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USA 2024: – 168, processo a Trump verso conclusione, Biden supera test studenti

20
Maggio 2024
Di Giampiero Gramaglia

La corsa a USA 2024 continua e riprende con l’avvio a conclusione del processo in corso a New York a Donald Trump, accusato d’avere cercato, con successo, ma con metodi illegali, di tenere nascoste agli elettori informazioni a lui pregiudizievoli nella campagna per USA 2016. Si prevede – ma non ve n’è certezza – che la difesa non chiami a testimoniare l’ex presidente, che pure aveva detto di volerlo fare. Il dibattimento potrebbe, quindi, giungere in tempi brevi alla requisitoria dell’accusa e alle arringhe della difesa. La giuria potrebbe addirittura riunirsi prima del prossimo weekend.

Ieri, il presidente Joe Biden ha affrontato e superato un difficile test, intervenendo alla cerimonia di laurea del Morehouse College di Atlanta, in Georgia, l’Università di Martin Luther King. Accolto da applausi, ma anche da contestazioni pro-palestinesi, il presidente ha assicurato il suo sostegno “”alle proteste pacifiche e non violente”, definendo “strazianti” le scene del conflitto nella Striscia di Gaza. Rivolto agli studenti, Biden ha detto: “Le vostre voci vanno ascoltate e io vi prometto che le ascolterò … Chiedo una tregua immediata e la liberazione degli ostaggi … L’unica soluzione è quella dei due Stati …”, denunciando “la crisi umanitaria” in corso.

USA 2024: Politico, campagna Trump ha speso tutto quello che ha raccolto

La campagna di Donald Trump ha speso quasi tutto quello che ha fin qui raccolto in 15 mesi: a fine marzo, aveva bruciato 217 milioni di dollari, spese suddivise più o meno equamente tra raccolte fondi, oneri legali e campagna vera e propria, dopo averne rastrellati poco meno di 220.

Trump non è al verde – a fine marzo, aveva 45 milioni di dollari sul conto della campagna -, ma l’alto tasso di spesa limita la sua capacità di accumulare liquidità. Lo scrive, analizzando i conti, Politico, che evidenzia un forte svantaggio del magnate candidato nei confronti del suo rivale Joe Biden.

Per questo l’ex presidente ha apportato modifiche significative alle modalità delle operazioni di raccolta fondi della sua campagna e del Comitato nazionale repubblicano e sta anche cercando di monetizzare l’utilizzo della sua immagine da parte di altri candidati repubblicani. Il processo penale in corso a suo carico a New York può paradossalmente rappresentare un flusso di entrate significativo, dato che la sua campagna riesce a raccogliere risorse per fare fronte ai problemi legali del magnater..

USA 2024 in pillole

  • I democratici della Camera hanno avviato un’indagine sull’incontro fra Donald Trump e manager dell’industria petrolifera a Mar-a-Lago il mese scorso. L’inchiesta è stata aperta dopo indiscrezioni di stampa sull’offerta che l’ex presidente avrebbe fatto ai manager: donazioni per un miliardo di dollari in cambio dell’abolizione di norme sul cambiamento climatico una volta eletto. “Le informazioni stampa sollevano potenziali problemi etici”, afferma il deputato democratico Jamia Raskin in una lettera inviata ai manager dell’industria petrolifera e all’American Petroleum Institute, la lobby dell’industria dei combustibili fossili.
  • Altre due tribù di nativi americani in South Dakota hanno vietato alla governatrice Kristi Noem di mettere piede sulle loro terre dopo commenti spregiativi contro i leader tribali e la vita nelle riserve. Ora Noem è, dunque, messa al bando da circa un quinto del territorio statale. La governatrice repubblicana ha interrotto un disastroso tour nazionale per presentare un libro autobiografico con episodi controversi, come quello in cui racconta di aver ucciso a sangue freddo uno dei suoi cani perché non addestrabile. L’aneddoto ha sollevato sdegno e polemiche, facendo calare le quotazioni di Noem come vice di Trump nella corsa alla Casa Bianca.
  • Il senatore repubblicano Marco Rubio, indicato come possibile vice di Donald Trump, non si impegna ad accettare i risultati delle elezioni e ripropone teorie cospirative sul voto 2020. Alla domanda in un’intervista a Nbc News se accetterebbe il risultato del voto “qualunque cosa accada”, Rubio ha risposto: “‘Qualunque cosa accada? No, se si tratta di un’elezione ingiusta, credo che sarà contestata da entrambe le parti”. Nel 2020 Rubio votò a favore della certificazione della vittoria di Biden, affermando in un video che “la democrazia è tenuta insieme dalla fiducia delle persone nelle elezioni e dalla loro volontà di rispettarne i risultati”. Alla Nbc, ha spiegato di avere votato così “perché in quella fase dell’iter non ci sono altre opzioni”.

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