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Usa 2024: – 232, Trump “Se non sarò eletto, sarà un bagno di sangue”
Di Giampiero Gramaglia
Chi credeva che, una volta raggiunta la sicurezza aritmetica della nomination repubblicana a Usa 2024, Donald Trump abbassasse i toni della sua campagna, con l’obiettivo d’allargare la sua constituency elettorale, deve già ricredersi. Parlando ieri a Vandalia – nomen omen -, in Ohio, dove martedì ci saranno le primarie, Trump ha sibillinamente, ma minacciosamente, detto: “Se non sarò eletto sarà un bagno di sangue per il Paese”.
Martedì, oltre che in Ohio, si vota in Arizona, Florida, Illinois e Kansas. Il magnate ex presidente sta riproponendo tutti i mantra della sua retorica: il suo rivale, il presidente democratico Joe Biden, “è una minaccia per la democrazia, perché è un incompetente” ed è “il peggiore di sempre”; quanto alla sua rielezione, “il 5 novembre diventerà la data più importante” nella storia degli Stati Uniti.
Chissà che, alla fine, la gente non si stufi delle smargiassate di Trump, che, però, ci vive sopra ormai da otto anni. Le centinaia di facinorosi arrestati e condannati per l’assalto al Congresso compiuto il 6 gennaio 2001 sono degli “ostaggi” e dei “patrioti”: “Ci occuperemo di loro appena torneremo alla Casa Bianca”, assicura il magnate che ha già manifestato l’intenzione di concedere loro la grazia. E gli immigrati “in alcuni casi secondo me non sono persone”, ma “animali” (“Però non posso dirlo, perché la sinistra radicale dice che è una cosa terribile da dire”).
Usa 2024: con le casse semi-vuote, Trump corteggia i donatori
In testa nella media dei sondaggi, Trump rincorre, invece, Biden nella raccolta di fondi e deve anche fare i conti con la giustizia, che gli ha già imposto di pagare tra multe e indennizzi quasi mezzo miliardo di dollari.
Così, raccontano i media Usa, l’ex presidente organizza cene private in serie, anche tre la settimana, a Mar-a-lago, con potenziali finanziatori del partito repubblicana, nella speranza di ottenere da loro donazioni. All’ultimo confronto, Biden e i democratici avevano in cassa 130 milioni di dollari, Trump e i repubblicani solo 40 milioni.
Sempre a quanto risulta ai media Usa, Trump non ha finora contattato la sua ex rivale Nikki Haley, dopo che l’ex governatrice della South Carolina ha abbandonato la corsa alla nomination, senza però dargli il proprio endorsement. Ciò indica che le tensioni fra i due non si sono allentate. Eppure, per vincere le elezioni, all’ex presidente potrebbero servire i voti di Haley, come quelli d’un altro ex aspirante alla nomination, Chris Christie.
I suoi fedelissimi nel partito repubblicano gli tengono bordone. Un suo secondo mandato sarà come il primo, ma “con il turbo”, dice lo speaker della Camera Mike Johnson a The New Yorker: l’ex presidente avrebbe “imparato molte lezioni” nei suoi primi quattro anni alla Casa Bianca.
Parlando di sodali e di familiari, e di intrecci tra politica e affari (di famiglia), il New York Times scrive che Jared Kushner, il genero di Trump, sta chiudendo alcuni importanti accordi immobiliari in Albania e in Serbia. Il marito di Ivanka Trump, già consigliere del suocero alla Casa Bianca, specie per il Medio Oriente, offre l’ennesimo esempio di come la famiglia dell’ex presidente conduca affari all’estero senza imbarazzarsi per la candidatura del magnate alla Casa Bianca, ma anzi giovandosene.
E dire che i repubblicani vogliono mettere sotto impeachment Biden per gli affari del figlio Hunter, in Cina e in Ucraina. In Albania, Kushner tratta la costruzione di un albergo di lusso su un’sola, mentre in Serbia progetta un hotel di lusso e un museo a Belgrado.
Usa 2024: spot inguaiano governatrice South Dakota, aspirante vice di Trump
ANSA – Uno spot per promuovere un dentista del Texas e un altro per sponsorizzare una società che produce plantari per scarpe: Kristi Noem, la governatrice del South Dakota che figura nella rosa dei potenziali vice di Donald Trump, è nella bufera e rischia di finire al cento di un’indagine che potrebbe compromettere la sua carriera.
Il video postato online da Noem sul lavoro fatto dal suo dentista in Texas, che “m’ha dato un sorriso di cui posso essere orgogliosa”, ha inizialmente fatto sorridere e suscitato ironie. Poi è divenuto virale creando irritazione e indignazione fra esponenti del partito repubblicano del South Dakota; ed è ora oggetto anche di azioni legali.