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Usa 2024: – 330, Biden, no a Trump presidente nel 250° anniversario dell’Indipendenza

10
Dicembre 2023
Di Giampiero Gramaglia

Gli Stati Uniti non possono permettersi un Donald Trump alla presidenza nel 250° anniversario della Dichiarazione di Indipendenza, che ricorrerà nel 2026. Lo dice il presidente Joe Biden, parlando a una raccolta di fondi in California. “Trump rappresenta molte minacce per questo Paese: dal diritto di scelta ai diritti civili, al diritto di voto, alla posizione dell’America nel mondo. Ma la più grande minaccia di tutte è quella che Trump pone alla nostra democrazia. Se perdiamo questa, perdiamo tutto”.

In un evento a casa di Michael Smith, famoso designer d’interni, e del suo partner James Costos, ex dirigente della Hbo, presenti figure di spicco di Hollywood, Biden ha canzonato Trump che ha detto che, se sarà eletto, sarà un dittatore “solo nel primo giorno” del suo mandato: “Grazie a Dio, solo un giorno”, ha ironizzato il presidente, facendosi il segno della croce.

Ma i toni, per lo più, sono stati seri. “Trump parla e basta. Noi passiamo ai fatti”, aveva detto prima a un gruppo di falegnami sindacalizzati. “Gli piace dire che l’America è una nazione in fallimento. Francamente, non sa di cosa diavolo stia parlando. Vedo pale in terra, gru nel cielo. Persone che lavorano duramente per ricostruire l’America insieme”.

Biden ha aggiunto: “Tutto quello che dobbiamo fare è scendere in campo di nuovo e fare sentire la nostra voce… Forse ricorderete il 6 gennaio: Trump seduto per ore nella sua sala da pranzo privata vicino allo Studio Ovale, guardando tutto ciò che accadeva in tv, la folla che attaccava la polizia, uccideva e profanava il Campidoglio”. E ha ricordato che il magnate è stato “il primo candidato perdente nella storia a rifiutarsi di accettare la volontà del popolo”.

Biden ha concluso notando che, nonostante tutto quello che ha fatto, Trump promette di fare peggio nel secondo mandato: “Sta minacciando di usare l’esercito nelle strade d’America per dare la caccia ai suoi oppositori politici”.

Il presidente è ai minimi di consenso nell’ultimo sondaggio del Wall Street Journal: gli elettori gli preferiscono Trump in un ipotetico testa a testa nella corsa alla Casa Bianca. Il magnate guida 47% a 43%, ma il suo vantaggio sale a sei punti (37% a 31%) se si tiene conto di cinque potenziali candidati indipendenti e di partiti terzi, che insieme raccoglierebbero il 17% (l’8% al negazionista ex democratico ora indipendente Robert F. Kennedy).

Solo il 23% degli elettori afferma che le politiche di Biden li hanno aiutati a livello personale, mentre il 53% afferma di esserne stato danneggiato. Al contrario, circa la metà degli elettori afferma che le politiche di Trump quando era presidente li hanno aiutati personalmente, contro solo il 37% che afferma di esserne stato danneggiato.

Appena il 37% approva la prestazione di Biden come presidente, il livello più basso nei sondaggi del WSJ durante la sua presidenza. Il 61% ne vede globalmente l’immagine in una luce sfavorevole, una percentuale record. La ‘Bidenomics’, la politica economica del presidente, è ben da meno del 30%  degli elettori e male da più della metà.

Usa 2024: Axios fa i primi nomi di un’Amministrazione Trump
(ANSA) – L’ex stratega della Casa Bianca Steve Bannon capo dello staff, Stephen Miller segretario alla Giustizia, Jared Kushner segretario di Stato: Axios fa circolare i primi nomi di una possibile futura Amministrazione Trump, citando fonti vicine al magnate . I requisiti fondamentali saranno una lealtà accertata e l’impegno ad estendere i confini dei poteri dell’Esecutivo..

In lizza come vice-presidenti ci sarebbero: il deputato J.D. Vance, autore di ‘Hillbilly Elegy’ ed esponente di punta del movimento trumpiano Maga: l’ex portavoce della Casa Bianca ed ora governatrice dell’Arkansas Sarah Huckabee Sanders; la candidata al Senato in Arizona Kari Lake (una negazionista del risultato delle elezioni 2020); e la governatrice del South Dakota Kristi Noem.

L’ex first lady Melania, rimasta finora ai margini della campagna, insisterebbe per l’ex conduttore della Fox News Tucker Carlson, anche se chi è vicino a Trump esclude che scelga una persona che possa fargli ombra. L’ex consigliere del Pentagono Kash Patel, distintosi nella guerra trumpiana contro la comunità dell’intelligence, sarebbe in lizza per un ruolo nella sicurezza nazionale, forse anche alla guida della Cia.

Per il Pentagono, c’è il senatore Tom Cotton, un ex ufficiale di fanteria che scrisse sul New York Times a sostegno del ricorso all’Insurrection Act per schierare l’esercito contro i disordini civili: oppure l’ex deputato Lee Zeldin, un ex parà inviato in Iraq.

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