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Usa 2024: + 16, Biden attacca Google, Trump/Musk lo salveranno?

21
Novembre 2024
Di Giampiero Gramaglia

Nell’ambito di un’inchiesta sul monopolio delle ricerche online che Google avrebbe acquisito, il Dipartimento della Giustizia chiede, in un documento di 23 pagine, che Google venda il suo browser Chrome e suggerisce limitazioni per evitare che gli smartphone Android privilegino Chrome su altri browser.
L’iniziativa nei confronti di Google del Dipartimento della Giustizia si collega, tra molti punti interrogativi, alla transizione dei poteri dall’Amministrazione Biden al secondo mandato di Donald Trump. La mossa – scrive il Washington Post – è una delle ultime, forse l’ultima, manifestazione “dell’aggressivo atteggiamento antitrust dell’Amministrazione Biden”, prima del cambio della guardia alla Casa Bianca.

Ma ci si chiede quale sarà su questo tema l’atteggiamento dell’Amministrazione Trump. Sul tema, l’imprenditore hi-tech e IA, Elon Musk potrebbe volere dire la sua, nonostante i conflitti d’interesse che ciò potrebbe comportare. Quel Musk che la Cnn considera il nuovo “rocket man” di Trump, che, nel primo mandato, diede quel nomignolo al dittatore nord-coreano Kim Jong-un e che ora manifesta “un entusiasmo fanciullesco” per le iniziative spaziali del suo sodale.

Nuove nomine e polemiche su quelle già annunciate
Le cronache post-elettorali delle ultime 48 ore sono zeppe di nomine e di polemiche su quelle già annunciate. Trump ha designato un medico celebre per le sue performance televisive, il dottor Mehmet Oz, per sovrintendere ai programmi sanitari Medicare e MedicAid, che riguardano oltre 100 milioni di americani, e ha scelto una impresaria del wrestling, la spettacolare e fasulla lotta nord-americana, Linda McMahon come segretaria all’Istruzione, un posto che in campagna elettorale il magnate ha più volte detto di volere sopprimere.

La McMahon è da tempo vicina a Trump: nel suo primo mandato, fu la responsabile per le piccole e medie imprese dal 2017 al 2019 e, attualmente, è co-presidente del team che si occupa della transizione. I media scrivono che vanterebbe titoli di studio che non ha.

Trump ha anche indicato un finanziere miliardario, Howard Lutnick, della Cantor Fitzgerald, come segretario al commercio. Lutnick, co-presidente con McMahon del team che si occupa della transizione, è favorevole all’introduzione di dazi per proteggere le industrie statunitensi e ad abbassare le tasse per le aziende.

Invece, Matthew Whitaker, altro fedelissimo del presidente eletto e suo ex segretario alla Giustizia ‘ad interim’, sarà ambasciatore alla Nato, presso quell’Alleanza che è un caposaldo della coesione dell’Occidente e che Trump ha spesso criticato.

Persistono dubbi sulla conferma del ministro della Giustizia designato, l’ex deputato Matt Gaetz, sul quale continuano a uscire testimonianze imbarazzanti e tracce di pagamenti a donne (almeno una delle quali minorenne) in cambio di prestazioni sessuali. E c’è un hacker che avrebbe fatto breccia nelle comunicazioni dell’ex deputato.

I repubblicani della Commissione Etica della Camera non vogliono pubblicare il rapporto redatto sul suo conto, che riguarda traffici sessuali e l’uso di droghe, e il vice-presidente eletto J.D. Vance sta facendo pressioni sui senatori suoi ex colleghi per convincerli ad approvare la nomina di Gaetz.

Altre polemiche coinvolgono il ministro della Sanità designato, Robert F. Kennedy jr, di cui gli esperti sentiti da Washington Post, contestano l’intenzione di togliere dall’acqua potabile il fluoro, che contribuisce da decenni a migliorare la qualità dei denti degli americani, e il direttore designato dell’Intelligence nazionale Tulsi Gabbard, cui il New York Times dedica un articolo ironizzando sulla sua evoluzione da esponente democratico a “compagna”, per le posizioni filo-russe assunte e per l’entusiasmo con cui la stampa russa ha salutato la sua nomina.

Le nomine fin qui fatte vanno – osserva il Daily Signal, organo online della Heritage Foundation – nel senso del programma di Trump di “prosciugare lo stagno” della politica di Washington: “Vincendo le elezioni in modo così schiacciante, Trump ha ricevuto un chiaro mandato per espellere dall’Amministrazione le élites della ‘woke culture’ che mettono lacci alle scelte conservatrici”.

Trump e i suoi processi
Fronte giudiziario. La pubblica accusa ha contrastato martedì il tentativo dei legali di Trump di fare archiviare il procedimento in cui il magnate è stato riconosciuto colpevole, in primavera, di tutti i 34 capi di imputazione ascrittigli e di cui deve ancora essere pronunciata la condanna. L’accusa si è però mostrata aperta all’ipotesi di congelare il caso fino al termine del secondo mandato di Trump che, quindi, nel 2029 potrebbe teoricamente uscire dalla Casa Bianca ed entrare in prigione, anche se una condanna a una pena detentiva è improbabile per un incensurato e per una persona che avrà allora 83 anni. Il caso riguarda i pagamenti in nero fatti da Trump nel 2016 a una pornostar, in arte Stormy Daniels, perché non  rivelasse, in piena campagna elettorale, una loro presunta storia risalente al 2006.

In un commento dal titolo “Che cosa ha vinto Trump”, la Cnn fa il punto sulle vertenze giudiziarie aperte del presidente eletto e constata che tra i vantaggi correlati alla sua vittoria nelle elezioni, c’è che “praticamente tutti i suoi problemi legali criminali, con il loro corredo di grosse spese, stanno per sparire… La strategia dei suoi legali basata su rinvii e ricorsi, ha funzionato alla grande… Ciò significa che molto probabilmente non sarà chiamato a rispondere della stragrande maggioranza delle sue presunte violazioni della legge, incluso il tentativo di rovesciare la democrazia per restare al potere… Il principio che nessuno in America è al di sopra della legge appare oggi meno credibile”.

Il Washington Post, invece, analizza 12 cambiamenti che Trump potrebbe apportare alle politiche sul clima e l’ambiente e, in un commento dell’editorial board, riflette su “come salvare il clima, cioè evitare il riscaldamento globale, nel secondo termine del presidente Trump”.

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