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Usa 2024: – 26, Harris avanti a Trump, rilevazioni Woodward e ‘sparate’ Musk

09
Ottobre 2024
Di Giampiero Gramaglia

Nelle intenzioni di voto a livello nazionale, Kamala Harris è avanti di tre punti su Donald Trump, nell’ultimo sondaggio New York Times/Siena College: la candidata democratica ha il 49% dei consensi, il candidato repubblicano il 46%. Il distacco è nel margine di errore del rilevamento, ma è comunque la prima volta, in questo sondaggio periodico, che Harris è in testa: a settembre, i due candidati erano testa e testa con il 47%.

Gli elettori intervistati sono propensi ad attribuire più alla vice-presidente che all’ex presidente la capacità di rappresentare il cambiamento e di occuparsi della gente comune. Il dato nazionale giunge mentre i sondaggi condotti negli Stati in bilico indicano che la gara è una delle più incerte
degli ultimi 60 anni.

Woodward e la ‘bromance’ tra Trump e Putin
Tengono banco, sui media Usa, le prime anticipazioni del nuovo libro di Bob Woodward, che fu uno dei due giornalisti del Watergate. Ne emerge quella che la Cnn sintetizza nella formula ‘bromance’, cioè un’amicizia virile, fra Trump e il presidente russo Vladimir Putin, che si sarebbero sentiti in segreto sette volte da quando il magnate ha lasciato la Casa Bianca. E, durante il suo mandato, all’inizio della pandemia, Trump avrebbe mandato a Putin – sempre in segreto – i primi test anti-Covid. Woodward giunge alla conclusione che Trump è peggio di Richard Nixon, il presidente indotto alle dimissioni dallo scandalo Watergate..

Un’altra anticipazione del libro di Woodward, che s’intitola ‘War’, guerra, rivela, invece, aspetti del rapporto ben diverso tra Putin e l’attuale presidente Joe Biden. Mesi dopo l’invasione dell’Ucraina, l’intelligence statunitense captò “discussioni credibili al Cremlino” su valutazioni in corso sull’uso dell’atomica, ritenuto dai servizi segreti possibile al 50%.

Biden incaricò il consigliere alla Sicurezza nazionale Jake Sullivan di contattare i russi e dire loro, in un linguaggio minaccioso, ma non troppo forte, quale sarebbe stata la risposta Usa. E Biden mandò un messaggio a Putin sulle “conseguenze catastrofiche” di un ricorso all’atomica. Sempre in tema di politica internazionale, la vice di Biden Harris, ospite di The Late Show condotto da Stephen Colbert sulla Cbs, ha detto che bisogna non perdere la speranza di un’intesa su Gaza. “Abbiamo bisogno di un cessate-il-fuoco e del rilascio degli ostaggi il prima possibile… Questa guerra deve finire”.

I paradossi di Musk, un po’ agghiaccianti
Molta eco ha anche un’intervista di Elon Musk con l’ex conduttore della Fox, Tucker Carlson, allontanato dalla rete per eccesso di trumpismo, diffusa su X. Musk ha una serie di battute apparentemente paradossali. Tipo: “Se Trump perde, sono fottuto. Quanti anni di carcere pensi mi daranno? Vedrò ancora i miei figli?”, chiede al suo intervistatore. L’idea di Musk è che “potrebbe esserci una vendetta nei miei confronti, cercheranno di perseguire la società, cercheranno di perseguire me”, sostiene il propietario di X, oltre che di Testa, SpaceX e Starlink, dicendosi “totalmente coinvolto” a favore di Trump, “fino in fondo”.

Poi Musk si dice sicuro che, se Trump non vince, “queste elezioni saranno le ultime che avremo”, perché milioni di migranti “importati” dall’Amministrazione Harris-Biden avranno la cittadinanza e sposteranno definitivamente gli equilibri politici negli Usa verso “un governo monopartitico”. Per sostenere la sua tesi, Musk ha citato l’Immigration Reform and Control Act del 1986, che concesse l’amnistia a milioni di migranti illegalmente nell’Unione. “Da allora, la California è fortemente democratica… Penso che vogliamo rimanere una democrazia e che non vogliamo diventare uno Stato monopartitico…”.

L’uomo più ricco al mondo fa poi un’allusione criptica: “Uno dei motivi per cui Kamala sta ottenendo tanto sostegno è che, se Trump vincesse, la lista dei clienti di Epstein – il finanziere suicida in carcere accusato di traffico di minorenni, ndr – diverrebbe pubblica. Alcuni miliardari dietro Kamala sono terrorizzati da questa possibilità”. Infine Musk, nonostante sia già sotto inchiesta del Secret Service, ‘scherza’ per la seconda volta sul fatto che nessuno sta tentando di uccidere Harris “perché sarebbe inutile”: via un burattino, se ne fa un altro, interloquisce Carlson. Ed entrambi ridono.

Sviluppi giudiziari, New York, armi, TikTok
Sul fronte scandali e politica, la stampa di New York presta molta attenzione alle vicissitudini dell’Amministrazione cittadina, scossa da dimissioni – l’ultima, la settima, della vice-sindaca Sheena Wright, una fedelissima del sindaco Eric Adams – e da un’inchiesta che ha visto ieri l’incriminazione di un ex collaboratore del sindaco, Mohamed Bani, per avere cercato di distruggere prove e di manipolare testimoni.
Su altri fronti, la Corte Suprema appare incline, a giudizio dei media Usa, ad avallare le misure dell’Amministrazione Biden contro i ‘ghost guns’, cioè le armi in plastica che possono sfuggire ai controlli dei ‘metal detectors’ e che sono vendute in kits da assemblare a casa. E’ almeno quanto emerge da un’audizione preliminare svoltasi ieri. E, infine, 12 Stati dell’Unione e il Distretto di Colombia hanno intentato un’azione legale contro TikTok, sostenendo che la piattaforma rende dipendenti i minori ed è dannosa per la loro salute mentale.