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Usa 2024: – 16, Harris-Trump, una gara a chi non è stanco, Biden in Germania

22
Ottobre 2024
Di Giampiero Gramaglia

“Spossato a chi?” Sui media statunitensi, i candidati alla Casa Bianca Kamala Harris, democratica, e Donald Trump, repubblicano, si rimpallano a vicenda l’accusa di essere stanchi e di non farcela più. In un evento in Wisconsin, uno degli Stati in bilico, Harris raccoglie voci secondo cui Trump rifiuterebbe dibattiti e interviste perché “si sente stanco”: “Essere presidente degli Stati Uniti è probabilmente uno dei lavori più duri al mondo – dice Harris; quindi, dobbiamo chiederci se, essendo esausto per essere stato in campagna elettorale, Trump sia adatto a fare questo lavoro”.

La risposta del magnate sui social è fulminea: “Ho passato 48 giorni senza un attimo di riposo, Kamala è una perdente che non ha l’energia di un coniglio”.

Chi, ieri, ha speso molta dell’energia che ancora gli resta è stato il presidente Joe Biden, protagonista di un ‘blitz’ in Germania, dove ha incontrato i leader di Germania, Francia e Gran Bretagna in quello che è stato una sorta di ‘passo d’addio’.

Fra i minimi comuni denominatori del quartetto, a giustificazione di assenze importanti, come quella della premier italiana Giorgia Meloni, l’ostilità a un ritorno di Trump alla Casa Bianca.

In una nota diramata della cancelleria tedesca, si legge che Biden, Scholz, Macron e Starmer hanno ribadito il “pieno sostegno all’Ucraina per una pace giusta e duratura”, che sia “basata sul diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite, e sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale”. I leader hanno anche discusso il piano per la Vittoria presentato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. 

Una cena un po’ indigesta per Trump e Fox
Molta attenzione riceve la tradizionale cena annuale di beneficienza di Al Smith a New York, che ha l’obiettivo di raccogliere fondi per le organizzazioni cattoliche. Trump c’era, insieme alla moglie Melania; Harris no, ma ha mandato un video-messaggio. La consuetudine vuole che i discorsi alla cena siano spiritosi: Trump ha cercato, senza molto successo, nel giudizio dei media, di mescolare ironia e propaganda: “Vorrei sparare delle battute su di me. Ma non ne vedo il motivo, visto che altre persone mi hanno sparato”, ha detto riferendosi ai tentativi d’assassinarlo che hanno segnato questa campagna. Poi, ha invitato i cattolici a votare per lui: “Ricordatevi che io sono qui, e lei non c’è”.

La cena ha creato ulteriore tensione tra Trump e la sua rete tv un tempo preferita, Fox News. L’ex presidente ha affermato che alcune sue battute erano state scritte “da un paio di persone” della rete televisiva e che non gli erano piaciute. L’emittente lo ha smentito: “Nessun nostro dipendente o freelance ha scritto le battute”.

Lo screzio si somma al rifiuto da parte del magnate dell’invito della rete a dibattere con Harris una seconda volta e alle critiche all’anchor Bret Baier, che sarebbe stato troppo tenero nell’intervista alla sua rivale. Trump lamenta pure che Fox abbia diffuso annunci pubblicitari di Harris negativi nei suoi confronti.

Sondaggi sui migranti e fra i neri
Un sondaggio del Public Religion Research Institute insieme alla Brookings Institution indica che un americano su tre concorda con una delle più frequenti affermazioni razziste di Trump sui migranti: il 34% degli intervistati pensa che gli immigrati illegalmente entrati negli Usa stiano “avvelenando il sangue del nostro Paese”, il 63% non è d’accordo. A condividere l’affermazione sono sei repubblicani su 10 (il 61%); la percentuale di condivisione scende, però, al 30% tra gli indipendenti e al 13% tra i democratici.

Un altro sondaggio dell’Initiative on Public Opinion della Howard University conferma che Harris è nettamente davanti a Trump tra i probabili elettori neri negli stati in bilico: l’84% degli intervistati è per la vice-presidente, solo l’8% per l’ex presidente, il resto non si schiera.

Il sondaggio individua le questioni più importanti per gli intervistati: “democrazia / elezioni / diritti di voto” stanno al primo posti, seguite dall’economia e dall’aborto. Quando è stato chiesto agli intervistati che cosa pensassero di Harris, il 61% ha espresso un’opinione “molto favorevole” e solo il 14% ha espresso un’opinione “molto sfavorevole”. Su Trump, il 10% ha un’opinione “molto favorevole”, il 74% una “molto sfavorevole”.

Il sostegno di Harris tra i probabili elettori neri è in crescita rispetto all’analogo sondaggio condotto a settembre.

I dati della Cnn mostrano che anche nella North Carolina, dopo che in Georgia, l’apertura, giovedì, del voto anticipato ha visto un’affluenza alle urne molto alta – oltre 200 mila elettori nel primo giorno -, in linea con i dati del 2020. L’uragano Helene, che ha lasciato lutti e devastazioni, non ha quindi intaccato il desiderio di partecipazione degli elettori dei due Stati in bilico del Sud.

Usa 2024: l’hotel di Trump è il più caro che ci sia, ma apre molto strade
Infine, uno scoop del New York Times ampiamente ripreso dagli altri media: Donald Trump ha fatturato all’Amministrazione per le sistemazioni del Secret Service nei suoi hotel, specie quello di Washington, “sino al al 300% o più delle tariffe giornaliere autorizzate, molto di più rispetto a quanto addebitato ad altri ospiti, tipo la famiglia reale del Qatar e uomini d’affari cinesi”. Inoltre, l’hotel di Trump avrebbe attirato giudici e ambasciatori in pectore e aspiranti al perdono presidenziale, che avrebbero così portato il loro obolo alle casse del presidente.

Lo denuncia un rapporto di 57 pagine dei membri democratici della commissione di controllo della Camera. I repubblicani contestano il rapporto come “fuorviante” e “datato”.

Gi autori del rapporto fanno riferimento a documenti ottenuti tramite provvedimenti giudiziari della ditta Mazars, che curava la contabilità della Trump Organization, la holding dei Trump, e citano i registri degli ospiti dell’hotel Trump International a Washington tra settembre 2017 e agosto 2018.

In passato, Eric Trump, uno dei figli del magnate, aveva affermato che la holding di famiglia aveva permesso agli agenti del Secret Service (incaricati di tutelare la loro sicurezza) di “soggiornare gratuitamente nelle nostre proprietà”.