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USA 2024: – 163, Trump e Kennedy jr corteggiano i libertari
Di Giampiero Gramaglia
Negli Stati Uniti che guardano a USA 2024, è il lungo week-end del Memorial Day: finite le scuole, inizia per gli studenti l’estate. Per la politica, una pausa contrassegnata, però, dai sondaggi e dalla convention libertaria, che si farà a Washington e dove saranno coprotagonisti Donald Trump e Robert F. Kennedy jr.
L’ultimo rilevamento su scala nazionale della Quinnipiac University vede Joe Biden al 48% e Trump al 47%, ma il magnate continua a essere in vantaggio in alcuni degli Stati chiave come Arizona, Nevada, Michigan, un vantaggio che il New York Times caratterizza come “instabile”.
Tuttavia, Nate Silver, il guru dei sondaggi, fondatore del sito FiveThirtyEight, crea qualche sorpresa dichiarando che se il presidente sarà ancora “in difficoltà” alla fine dell’estate dovrebbe valutare se abbandonare la corsa. “Non è una grande situazione per i democratici in entrambi i casi – proseguire con Biden o cambiare cavallo, ndr -, ma bisogna analizzare a fondo la questione… Non dovrebbe essere un tabù parlarne”, ha affermato Silver.
La prossima settimana, potrebbe concludersi il processo a Trump in corso a New York. In Florida, dove l’ex presidente è a giudizio per avere sottratto alla Casa Bianca centinaia di documenti segreti, l’accusa chiede che il giudice vieti all’imputato commenti che suonino minaccia per gli inquirenti e per quanti sono coinvolti nel caso. Nei giorni scorsi, il magnate ha sostenuto che gli agenti dell’Fbi che perquisirono la sua abitazione nel 2023 avevano il mandato di ucciderlo.
USA 2024: la convention libertaria e le tensioni intorno a RFK jr
Partecipando alla convention libertaria, Trump e RFK jr manifestano il loro interesse per questa piccola frangia dell’elettorato statunitense e ammettono la loro rivalità. Secondo The Hill, periodico della politica a Washington, Kennedy è percepito dall’ex presidente come una potenziale minaccia, nonostante che i sondaggi confermino la percezione che tolga più voti a Biden che a Trump.
“La campagna di Trump dipinge RFK Jr. come un pazzo di estrema sinistra”, nota Ford O’ Connell, stratega repubblicano. Un sondaggio nazionale di Fox News pubblicato la scorsa settimana mostra Trump davanti a Biden di un punto tra gli elettori registrati in uno scontro testa a testa e di tre punti includendo nella scelta Kennedy e un altro candidato minore, Cornel West.
Secondo Politico, i timori di Trump per RFK jr spingono il magnate a insidiarlo sul terreno dove riscuote più consensi, quello ‘no vax’. Il magnate lo accusa di essere un falso esponente ‘no vax’ e minaccia, dal canto suo, di non dare “un penny” a scuole e università che considerano obbligatorio il vaccino anti-Covid. Il giornale, inoltre, osserva che l’ex presidente raramente menziona quello che una volta definì “uno dei più grandi miracoli” della sua presidenza: il programma per accelerare lo sviluppo del vaccino contro la pandemia.
Anche il campo democratico attacca Kennedy jr, ma con altri argomenti. Spulciando i documenti d’una procedura di divorzio del 2012, il New York Times scopre che nel cervello di RFK Jr c’era, e c’è tuttora, “un verme morto”. Il candidato indipendente fa allora sapere che i medici inizialmente credevano che la macchia scura nel suo cervello fosse un tumore, ma hanno poi accertato che si tratta di un parassita morto, la cui presenza causava perdite di memoria e annebbiamento mentale, effetti che sarebbero però andati attenuandosi col tempo.
Kennedy jr è anche oggetto di una ‘faida familiare’: il clan Kennedy osteggia la sua candidatura e Jack Schlossberg, 31 anni, figlio di Caroline e nipote dell’ex presidente John F. Kennedy, schernisce il cugino in una serie di video su Instagram: lo bolla come non intelligente e bugiardo; suggerisce che stia usando steroidi; e lo dipinge come un tirapiedi della Russia e Trump. Schlossberg sostiene Biden: intervenne nel 2020 alla Convention democratica con la madre Caroline, ora ambasciatrice in Australia; e in un video sui social ha definito la campagna di suo cugino “un imbarazzo”.
USA 2024 in pillole: Haley, Austin, De Niro, Schwarzman
• Trump ha dichiarato che Nikki Haley sarà “nella nostra squadra in qualche modo”, commentando l’appoggio ricevuto dell’ex governatrice della South Carolina. “Abbiamo molte idee simili, molte convinzioni sono le stesse… La campagna è stata molto tosta, ma è una persona molto capace e sono sicuro che farà parte della nostra squadra in un modo o nell’altro”.
• Il segretario alla Difesa Lloyd Austin è stato di nuovo ricoverato all’ospedale militare Walter Reed di Bethesda, in Maryland, alle porte di Washington, per essere sottoposto – recita un comunicato – a una procedura medica. Austin è in cura per un cancro alla prostata e soffre di problemi alla vescica che lo costrinsero già a un ricovero a dicembre, che suscitò molte polemiche perché non venne annunciato – neppure la Casa Bianca ne era al corrente -. Stavolta, invece, Austin ha dato notizia del suo ricovero e ha predisposto un trasferimento dei poteri temporaneo.
• Robert De Niro scende in campo per Joe Biden e dà la voce a uno spot della sua campagna, dove si dice che Trump “ha perso la testa” dopo avere perso le elezioni del 2020. De Niro è un fervente democratico ed è radicalmente ostile a Trump. La campagna di Biden chiosa: “Lo spot evidenzia il chiaro contrasto tra Trump, che sta correndo per riconquistare il potere per sé, e Biden, che sta correndo per servire il popolo americano”.
• Stephen Schwarzman, presidente, ad e co-fondatore di Blackstone, colosso dell’immobiliare e del private equity, sostiene Trump in nome del “cambiamento”. Lo rivela in esclusiva Axios. L’endorsement del miliardario è un’ottima notizia per il magnate che, suo tramite, potrà avere accesso ad una rete di donatori multimilionari finora riluttanti nei suoi confronti.