USA2024
Usa 2024: – 17, Trump pensa di usare l’esercito contro “il nemico interno”
Di Giampiero Gramaglia
L’idea di ricorrere alla guardia nazionale o all’esercito per combattere “il nemico dall’interno”, se ci saranno rivolte dopo le elezioni del 5 novembre, avanzata da Donald Trump in numerose occasioni e avallata dal suo vice JD Vance, suscita allarme e attira critiche da parte democratica. “Il nemico dall’interno”, per Trump, sono gli “estremisti lunatici della sinistra radicale“.
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ipotizza che una sua vittoria possa essere contestata, anche con violenza, dai suoi avversari. Quasi un paradosso, visto che fu proprio lui, il 6 gennaio 2021, ad aizzare i suoi sostenitori perché dessero l’assalto al Campidoglio di Washington per indurre il Congresso a rovesciare l’esito del voto.
Vance fa sua l’idea: “Naturalmente” – dice – è giustificabile il ricorso alla guardia nazionale e all’esercito “se si scatenano rivolte o saccheggi”. In un’analisi, il New York Times osserva che, anche in seguito a queste dichiarazioni, i democratici sono meno riluttanti a definire apertamente Trump “fascista”. La vice-presidente e candidata democratica Kamala Harris e il presidente Joe Biden sono aspramente critici. Trump – ripete Harris, in diverse circostanze – “considera coloro che non stanno con lui dei nemici del Paese. Li chiama ‘il nemico dall’interno’. E vuole usare contro di loro l’esercito. Lo sappiamo con chi se la prenderà: giornalisti, funzionari elettorali, giudici. Per questo, un suo secondo mandato sarebbe pericoloso: chi calpesta i nostri valori e viola la Costituzione non può essere presidente, è instabile, squilibrato e in cerca di un potere incontrollato…”.
Biden, dal canto suo, partecipando a eventi elettorali accusa Trump di volere “compiacere più Putin che gli americani” e di avere una retorica “razzista”: “Ha le stesse idee sulla razza degli Anni 30. Quelle sull’economia sono degli Anni 20. Quelle sulle donne degli Anni 50…”. Quanto ai processi, “si è candidato per non finire il prigione…”. Una sortita di Trump, ieri, pare dare ragione a Biden: in un podcast, ha detto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “non avrebbe mai dovuto lasciar cominciare la guerra con la Russia”. Il conflitto scoppiò il 24 febbraio 2022, quando la Russia invase l’Ucraina. Trump non ha smentito di avere mantenuto contatti col presidente russo Vladimir Putin dopo avere lasciato la Casa Bianca e ha detto, nei giorni scorsi, che “la Russia non ha mai avuto un presidente così rispettato”.
Il presidente Biden considera, invece, normale che Harris dica che “farà le cose in modo diverso”, rispetto a lui, se sarà eletta alla Casa Bianca: “Ogni presidente deve tracciare la propria strada… L’ho fatto anch’io: sono stato fedele a Barack Obama, ma, una volta presidente, ho tracciato la mia strada… E così farà Kamala, che finora è stata leale..”.
Con Harris, Trump tiene aperta la ‘querelle’ sulle condizioni di salute, alterando la realtà. Su Truth scrive che “il referto medico di Kamala è davvero pessimo. Con tutti i problemi che ha, la domanda è se dovrebbe o meno candidarsi alla presidenza! Il mio certificato è perfetto, nessun problema!”. In realtà, la vice-presidente ha reso noto il certificato sulle proprie condizioni, definite “eccellenti”, mentre il magnate, divenuto il candidato presidente più anziano della storia Usa col ritiro di Biden, non l’ha fatto e si rifiuta di farlo.
Trump a New York, evento da milionari
Donald Trump farà campagna e una raccolta di fondi nella sua città, New York, in quella che sarà una “serata speciale” al Madison Square Garden. Il candidato repubblicano sarà nell’arena più famosa al mondo il 27 ottobre: un biglietto Vip costa quasi un milione di dollari, 924.600 precisi. Lo riporta Newsweek citando un post su X del giornalista del New York Times Teddy Schleifer. Newsweek trova la decisione del magnate di organizzare un comizio a New York, dove ha vissuto fino al 2019, prima di trasferirsi in Florida, singolare alla luce dei sondaggi più recenti, secondo cui Harris ha quasi il 54% dei voti nella metropoli contro meno del 40% di Trump. Negli ultimi anni, inoltre, nella Grande Mela ci sono state numerose proteste anti-Trump, che qui è stato condannato in cause civili e penali.
Michelle per Kamala, “andate a votare”
L’ex first lady Michelle Obama inviterà a votare i giovani, i neri e chi alle urne non è mai andato,
partecipando ad Atlanta, in Georgia, il 29 ottobre a un evento organizzato da ‘When We All Vote’, suo gruppo di impegno civico fondato nel 2018 per mobilitare al voto persone distanti dalla politica e dalle elezioni.
La Georgia è uno degli Stati in bilico e i democratici sperano che Michelle possa fare la differenza per Kamala, così come è già avvenuto alla convention di Chicago ad agosto. Con l’ex first lady scenderanno in campo campioni del basket e celebrità dello spettacolo come Selena Gomez, Jennifer Lopez e Tom Hanks.
L’ex star di Fox News Geraldo Rivera appoggia Kamala Harris, definendo il suo “ex amico” Donald Trump “una persona che non sa perdere”. L’ex conduttore della rete conservatrice accusa su X il magnate di aver diffuso una “grande bugia” sulle elezioni 2020: “Di Trump, non ci si può fidare per onorare la Costituzione. Ecco perché voterò per Harris…”.
La commissione indipendente che ha analizzato gli errori compiuti dal Secret Service, in occasione del fallito attentato a Donald Trump del 13 luglio, a Butler, in Pennsylvania, denuncia carenze nell’organizzazione del servizio e suggerisce di rimpiazzare la struttura di comando con persone che vangano dal settore privato.