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Usa 2024: – 294, si vota nello Iowa, Kerry in soccorso di Biden

15
Gennaio 2024
Di Giampiero Gramaglia

Forze fresche per Joe Biden nella campagna elettorale: pare una battuta ironica, perché in soccorso del presidente, candidato a 81 anni compiuti a un secondo mandato, arriva John Kerry, che di anni ne ha 80 compiuti. La notizia anima il campo democratico, nel giorno in cui i repubblicani aprono nello Iowa la stagione delle primarie: Donald Trump è lo strafavorito.

Nella scia di Axios, che anticipa tutti, i media Usa scrivono che Kerry, attualmente inviato speciale degli Stati Uniti per il clima, ex segretario di Stato di Barack Obama ed ex candidato alla presidenza nel 2004 – battuto da George W. Bush -, intende lasciare entro la fine dell’inverno il suo incarico per aiutare Biden a vincere le elezioni.

Kerry, che ha compiuto 80 anni durante la conferenza dell’Onu sul clima Dubai, la Cop 28, è persona d’esperienza e di tatto: fu determinante nella mediazione dell’accordo sul clima di Parigi del 2015; e lo è stato di nuovo a Dubai in dicembre per avere il consenso degli Emirati Arabi Uniti sulla transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Ma gli analisti si chiedono se sia l’uomo che può mettere grinta nel motore della campagna di Biden e, soprattutto, riportargli il voto dei giovani e delle minoranze.

Per un collaboratore che gli viene in aiuto, ce n’è uno che procura fastidi al presidente: non cessano, infatti, le polemiche sul segretario alla Difesa Lloyd Austin, che, affetto da un cancro alla prostata, s’è sottoposto a un intervento chirurgico ed è stato ricoverato in ospedale due volte senza informare né il suo staff al Pentagono né la Casa Bianca.

Biden non gli chiede di dimettersi, ma ne critica il comportamento e impone nuove regole, mentre Trump e i repubblicani colgono lo spunto per mettere in dubbio la capacità del presidente di gestire i suoi collaboratori.

Usa 2024: Iowa, la morte di un eroe e il maltempo
Nello Iowa, le ultime battute della campagna elettorale sono state segnate dal maltempo, che oggi potrebbe condizionare la partecipazione ai caucuses, cioè alle assemblee dove si vota, e funestate dalla notizia della morte di Dan Marburger, il preside del liceo di Perry che, il 4 gennaio, era stato letalmente ferito mentre cercava di proteggere i suoi studenti durante una sparatoria.

Mentre Nikki Haley e Ron DeSantis si contendono il secondo posto dietro il magnate ex presidente, che qui sembra inattaccabile, Trump se la prende, un po’ a sorpresa, con Vivek Ramaswamy, l’imprenditore tech che molti considerato un Trump millennial e che gli sottrae un po’ di voti. “Ha iniziato la sua campagna come fosse un mio sostenitore – dice Trump -. Invece, ora fa il furbo: votate Trump, non sprecate il vostro voto; Vivek non è Maga”.

Usa 2024: Trump perde causa con New York Times
Il magnate ex presidente è stato condannato a risarcire al New York Times quasi 400.000 dollari: spese legali per una causa da 100 milioni persa. Trump aveva accusato il giornale e la nipote Mary di “complotto” per ottenere nel 2018 i suoi documenti fiscali per una serie di articolo che hanno poi vinto il premio Pulitzer. In particolare, il magnate sosteneva che tre giornalisti avevano perseguitato senza posa la nipote, con la quale è in rotta da tempo, e l’avevano convinta a dare loro i documenti “per vendetta”.

Il giudice Robert Reed ha bocciato le argomentazioni di Trump, giudicandole non valide e riconoscendo “il diritto dei giornalisti a impegnarsi nel loro lavoro in virtù del primo emendamento della Costituzione”.

Usa 2024: vittoria Trump sarebbe “fine democrazia”, Sanders
Se Donald Trump dovesse vincere le elezioni, “sarà la fine della democrazia”. Parola del senatore del Vermont Bernie Sanders che, in un’intervista al Guardian, dice di “non credere che tutti coloro che votano Trump siano razzisti o omofobi”.

Sanders pensa, però, che “gli americani siano convinti che il governo li abbia traditi”. “Dobbiamo spiegare loro cosa significherebbe il collasso della democrazia … La sfida è mostrare che il governo in una società democratica può affrontare e soddisfare i bisogni” dei cittadini: “se riusciamo a farlo, allora battiamo Trump”.