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Usa 2024: – 357, fuori un altro, Trump promette record deportazioni

13
Novembre 2023
Di Giampiero Gramaglia

Fuori un altro. Ne restano sei, ma, di questo passo, all’inizio delle primarie ne arriveranno tre o quattro. Il mazzo dei rivali di Donald Trump per la nomination repubblicana a Usa 2024 s’assottiglia: Tim Scott, senatore della South Carolina, l’unico nero in lizza, ha ieri annunciato che sospende la sua campagna, dopo avere sempre penato a trovare finanziatori ed a conquistare sostegno nei sondaggi.

Scott non è riuscito a fare passare un messaggio di speranza più che di divisione. Il senatore non ha per il momento dato il suo appoggio a nessun altro candidato.

L’annuncio, di Scott, che era sceso in lizza la scorsa primavera, precede di circa due mesi l’inizio delle primarie repubblicane, con i caucuses nello Iowa il 15 gennaio. Degli aspiranti alla nomination restanti, altri due stanno avendo grosse difficoltà a reperire fondi e appoggi: sono i due governatori del North Dakota Doug Burnum e dell’Arkansas Asa Hutchinson. La scorsa settimana Burnum e Hutchinson non avevano i requisiti per essere ammessi al dibattito fra aspiranti alla nomination svoltosi in Florida.

Non se la passa benissimo neppure l’ex governatore del New Jersey Chris Christie, che, però, dovrebbe potere arrivare alle primarie.

Incurante di loro, Trump continua a comportarsi come se fosse già il candidato del partito, anzi come se fosse già stato riletto. Nel fine settimana, il New York Times ha rivelato i suoi progetti anti-migranti: quello dell’immigrazione è un cavallo di battaglia dei populisti, su cui Trump fallì, quando era presidente, ma su cui ha pure fallito l’attuale presidente Joe Biden.

Il magnate candidato nel 2016 aveva promesso di costruire un muro lungo il confine con il Messico e di farlo pagare ai messicani: nessuna delle due cose si è verificata. Ma Biden, che prospettava, invece, un approccio più umano e più negoziale, ha persino riesumato di recente il progetto di muro, con la scusa di spendere i soldi già stanziuati.

Rastrellamenti, arresti, deportazioni di massa dei migranti illegali: queste in sintesi le idee di Trump per gestire il traffico di persone alla frontiera con il Messico, se sarà rieletto alla Casa Bianca.

La controversa strategia richiederebbero la costruzione di grandi campi dove i migranti attendano d’essere deportati e il ricorso alle forze dell’ordine federali e locali per fare arresti su larga scala delle persone prive di documenti in tutti gli Stati Uniti.

Se il Congresso dovesse rifiutarsi di finanziare l’operazione, il magnate, secondo fonti informate, avrebbe intenzione di ricorrere ad una tattica già usata durante il suo primo mandato per ottenere più finanziamenti per il muro luingo il confine: reindirizzare fondi dal Pentagono.

Durante un comizio in Florida mercoledì scorso, l’ex presidente ha promesso di condurre “la più grande operazione di deportazione nella storia americana”, sostenendo che centinaia di criminali traversano ogni giorno il confine tra Stati Uniti e Messico.

E ieri Trump ha annunciato che, nel primo giorno di un suo potenziale secondo mandato, emanerà un  ordine esecutivo per bloccare i finanziamenti per alloggio e trasporto degli immigrati senza documenti. Ha pure detto, senza elementi di prova a sostegno, che Biden ha speso oltre un milione di dollari per ospitare migranti in “alcuni degli hotel più lussuosi dell’Unione”.