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Usa 2024: – 262, Trump a processo a NY il 25 marzo, ieri straordinari in tribunale

16
Febbraio 2024
Di Giampiero Gramaglia

Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, un ex presidente comparirà in tribunale per essere processato in una causa penale: accadrà il 25 marzo, a New York, quando inizierà il dibattimento sull’accusa a Donald Trump di avere pagato illegalmente in nero la pornostar Stephanie Clifford, alias Stormy Daniels, e l’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal perché non rivelassero, durante la campagna elettorale di Usa 2016, le relazioni che aveva avuto con loro.

La data d’inizio del processo è stata ieri confermata dal giudice Juan Merchan, che ha respinto tutti gli sforzi di dilazione dei legali del magnate. Dopo il rinvio del giudizio federale che Trump dovrà affrontare a Washington per il suo ruolo nell’insurrezione del 6 gennaio 2021, questo sarà il primo dei quattro casi penali pendenti cui l’ex presidente dovrà sottoporsi. Il dibattimento potrebbe durare alcune settimane e concludersi a maggio.

Intanto è attesa per oggi la sentenza nel processo civile al magnate e a due suoi figli, Donald Jr ed Eric, per gli averi gonfiati della Trump Organization, la holding di famiglia. L’accusa ha chiesto sanzioni per 370 milioni di dollari e il bando del magnate dall’attività imprenditoriale nello Stato (per i figli solo per cinque anni): sarebbe una batosta micidiale per l’impero economico dei Trump e letale per l’immagine di imprenditore di successo dell’ex presidente.

Usa 2024: Trump show prima e dopo l’udienza preliminare
Il processo di New York è ritenuto il meno rischioso dei quattro pendenti, sia dal punto di vista politico che in termini di possibilità di condanna a una pena detentiva (rara per un incensurato, quando si tratta della falsificazione di documenti contabili). Una condanna potrebbe pesare nell’Election Day sugli elettori moderati, in particolare tra le donne.

E, nel caso fosse ritenuto colpevole e venisse eletto presidente, non potrà concedersi la grazia, poiché si tratta di reati statali. Trump ha profittato dell’udienza preliminare di ieri per inscenare soliti show a uso mediatico. “Non c’è alcun caso, non c’è alcun crimine – ha detto, prima di entrare in aula -… È un’interferenza elettorale, per tentare di fermarmi perché sono avanti nei sondaggi… È una cosa da Terzo Mondo, da repubblica delle banane…”. Poi ha sollecitato le autorità cittadine ad occuparsi di una Grande Mela “sempre più sporca e violenta” e ha evocato la questione migranti chiamando in causa il presidente Joe Biden.

All’uscita dall’aula, la scena s’è ripetuta. “Invece di essere in giro per eventi elettorali, devo essere qui a difendermi da una persecuzione politica. New York e lo Stato sono corrotti”. Nel mirino, Alvin Bragg, il pubblico ministero.

I difensori hanno preannunciato che proveranno a spostare il processo fuori Manhattan per il rischio di avere una giuria troppo liberal in una città fortemente democratica. Anche ieri alcuni manifestanti hanno protestato contro il magnate con slogan come ‘no dictators in the Usa’.

Trump è accusato di 34 capi di imputazione, per avere falsificato documenti contabili della holding di famiglia per occultare i pagamenti a pornostar ed ex coniglietta. Soldi pagati dal suo ex legale e paraninfo Michael Cohen (reo confesso e già condannato e radiato dall’albo) e poi rimborsati fittiziamente come spese legali, violando fra l’altro la legge sui finanziamenti elettorali e quindi l’integrità del voto.

Usa 2024: Georgia, l’accusatrice di Trump costretta a difendersi
Per Trump, ieri è stata una giornata di straordinari giudiziari. Ad Atlanta, dove l’ex presidente deve difendersi dall’accusa di avere cercato di rovesciare il risultato delle elezioni in Georgia, c’è stata un’udienza per decidere se squalificare o meno la procuratrice Fani Willis, che gestisce l’accusa.

Il problema è la relazione (e i conflitti di interesse eventuali) di Willis con Nathan Wade, un collega che lei ingaggiò per istruire l’inchiesta. Wade avrebbe usato parte dei compensi ricevuti per viaggi di coppia, secondo quanto sostiene uno dei co-imputati del magnate. Gli avvocati dell’ex presidente si sono uniti all’istanza per rimuovere la procuratrice, puntando a rinviare o ad annullare il processo.

Willis ha risposto per circa due ore a domande sulla relazione con Wade: visibilmente irritata, è stata veemente nella sua testimonianza. “Non sono sotto processo”, ha insistito, respingendo l’accusa di avere approfittato dei soldi di Wade. “Non ho bisogno che nessuno paghi le mie bollette – ha detto -… L’unico uomo che ha mai pagato i miei conti è stato mio padre”.

La deposizione della procuratrice riprenderà oggi. Il giudice Scott McAfee ha già escluso che possa prendere in giornata una decisione se sostituirla o meno nel processo a Trump proprio domani. Nell’udienza di ieri, una ex amica e collaboratrice di Willis ha testimoniato oggi che la relazione con Wade cominciò nel 2019, ben prima che lei lo ingaggiasse. Robin Yeartie ha così smentito Willis, secondo cui la storia con Wade sarebbe nata dopo l’avvio dell’inchiesta su Trump.

Usa 2024: Trump ripete le minacce agli alleati della Nato
(ANSA) Donald Trump ha rilanciato ieri sera, in un comizio in South Carolina, la sua minaccia, se diventerà nuovamente presidente, di non proteggere i Paesi della Nato morosi, ossia quelli che non spendono quanto pattuito (almeno il 2% del Pil) per la loro difesa. L’ex presidente, mescolando aneddoti del passato e dichiarazioni della scorsa settimana, s’è così espresso: “Ho detto, ‘guardate, se non pagheranno, non li proteggeremo, ok?’ E Biden ha risposto ‘Oh, è così brutto. È così terribile che Trump abbia detto ciò’. Ma nessuno sta pagando i suoi conti”.

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