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Usa 2024: – 260, la morte di Navalny diventa un tema di campagna elettorale
Di Giampiero Gramaglia
La morte in carcere di Alexiei Navalny, il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin, diventa un tema della campagna elettorale per Usa 2024. Il presidente Joe Biden, che si è candidato a un secondo mandato, interviene sul tema a più riprese, indica Putin come responsabile, dice e ripete che “ci sarà un prezzo da pagare” per quanto è avvenuto: “Il nocciolo della questione è che Putin è responsabile, indipendentemente dal fatto che lo abbia ordinato o meno… Quanto avvenuto non può essere tollerato”.
Invece, Donald Trump non dice una parola: lo notano Biden e la sua ultima rivale Nikki Haley, ancora in corsa per la nomination repubblicana. Biden denuncia il flirt di Trump con Putin, per altro apparentemente non ricambiato, e la sua minaccia di non difendere i Paesi Nato morosi e, anzi, d’incoraggiare la Russia ad attaccarli; e sprona i repubblicani ad approvare il pacchetto di aiuti all’Ucraina, su cui sono riluttanti seguendo le indicazioni del magnate.
La Haley dice: “Putin uccide il suo avversario politico e Trump non dice una parola dopo aver detto che avrebbe incoraggiato la Russia a invadere i nostri alleati. E, intanto, ha pubblicato oltre 20 post sui social sul suo dramma legale e sui sondaggi falsi”. Della morte di Navalny, Haley dice: “Putin lo ha fatto, lo stesso Putin che Trump difende ed elogia”. L’ex governatrice della South Carolina rispolvera una frase di Trump del 2015, relativa alle accuse al presidente russo di avere ucciso giornalisti oppositori: “In tutta onestà, state dicendo di Putin che ha ucciso delle persone. Io non l’ho visto”.
Usa 2024: riflessi anti e pro-Trump alla Conferenza di Monaco
Le sortite e i silenzi di Trump trovano eco anche al Forum di Monaco sulla sicurezza, dove la vice di Biden Kamala Harris dispensa ortodossia atlantica e cerca di coagulare l’Occidente intorno all’Amministrazione democratica.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ricorda di avere invitato a Kiev il magnate ex presidente, che dice che, se fosse alla Casa Bianca, risolverebbe il conflitto russo-ucraino in 24 ore: “Vorrei dargli informazioni reali sulla guerra… Se Trump vuole venire, sono pure pronto ad andare con lui al fronte… Credo che, se parliamo di come fare finire il conflitto, dobbiamo mostrare ai decisori che cosa significa la vera guerra, non la guerra su Instagram”.
Di segno opposto – e non sorprende -, le parole del premier ungherese Viktor Orban, nel discorso sullo stato del Paese: “Il nostro auspicio per quest’anno è che Trump torni al potere negli Usa e porti la pace nella regione, mettendo fine al conflitto in Ucraina, e che i sovranisti di destra vincano nell’Ue conquistando Bruxelles”.
Usa 2024: più pesante il conto giudiziario per Trump, quasi 550 milioni di dollari
Sarà probabilmente più salato del previsto il conto giudiziario per Donald Trump, dopo la condanna a pagare circa 355 milioni di dollari per avere gonfiato per dieci anni gli averi della holding di famiglia, la Trump Organization. La procuratrice generale dello Stato di New York Letitia James, che ha condotto la pubblica accusa, afferma che gli interessi sulla sanzione faranno salire la somma a 450 milioni di dollari circa.
Commentando l’esito della causa, James ha pure ironizzato su un famoso libro del magnate: “Avrà pure scritto l’arte di fare affari, ma ha perfezionato l’arte del furto”. Il giudice Arthur Engoron, che ha emesso la sentenza, nota dal canto suo: “La completa mancanza di contrizione e rimorso confina col patologico … Le frodi scoperte sono evidenti e sconvolgono la coscienza”.
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