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USA 2024: – 288, il pasticciaccio brutto nel New Hampshire di Biden e dei democratici

21
Gennaio 2024
Di Giampiero Gramaglia

USA 2024: martedì 23 gennaio, si vota nel New Hampshire e gli occhi sono puntati sul campo repubblicano, dove Donald Trump, negli ultimi sondaggi, continua a consurre, ma Nikki Haley riduce il distacco, anzi lo dimezza. L’ultimo rilevamento di Suffolk University, The Boston Globe e Nbc10 Boston dà all’ex presidente il 53% delle preferenze, contro il 36% all’ex governatrice della South Carolina. Ron DeSantis, che ha praticamente smesso di competere nello Stato, è sotto il 7%.

La volatilità dei sondaggi è un indice della loro relativa attendibilità. Haley ieri ha compiuto 52 anni e ha festeggiato spegnendo le candeline con i suoi sostenitori del New Hampshire, che le cantavano ‘Happy Birthday’. A loro, chiede di farle un regalo martedì, votandola.

Nel New Hampshire, però, c’è un pasticciaccio brutto in casa democratica: i democratici dello Stato non hanno infatti accettato la decisione del Comitato nazionale democratico di posporre le primarie, per lasciare alla South Carolina il primo posto – così come avvenuto nello Iowa -. Di conseguenza, le primarie democratiche sono state indette e si svolgeranno martedì, ma non assegneranno delegati alla convention del partito che designerà il candidato presidenziale.

Il presidente Joe Biden non s’è iscritto: il Comitato nazionale ha definito l’iniziativa dei democratici del New Hampshire “insignificante” e “dannosa”. Ora, però, è nato un movimento per incoraggiare i democratici che andranno al voto a mettere il nome di Biden sulle schede, perché c’è il rischio che l’unico rivale del presidente, Dean Phillips, deputato del Minnesota, ottenga un successo che gli dia forza, specie dopo che l’ex candidato democratico alla nomination 2020 Andrew Yang gli ha dato il suo sostegno.

“In questo momento di bisogno – dice Yang -, solo Phillips ha deciso di mettere il suo Paese sopra le sue aspirazioni professionali, le sue convinzioni sopra le chiacchiere…”. Phillips condivide alcune delle politiche di Yang, che è un progressista, e punta su quanti nel 2016 e nel 2020 appoggiavano Bernie Sanders.

“Se Biden vi ha cancellato, perché dovreste scrivere il suo nome?” chiede Phillips ai suoi sostenitori del New Hampshire. Milionario grazie all’impero di famiglia sugli alcolici e fondatore del colosso dei gelati Talenti, Phillips è attualmente accreditato, in alcuni sondaggi, di un 20% di preferenze. E può contare sull’appoggio di alcuni investitori della Silicon Valley e del loro super pac ‘We Deserve Better’, legato a nomi come il numero uno di OpenAI Sam Altman e il miliardario Bill Ackman. ‘We Deserve Better’ sta usando l’intelligenza artificiale per promuovere la candidatura di Phillips: c’è un bot in grado di interagire con gli elettori usando le parole del candidato.

Usa 2024: New Hampshire, Trump contro Haley, DeSantis in panchina
Il magnate ex presidente ha lanciato in comizi a Concord e altrove una bordata d’attacchi contro Haley e Biden, infarcita come di consueto da smargiassate e menzogne. Haley ha risposto diffondendo un nuovo spot nel quale la madre di uno studente morto in Corea del Nord nel 2017 elogia l’umanità e la competenza in politica ester della wx rappresentante degli Usa all’Onu.

Cindy Warmbier, la mamma di Otto, ne racconta calvario e sofferenze. Haley ci disse “di farci sentire, di lottare per la giustizia…. Nel nome di Otto sono state approvate leggi, confiscati beni della Corea del Nord e chiuse attività illegali gestite della Corea del Nord”.

Asa Hutchinson, l’ex governatore dell’Arkansas ritiratosi dalla corsa alla nomination, è con Haley: “Chiunque crede che Trump unirà il Paese ha dormito gli ultimi otto anni. Trump cerca di dividere l’America e continuerà a farlo. Forza Nikki in New Hampshire”. Hutchinson polemizza con un altro ex candidato alla nomination, Tim Scott che, appoggiando Trump, divce che il Paese ha “bisogno” del magnate, “un presidente che unisce”.

DeSantis, dal canto suo, ha cancellato tutti gli appuntamenti televisivi previsti nel fine settimana, adducendo modifiche ai programmi. Ma la decisione alimenta indiscrezioni sulle due difficoltà. “Voglio essere un presidente ‘Live Free or Die'”, come recita il motto del New Hampshire, sostiene il governatore della Florida in un editoriale sul New Hampshire Journal. DeSantis non ha investito molto nello Stato, convinto di non avere chances di vittoria.

Trump, invece, dice che il voto in New Hampshire “può mettere fine” alla corsa alla nomination, così “poi possiamo concentrarci su Biden”. E racconta successi immaginari della sua presidenza e risultati altrettanto immaginari della prossima. Un esempio: i Paesi della Nato hanno speso “miliardi e miliardi” di dollari per la loro difesa collettiva dopo che lui aveva minacciato di non proteggere l’Europa in caso d’attacco.

Trump ha ripetuto i suoi mantra di questa fase della campagna elettorale, che Haley è ineleggibile – non è vero-, che sarebbe facile da battere per i democratici – nei sondaggi, Haley batte Biden più nettamente di Trump -, che il presidente deve godere dell’immunità – un modo di mettersi al riparo dai processi che l’attendono -, che Biden è una minaccia per la democrazia, che lui creerà un nuovo boom economico e taglierà le tasse e, infine, che lui eviterà una terza guerra mondiale perché conosce i presidenti russo e ucraino Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.

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