’insediamento di Trump. Il gesto dell’azienda, che trova molta eco sui media Usa, segue l’incontro privato a novembre tra Trump e Zuckerberg a Mar-a-lago in Florida: i media lo leggono come un tentativo di riconciliazione, dopo recenti tensioni.
Biden distribuisce atti di clemenza a piene mani
Dal canto suo, il presidente in esercizio Joe Biden cattura titoli ovunque per avere commutato circa 1500 sentenze ed avere perdonato 39 persone condannate per delitti non violenti: si tratta dell’atto di clemenza più ampio mai compiuto da un presidente statunitense in un singolo giorno.
La Cnn nota che Biden, criticato per il perdono concesso al figlio Hunter, sta facendo un largo uso dei poteri di clemenza presidenziali. Buona parte delle 1500 sentenze condonate riguardano persone che furono inviate a scontare la propria pena a casa durante la pandemia, quando bisognava ridurre il rischio di contagi nelle prigioni, e che hanno nel frattempo mostrato chiaramente di impegnarsi per reintegrarsi, riabilitate, nelle proprie comunità.
Fra le persone coinvolte, anche possessori e consumatori di marijuana ed ex militari condannati perché violarono il bando, non più in vigore, di rapporti sessuali omosessuali consensuali.
Biden, che aveva finora commutato 21 sentenze e concesso 21 perdoni, non intende fermarsi qui. Prima del suo, l’atto di clemenza maggiore compiuto da un presidente statunitense era stato quello di Barack Obama, che nel 2017, poco prima di lasciare l’incarico, interessò 330 persone.
6 gennaio 2021, l’Fbi poteva fare meglio, ma non innescò né partecipò
Molti media danno rilievo alle conclusioni di un’indagine dell’ispettore generale del Dipartimento della Giustizia, secondo cui l’Fbi poteva fare meglio nel raccogliere e valutare le informazioni d’intelligence prima dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Ma il rapporto esclude che agenti dell’Fbi infiltrati fossero mescolati ai facinorosi e che informatori della polizia federale fossero stati autorizzati a partecipare.
Le conclusioni dell’indagine smentiscono una delle teorie cospirative più alimentate negli ultimi quattro anni da Trump e dai repubblicani e cioè che gli eventi del 6 gennaio sarebbero stati istigati dall’Fbi: la polizia federale poteva fare di più per prevenire gli incidenti, ma non li provocò.
E in attesa che il Senato si pronunci sulle scelte di Trump per la sua Amministrazione, un sondaggio del NORC, Center for Public Affairs Research, per conto della Ap mostra che gli americani hanno dei dubbi, specialmente sulla nomina a segretario della Difesa di Pete Hegseth, un reduce dall’Iraq e dall’Afghanistan, attualmente conduttore della Fox, accusato da più parti di violenze sessuali.