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Usa 2024: – 221, rivolta in redazione alla Nbc, via l’opinionista ‘trumpiana’
Di Giampiero Gramaglia
Rivolta in redazione alla Nbc, una delle tre grandi tv generaliste Usa, insieme a Cbs ed Abc: motivo, l’assunzione come opinionista della ‘trumpiana’ Ronna McDaniel, fino a pochi giorni fa presidente del Comitato nazionale repubblicano, in pratica il partito repubblicano; risultato, la rescissione del contratto con la McDaniel, appena stipulato, con conseguenti possibili strascichi giudiziari.
Ironia della sorte, è stato proprio Donald Trump a volere sostituire la McDaniel, una sua alleata, ma che esitava a spendere i soldi del partito per pagare gli avvocati del magnate, alla guida del partito con una coppia di suoi ‘ultra-fedeli’, fra cui la nuora Lara Trump.
La colpa della McDaniel, agli occhi dei giornalisti – e pure del pubblico – della Cbs, è di essere stata troppo coinvolta nella ‘big lie’, la grande menzogna, delle elezioni rubate del 2020, la tesi cavalcata da Trump e all’origine dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. McDaniel s’era pure distinta nell’attaccare la stampa che contrastava la ‘big lie’.
McDaniel era stata assunta come commentatrice la scorsa settimana, ma la rivolta di giornalisti e pubblico, in particolare della Msnbc – la rete più di sinistra che fa capo a Nbc -, è stata immediata. Lunedì scorso, Rachel Maddow, stella della MsNbc, aveva dedicato alla controversia oltre mezz’ora del suo programma in prime-time, sostenendo che la decisione di assumere McDaniel era “inspiegabile”.
“Dopo aver ascoltato le vostre legittime preoccupazioni, ho deciso che Ronna McDaniel non sarà una commentatrice di Nbc”, ha detto il presidente di NBCUniversal News Group Cesar Conde, che aveva assunto l’ex presidente del Comitato nazionale repubblicano per fare in modo che la copertura della campagna elettorale per Usa 2024 includesse anche prospettive politiche ‘trumpiane’.
E’ una preoccupazione comune ai media Usa più autorevoli, che in genere hanno un orientamento più liberal che conservatore e che sono molto critici verso Trump, ma che sono pure consapevoli dell’importanza di un’informazione completa, che fornisca punti di vista diversi.
Usa 2024: dopo le scarpe, Trump vende Bibbie
Dopo le sneakers dorate, Donald Trump, nella settimana di Pasqua, si lancia nella vendita di Bibbie ‘God Bless the Usa’, ispirate alla musica del cantante country Lee Greenwood, a 59,99 dollari l’una. “Buona Settimana Santa! Facciamo tornare l’America a pregare. Ci avviamo al Venerdì Santo ed alla Pasqua: incoraggio tutti a prendere una copia della Bibbia ‘God Bless the Usa”, dice il magnate in un video postato sul suo social Truth. “Abbiamo perso la religione nel nostro Paese”, aggiunge: “La Bibbia è il mio libro preferito”, sottolinea l’ex presidente.
Invece, Joe Biden torna sul tema dell’età e a un evento elettorale in North Carolina dice del rivale, “altrettanto anziano”: “Almeno io non ho i capelli arancioni”. E ripete che contano le idee: “L’America di Trump è fatta di rabbia, odio, punizioni… Io vedo un futuro per gli americani. Non diamo all’odio un porto sicuro”.
Usa 2024: ex avvocato di Trump rischia radiazione albo
John Eastman, un ex avvocato di Donald Trump, rischia di essere radiato dall’albo, per il suo ruolo nelle campagne dell’allora presidente per rovesciare il risultato delle elezioni del 2020. Un giudice della California ha raccomandato che il legale venga privato della sua licenza
Usa 2024: morto Joe Lieberman, candidato vice a Usa 2000
E’ deceduto all’età di 82 anni Joe Lieberman, senatore democratico del Connecticut per 24 anni – quattro mandati -, candidato vice-presidente di Al Gore nel 2000: carattere indipendente, personaggio forte, fu il primo ebreo candidato in un ticket presidenziale.
Nel 2008, destò clamore la sua decisione di appoggiare il candidato repubblicano John McCain invece di Barack Obama: segno di un’evoluzione politica verso l’area conservatrice, marcata soprattutto in politica estera, dove era un ‘falco’, mentre sull’aborto e le tematiche di genere, l’ambiente, il controllo degli armamenti restò sempre su posizioni progressiste.