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USA 2024: – 238, un siparietto per Trump nella notte degli Oscar

11
Marzo 2024
Di Giampiero Gramaglia

Donald Trump s’è ricavato un siparietto nella notte degli Oscar, che ha monopolizzato l’attenzione dei cinefili statunitensi e che ha avuto un’impronta decisamente progressista – si sa, Hollywood è tendenzialmente liberal -. L’ex presidente, che seguiva la serata in tv, ha fatto una sparata su Truth, il suo social, contro Jimmy Kimmel, il conduttore dello show, “il peggiore di sempre”, per Donald che ama la formula – la applica spesso al suo rivale, il presidente Joe Biden -. E Kimmel, leggendo la recensione prima che calasse il sipario, ha commentato: “Grazie per aver guardato, ma non è passata l’ora del coprifuoco in prigione?” – un riferimento ai processi che attendono il magnate -.

La notte degli Oscar ha chiuso una domenica tranquilla, quasi di silenzio elettorale, dopo che tutta la settimana era stata frenetica tra il Super Martedì delle primarie e il ritiro dell’ultima antagonista di Trump Nikki Haley, il discorso sullo stato dell’Unione di Biden e una serie di ‘botta e risposta’ tra Trump e Biden.

USA 2024: i dividendi di Biden e la liquidità di Trump
Il presidente continua a incassare i dividendi del discorso sullo stato dell’Unione, fatto giovedì sera davanti al Congresso riunito in sessione plenaria e che ha avuto un impatto positivo sugli oltre 32 milioni di persone che lo hanno seguito in tv – il dato della Nielsen è ora definitivo: il 18% in più del 2023, senza contare chi era sui social o in streaming -. A riprova del successo, Biden ha ricevuto donazioni per 10 milioni di dollari nelle 24 ore successive.

Invece, l’ex presidente ha problemi di liquidità, anche perché deve immobilizzare quasi mezzo miliardo di dollari nelle casse dei tribunali – le somme che è stato condannato a pagare in due diverse cause civili a New York -, se vuole fare appello. Nei giorni scorsi, a Mar-a-lago, in Florida, si sono visti, oltre al premier ungherese Viktor Orban, finanziatori repubblicani, fra cui Elon Musk.

USA 2024: il ‘vizietto’ di Trump, ci ricasca a diffamare la scrittrice
Parlando in Georgia, il magnate è però tornato ad attaccare la scrittrice E. Jean Carroll, cui deve già versare un risarcimento di oltre 90 milioni di dollari per diffamazione, per avere negato nel 2019 – quand’era presidente – un’aggressione sessuale avvenuta negli Anni Novanta in un lussuoso grande magazzino di New York e già accertata in tribunale.

“Questa persona non è credibile … 91 milioni, basati su false accuse mosse da una donna di cui non sapevo nulla … Non la conoscevo, non ne avevo mai sentito parlare. Non so niente di lei. Ha scritto un libro. Ha detto delle cose. E quando ho negato, m’ha denunciato per diffamazione … E lei non sapeva nemmeno quando fosse successo”. L’ex presidente rischia una nuova denuncia.

USA 2024: macchina elettorale a rischio d’intoppi
La macchina elettorale del 5 novembre è a rischio d’intoppi: gli americani, che andranno alle urne non solo per eleggere il presidente, ma anche per rinnovare tutta la Camera e un terzo del Senato e per centinaia di consultazioni statali e locali e decine di referendum, non possono contarci al cento per cento, secondo la Ap.

Molte le sfide: il rischio di cyber-attacchi da parte di governi stranieri, ma anche di hackers in cerca di riscatto e/o semplicemente d’un brivido di divertimento e di rischio; la massiccia disinformazione o, semplicemente, panne elettriche e/o meccaniche. Ma il Congresso non ha finora stanziato fondi per mettere in sicurezza i sistemi e per addestrare gli addetti a sventare le insidie.

L’ultimo finanziamento per i sistemi elettorali è del dicembre 2022, 75 milioni di dollari. Lo strano è che, ad opporsi a nuovi fondi, sono i repubblicani, che li considerano “uno spreco”, salvo poi lamentarsi che le elezioni sono truccate e che le macchine per contare i voti non funzionano bene.

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