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Usa 2024: – 209, Trump, processo NY confermato, parola a Stati su aborto
Di Giampiero Gramaglia
Ci ha provato di nuovo, e per l’ennesima volta, a fare slittare un processo a suo carico, ma stavolta non ha funzionato: una corte d’appello di New York ha ieri respinto la richiesta di ritardare l’inizio del procedimento fissato per il 15 aprile e di trasferirlo fuori Manhattan per quella che noi chiameremmo ‘legittima suspicione’.
Resta in piedi, invece, il ricorso di Donald Trump contro i limiti imposti dal giudice del processo, Juan M: Merchan, ai suoi attacchi a inquirenti, giurati e testimoni del procedimento, che violerebbero la libertà d’espressione tutelata dal primo emendamento della Costituzione Usa.
La mossa dei legali del magnate, che si basava sull’impossibilità di avere una giuria imparziale, vista l’alta esposizione mediatica e la diffusa ostilità newyorchese nei confronti dell’ex presidente, era subito parsa “non ortodossa” e “disperata” ai media Usa liberal, che avevano previsto che sarebbe stata respinta.
A questo punto, l’avvio del processo lunedì prossimo, per i pagamenti in nero a due donne perché tacessero, durante la campagna elettorale per Usa 2016, su loro passate relazioni con Trump, pare difficilmente evitabile: sarà la prima volta che un ex presidente degli Stati Uniti compare in un’aula di giustizia come imputato in un processo penale.
Usa 2024; aborto, virata di Trump, no a divieto federale, parola agli Stati
Mentre continua a cercare di sottrarsi alla giustizia, Trump è uscito dal suo riserbo sull’aborto pubblicando un video sul social Truth, dove dice no a un divieto di aborto federale e sostiene che sono i singoli Stati a dover legiferare in materia.
La presa di posizione è venuta dopo mesi di segnali contraddittori da parte dell’ex presidente, timoroso, da una parte, di scontentare la sua base cristiano-fondamentalista e, dall’altra, di mettersi contro le donne di tutta l’Unione.
Per Trump, qualunque cosa gli Stati decidano, quella deve essere “la legge del territorio”; e lui è personalmente fortemente favorevole e eccezioni, in caso di stupro, incesto o pericolo per la vita della madre. Nel video, l’ex presidente si attribuisce la decisione della Corte Suprema di rovesciare nel 2022 la precedente sentenza che tutelava l’aborto a livello federale – fu determinante il parere dei tre giudici conservatori e anti-abortisti da lui scelti – e afferma che spetta ora agli Stati “fare la cosa giusta”.
La presa di posizione di Trump, in effetti, delude i fondamentalisti cristiani, ma non gliene aliena l’appoggio. Uno dei più importanti gruppi anti-aborto degli Stati Uniti lo accusa di essersi “piegato al volere dei democratici”. “Siamo profondamente delusi dalla posizione del presidente Trump”, dice Marjorie Dannenfelser, presidente di Susan B. Anthony Pro-Life America. Ma l’organizzazione ribadisce l’impegno a “sconfiggere il presidente Joe Biden” e i democratici al Congresso e sostenere Trump.
Lindsey Graham, senatore repubblicano, è “rispettosamente” in disaccordo con l’ex presidente, di cui è un alleato. Il senatore sostiene l’idea controversa di un divieto federale dalle 15 settimane. Trump gli ribatte che la sua aperta posizione conservatrice a favore di limiti severi all’aborto è politicamente disastrosa per i repubblicani.
“Molti repubblicani in gamba hanno perso le elezioni a causa di questo problema e persone come Graham, implacabili, stanno consegnando ai democratici il sogno di conquistare Camera, Senato e forse anche la presidenza”, scrive il magnate su Truth.
Anche il suo ex vice Mike Pence lo attacca per la svolta sull’interruzione di gravidanza, definendola “uno schiaffo in faccia ai milioni di americani pro-life che lo hanno votato nel 2016 e nel 2020”.
Per il presidente Joe Biden, Trump, sull’aborto, “si sta solo sforzando di limitare i danni” e “si sta arrampicando sugli specchi… Poiché è lui il responsabile del rovesciamento della sentenza della Corte Suprema, è preoccupato che gli elettori lo puniscano… Lo faranno di sicuro…”.
Usa 2024: l’eclissi di Trump e i sondaggi di Biden
ANSA – Donald Trump non ha perso l’occasione di sfruttare l’eclissi di sole totale a scopi elettorali: sul suo social Truth, ha pubblicato un video in cui si vede una folla attendere l’evento finché il sole non è oscurato dal suo profilo. “L’evento più importante della storia umana si svolgerà nel 2024”, è l’avviso, sulle note della musica di Strauss usata per ‘2001 Odissea nello spazio’. Poi la promessa: “Salveremo l’America e la faremo di nuovo grande”.
Un’idea non nuova. Trump l’aveva già sfruttata con un video su Twitter nel 2017, in occasione d’una precedente eclissi, mostrando una sequenza in cui il suo volto avanzava progressivamente fino a sovrapporsi e a coprire del tutto quello del suo predecessore Barack Obama.
In un discorso elettorale, il presidente Biden ha invece sostenuto che ci sono 18 sondaggi che lo vedono davanti a Trump dopo il discorso sullo stato dell’Unione di un mese fa, ma che la stampa non ne parla. Parlando a Chicago, Biden ha precisato che uno dei rilevamenti in Pennsylvania gli dà un vantaggio di 10 punti e s’è detto “sinceramente entusiasta del nostro buon momento”, mentre Trump è pieno di “rabbia e odio” e vuole che tutti dimentichino l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.
A irritare il magnate, c’è anche il fatto che il suo social ha perso il 37% del valore a Wall Street dalla chiusura del 26 marzo, il giorno in cui ha esordito agli scambi – per lui una perdita che oscilla tra un miliardo e mezzo e tre miliardi di dollari -. Nonostante il calo, Truth vale quasi 5 miliardi. Trump è vincolato a mantenere la sua quota nella società per sei mesi.