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Usa 2024: -153, Hunter a giudizio, Trump ne dribbla uno, giro di vite Biden su migranti

04
Giugno 2024
Di Giampiero Gramaglia

Conclusa in un solo giorno, nel giro di otto ore, la selezione della giuria, che nel processo a Trump aveva invece richiesto un’intera settimana, può oggi entrare nel vivo, con gli interventi d’apertura d’accusa e difesa, il processo a Hunter Biden, accusato di tre capi d’accusa per avere acquistato e posseduto un’arma nonostante fosse dipendente dalla droga al momento dei fatti. Dopo i discorsi d’apertura, la procura chiamerà alla sbarra il primo testimone, un agente dell’FBI che ha lavorato alle indagini.

I 12 giurati sono stati selezionati dopo essere stati sondati su quel che pensano del possesso delle armi e della dipendenza da droghe, sulla loro imparzialità e su come vedono il rapporto tra giustizia e politica. In prima fila fra il pubblico, nell’aula del tribunale di Wilmington nel Delaware, c’erano la moglie di Hunter e la first lady Jill, venuta a dare sostegno al figlio del presidente.

Il processo, che l’opposizione repubblicana cerca di mettere sullo stesso piano di quello a Trump, si celebra dopo che un giudice non aveva avallato un accordo già intervenuto fra le parti. A settembre, Hunter è atteso da un altro processo, in California, dove deve rispondere di evasione fiscale.

Hunter s’è proclamato innocente, pur ammettendo il suo passato di droghe e alcol. E’ la prima volta nella storia degli Stati Uniti che il figlio di un presidente in carica finisce sotto processo e la vicenda potrebbe avere un impatto sulla candidatura del padre alla riconferma alla Casa Bianca. Se riconosciuto colpevole di tutti e tre i capi d’accusa, Hunter Biden rischia fino a 25 anni di prigione.

Usa 2024: altri sviluppi giudiziari
Le vicende giudiziarie tengono banco, in questa fase della campagna elettorale per Usa 2024. E’ ormai sicuro che il processo a Trump per le pressioni esercitate sulle autorità statali della Georgia per rovesciare l’esito del voto del 2020 non comincerà prima del 5 novembre: la Corte d’Appello dello Stato ha infatti fissato al 4 ottobre l’udienza sulla rimozione dal processo della procuratrice Fani Willis.

La decisione è stata presa dopo che gli avvocati del magnate hanno fatto ricorso contro la sentenza del giudice Scott McAfee che a maggio aveva stabilito che Willis poteva restare al suo posto. L’ex presidente e otto dei suoi coimputati chiedono escluderla per via della sua relazione sentimentale, nel frattempo conclusasi, con il procuratore speciale Nathan Wade, che aveva collaborato al caso e che se n’è poi ritirato.

Se anche la Corte d’Appello dovesse confermare la sentenza del giudice McAfee, in quanto non è chiaro come una storia di lenzuola fra i due procuratori possa incidere sull’accertamento dei reati degli imputati, non ci sarebbe poi tempo per avviare e condurre il processo prima del voto. E, se fosse eletto, Trump potrebbe graziare se stesso, trattandosi di reato federale; o, se non lo facesse, non se ne parlerebbe più fino al 2029.

Intanto, il presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti John Roberts ha respinto una richiesta dei senatori democratici di discutere, in un’audizione, i criteri etici che ispirano il comportamento dei giudici supremi e, in particolare, la vicenda delle bandiere ‘pro Trump’ e i suoi sostenitori esposte fuori dalle residenze del giudice Samuel Alito.

Usa 2024: Biden, stretta sui migranti e attacchi a Trump
Il presidenteJoe Biden si appresta a firmare un decreto che consentirà di chiudere temporaneamente il confine con il Messico ai migranti, nel caso il numero degli arrivi ecceda un limite giornaliero fissato, limitando così le richieste di asilo. Lo riferiscono i media americani citando fonti dell’Amministrazione, secondo le quali il decreto consentirà anche rimpatri più veloci ai Paesi d’origine.

La misura è la più restrittiva finora approvata da Biden in materia d’immigrazione ed evoca quanto fece Trump nel 2018 per bloccare l’immigrazione. Il decreto risponde alle crescenti preoccupazioni degli elettori sull’immigrazione, tema al centro della corsa alla Casa Bianca. I migranti in eccesso non potrebbero presentare la domanda d’asillo.

Parlando a un evento elettorale a White Plains, nello Stato di New York, Biden ha ieri rilanciato attacchi a Trump ad alzo zero su tutti i fronti, usando come boomerang le parole del rivale, che vuole essere “un dittatore al primo giorno”, che parla di “abolire la Costituzione”, che considera “patrioti” gli insorti del 6 gennaio condannati e imprigionati e che dice che se perde a novembre ci sarà un ‘bagno di sangue'”: d’asilo. Per Biden, “la minaccia che Trump rappresenta è peggiore di quella del 2016”.

Biden ha anche sottolineato che “per la prima volta nella storia americana un ex presidente è divenuto un criminale condannato e cerca lo stesso di conquistare di nuovo la presidenza”. Ma ancora più devastante 2è l’assalto a tutto campo che Trump sta sferrando al sistema giudiziario” degli Stati Uniti.

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