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Usa 2024: – 164, Trump la spara grossa, “Biden mi voleva fare uccidere”
Di Giampiero Gramaglia
Donald Trump la spara grossa, “Biden mi voleva fare uccidere”, scrive ai suoi sostenitori, in attesa della ripresa a New York del processo a suo carico che potrebbe concludersi la prossima settimana. E il magnate e i suoi legali hanno di nuovo chiesto alla giudice di West Palm Beach, in Florida, Aileen Cannon, di archiviare le accuse mosse nei confronti dell’ex presidente per le carte segrete sottratte alla Casa Bianca e custodite a Mar-a-lago.
I media riferiscono di una vivace udienza, durante la quale Cannon, sempre incline a procrastinare, tanto che non ha ancora fissato la data d’inizio del processo, non ha preso alcuna decisione. E’ stato in quella sede che Trump ha affermato che l’Amministrazione Biden voleva ucciderlo con il blitz dell’Fbi a Mar-a-lago per rinvenire e recuperare il materiale sottratto alla Casa Bianca.
Ai suoi sostenitori, Trump ha scritto: “Il Dipartimento del Giustizia nel suo raid illegale e incostituzionale – in realtà, debitamente autorizzato, ndr – ha previsto l’uso di una forza letale … Ora sappiamo per certo che Biden è una minaccia alla democrazia …”. L’affermazione si riferisce al mandato di perquisizione dell’Fbi che include di prassi una frase sull’uso letale della forza.
In una nota, l’Agenzia federale precisa: “Nella perquisizione, è stato seguito il protocollo, come facciamo in tutti gli altri casi… Nessuno ha ordinato ulteriori misure”. E’ evidente il tentativo, l’ennesimo, dell’ex presidente di strumentalizzare, a proprio vantaggio, le inchieste sui suoi reati: lui viola la legge e, se viene indagato, grida alla persecuzione.
Usa 2024: Trump nel Bronx a New York, inciucia con i petrolieri e attacca Biden
In un comizio nel Bronx a New York, ieri sera, Trump ha sciorinato gran parte del suo bagaglio retorico, dopo avere nuovamente incontrato esponenti dell’industria petrolifera, promettendo loro l’abolizione dei limiti alla loro attività posti dall’Amministrazione Biden, nello stile “libera trivella in libero Stato”, con tanti saluti alla riduzione della dipendenza dal fossile e, soprattutto, alla lotta contro il riscaldamento globale.
Parlando ai suoi sostenitori, Trump ha corteggiato gli elettori afro-americani e ispanici; ha definito il suo rivale “un incompetente”, che “fa parere Jimmy Carter un buon presidente”, e lo ha accusato di avere come priorità i migranti, “mentre per me lo sono gli americani”. Infine, Trump ha definito New York una città in declino, dove lui riporterà “la sicurezza”.
Lo Stato di New York è solidamente democratico e la città di New York ha una provata avversione per il magnate, suo ex cittadino. L’ultimo candidato repubblicano a vincere lo Stato di New York fu Ronald Regan nel 1984, 40 anni or sono.
A confermare, se ve ne fosse bisogno, il carattere vizioso della campagna pro-Trump, c’è il caso d’un consulente che, ricorrendo all’intelligenza artificiale, mandò agli elettori del New Hampshire decine di migliaia di falsi messaggi del presidente Biden: l’uomo, Steve Kramer, rischia una multa da sei milioni dollari e un rinvio a giudizio con numerose imputazioni.
Usa 2024: verso il voto, sotto pioggia di sentenze e provvedimenti legislativi
Piovono sentenze e provvedimenti legislativi, in chiave Usa 2024. La Corte Suprema Usa ha dato via libera, con un voto ‘conservatori contro progressisti’, cioè 6 a 3, alla riforma della suddivisione dei distretti elettorali nella South Carolina, che penalizza gli elettori neri – in pratica, ne espunge circa 30 mila da un collegio, rendendolo sicuramente repubblicano: E’ prassi, negli Usa, ridisegnare i distretti elettorali più o meno ad uso e consumo di chi ha la maggioranza nello Stato. In altri Stati, le mappe congressuali sono state ridisegnate e sono state o sono oggetto di contestazioni,
Nell’Ohio, il governatore repubblicano Mike DeWine dovrà convocare una sessione straordinaria del Parlamento statale per varare un provvedimento che consenta a Biden di essere sulle schede di Usa 2024, il 5 novembre. Per un intreccio di circostanze, il presidente, in base alle norme attuali, non vi potrebbe figurare, perché la sua investitura formale come candidato democratico avverrà dopo i termini di presentazione delle candidature nell’Ohio. L’inconveniente non è inedito ed è sempre stato superato.
Nell’intreccio di norme sull’aborto che gli Stati vanno approvando, la Louisana ha varato una legge che fa delle pillole del giorno dopo una sostanza pericolosa il cui possesso non è autorizzato, salvo prescrizione medica, e può costituire reato passibile d’arresto. La Louisiana ha un bando anti-aborto pressoché totale, riferito agli aborti sia chirurgici che indotti con medicinali.
Con un provvedimento di segno opposto, invece, una legge della California autorizza i medici dell’Arizona a praticare aborti nello Stato, in modo da aggirare una legge dell’Arizona datata 1864 che impedisce quasi del tutto l’aborto. Il Parlamento dell’Arizona ha abrogato la vecchia legge, che, però, resterà in vigore ancora per qualche mese.
L’aborto è uno dei temi che gli elettori avranno più presente, al momento del voto per Usa 2024.