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USA 2024: – 364, Trump davanti a Biden in cinque Stati chiave su sei

06
Novembre 2023
Di Giampiero Gramaglia

Joe Biden è dietro a Donald Trump in cinque dei sei più importanti Stati ‘battleground’, quelli, cioè, in bilico tra repubblicani e democratici, ad un anno esatto dalle elezioni. Il presidente paga gli enormi dubbi sulla sua età e una profonda insoddisfazione per la sua gestione dell’economia, dell’immigrazione e della politica estera: è quanto emerge da un sondaggio New York Times  -Siena College, i cui risultati sono stati pubblicati domenica.

Il magnate ha un margine di vantaggio fra i 3 e i 10 punti in Arizona, Georgia, Michigan, Nevada e Pennsylvania, tutti Stati vinti da Biden nel 2020. Biden è avanti solo in Wisconsin, di 2 punti.

Molti elettori dicono di avere più fiducia in Trump che in Biden per l’economia, l’immigrazione e la politica estera, mentre la base elettorale multirazziale di Biden sembra sfilacciarsi: neri e ispanici continuano a essere dalla sua parte, ma in modo meno convinto e meno compatto che nel 2020.

Con questi risultati il 5 novembre 2024, il verdetto del 2020 sarebbe rovesciato e Trump tornerebbe alla Casa Bianca. Il magnate – dicono alcune fonti – già pregusta la vendetta su quanti lo ‘tradirono’. Ma al voto manca un anno e gli umori dell’elettorato possono mutare, anche se è indubbio che la presa di Biden sul campo progressista è debole – ed è pure evidente l’assenza d’una alternativa -.

Anche nel 2020, però, Biden partì lento e male e solo al terzo turno delle primarie, dopo i flop nello Iowa e in New Hampshire, si tirò su, con il voto in North Carolina. Da dove, non a caso, partiranno quest’anno le primarie democratiche.

Secondo l’Ap, i democratici del Michigan temono che l’atteggiamento dell’Amministrazione nella guerra tra Israele e Hamas, con il sostegno manifestato allo Stato Israeliano, possa costare lo Stato a Biden. Qui, la comunità islamica – 310 mila residenti – è la più numerosa dell’Unione, e si aspetta da parte del presidente un invito al cessate-il-fuoco, non solo a “tregue”.

Ringalluzzito dai sondaggi, Trump ironizza, oltre che su Biden, sui suoi rivali repubblicani. Dice che Ron DeSantis, il governatore della Florida, non sarebbe nessuno se non fosse stato per lui: “L’ho fatto eleggere… Non era nessuno: dopo che gli ho dato il mio sostegno è diventato una star in sole 24 ore”, ha detto al Freedom Summit, l’annuale raduno dei repubblicani della Florida.

Il magnate ha anche sbeffeggiato altri due suoi rivali, Chris Christie e Asa Hutchinson, presenti all’evento: “Non ho dato loro un lavoro e si sono candidati”.

Chi, per il momento, gli tiene testa è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, uno che ha molto da temere da un cambio della guardia alla Casa Bianca. Zelensky invita Trump a Kiev, dopo che l’ex presidente ha affermato che, se sarà rieletto, porrà fine alla guerra tra Russia e Ucraina in 24 ore. In un’intervista esclusiva alla Nbc, Zelensky s’è mostrato dubbioso sulle affermazioni di Trump. “Ha detto che porrà fine alla guerra in 24 ore… Cosa posso dire? Biden è stato qui e penso che abbia capito alcuni dettagli che si possono capire solo qui… Quindi invito pure Trump: se potrà venire, avrò bisogno di 24 minuti, non di più, per spiegargli che non può risolvere questa guerra” in così poco tempo.

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