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Usa 2024: – 15, Trump, i facinorosi del 6 gennaio 2021 trattati come nemici di guerra

20
Ottobre 2024
Di Giampiero Gramaglia

Destano polemiche, ma non spostano voti, le prese di posizione reiterate di Donald Trump sui facinorosi del 6 gennaio 2021 condannati a centinaia per l’assalto al Campidoglio condotto su istigazione dell’allora presidente per indurre il Congresso riunito in sessione plenaria a rovesciare l’esito delle elezioni del 2020.

Nel podcast conservatore di Don Bongino, Trump dice: “Perché vengono ancora trattenuti?” in carcere, dove scontano le pene detentive loro comminate. “Nessuno è mai stato trattato nessuno così…. Francamente, forse i giapponesi durante la seconda guerra mondiale: anche loro furono trattenuti”.

Il riferimento è ai residenti di origine giapponese che, durante la Seconda Guerra Mondiale, vennero trasferiti e trattenuti in campi di internamento ai sensi dell’Alien Enemies Act, una legge del 1798 che, peraltro, il magnate intende provare a usare per le deportazioni di massa d’immigrati clandestini in caso di ritorno alla Casa Bianca. Analoga sorte toccò ai residenti d’origine italiana.

I riferimenti internazionali caratterizzano le ultime sortite del candidato repubblicano, che, intervistato dal Wall Street Journal, esprime l’intenzione di imporre dazi aggiuntivi alla Cina, se dovesse invadere Taiwan. “Direi: se andate a Taiwan, mi dispiace farlo, vi tasserò dal 150% al 200%”. Alla domanda se userà la forza militare in caso di blocco di Taiwan da parte di Pechino, Trump ha risposto che non si arriverà a questo perché il presidente cinese Xi Jinping lo rispetta.

Ieri, Trump ha anche parlato di nuovo con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, la cui casa era stata appena colpita da un drone di Hezbollah. Lo scrive Times of Israel che cita l’ufficio del primo ministro. Netanyahu ha anche parlato con lo speaker della Camera Usa Mike Johnson. “Gli ho detto che l’America è forte con Israele e gli ho ribadito il nostro costante impegno a contrastare l’Iran e i suoi alleati terroristici”, scrive Johnson su X.

Trump ha confermato, in un comizio in Pennsylvania, il colloquio con Netanyahu, che – ripete – “non vuole ascoltare” il presidente Usa Joe Biden. L’ex presidente critica il presidente perché dice a Bibi, che comunque non gli dà retta, “non fare questo, non fare quello”.

Usa 2024: candidati in cerca di spalle per rush finale
La campagna di Trump sta valutando di organizzare un evento con Nikki Haley, l’ex rivale dell’ex presidente nella corsa alla nomination. Un ‘town hall’, cioè un dibattito con i cittadini, con Trump e Haley potrebbe essere moderato da Sean Hannity, giornalista vedette di Fox. L’idea è di cercare di convincere le donne, più inclini a votare Harris, a votare Trump.

Pure la candidata democratica cerca partner eccellenti per l’ultima fase di campagna elettorale e progetta sortite con gli Obama: con l’ex presidente Barack in Georgia giovedì, e con l’ex first lady Michelle il giorno dopo.

In un nuovo video, Barack Obama afferma che Kamala Harris “ha passato la vita a lottare per le persone che hanno bisogno di una voce e di una chance e continuerà a lottare per te”: “E’ il tipo di persona per cui sono orgoglioso di votare ed è il tipo di presidente di cui abbiamo bisogno”. L’ex presidente, intervistato dal Eva Longoria, una delle Desperate Housewives, definisce Trump “uno che pensa solo a se stesso”.

Usa 2024: gli arruolamenti coatti di Taylor Swift e Rupert Murdoch
La superstar pop Taylor Swift ha tre spettacoli a Miami questo fine settimana, ma non ci sono indicazioni che intenda fare dichiarazioni politiche, dopo aver dato l’endorsement a Harris e avere criticato Trump.

Il partito democratico della Florida ha tuttavia colto l’occasione per fare campagna elettorale, collaborando con il gruppo di sensibilizzazione degli elettori ‘Swifties for Kamala’ e organizzando feste, sondaggi e telefonate di volontari agli elettori. Sono stati preparati anche nuovi gadget e streaming live di canzoni a sorpresa di Swift ai suoi spettacoli.

Un servizio di text banking raggiungerà fino a 1,5 milioni elettori della Florida con messaggi come “Conosco i posti in cui puoi votare” e “Come far eleggere la ragazza”. I volontari della campagna realizzeranno braccialetti dell’amicizia con perline ormai divenute un distintivo degli spettatori dei concerti di Swift, la maggior parte dei quali sono donne della Generazione Z e Millennial.

Il partito democratico ha anche preso cartelloni pubblicitari nell’area dei concerti di Miami, con Harris e messaggi come “Benvenuti nella vostra era del voto! Andate alle urne e votate per i democratici!”.

Dal canto suo, Trump vuole incontrare Rupert Murdoch e chiedergli di non consentire spot pubblicitari negativi nei suoi confronti negli ultimi giorni di campagna elettorale. “Gli dirò una cosa molto semplice: nessuna pubblicità negativa per 21 giorni”, ha dichiarato Trump intervistato da Fox, di cui è appunto editore il magnate australiano.

Secondo The Guardian, in aprile Trump aveva sollecitato ai boss dell’industria petrolifera Usa un miliardo di dollari per la sua campagna, promettendo interventi a favore del settore, anche riduzioni di alcune norme ambientali. Al 31 agosto, avrebbe ricevuto 14,1 milioni di dollari. The Guardian rileva che, comunque, è una somma superiore a quella ricevuta da quei donatori nel 2016 e nel 2020. Il magnate aveva rivolto la sua richiesta ad oltre 20 dirigenti di compagnie come Chevron, Exxon e Occidental, riuniti nella sua residenza di Mar-a-lago.

Chi non lesina sforzi per aiutare Trump è Elon Musk, che ha alzato la ricompensa per chi lo aiuta a sostenere l’ex presidente. Il patron di Tesla offre 100 dollari agli elettori già registrati in Pennsylvania se firmano una petizione a favore dell’ex presidente “a sostegno della libertà di parola e del diritto di portare armi”.

“Guadagna denaro sostenendo qualcosa in cui credi”, scrive Musk su X, dove ha oltre 200 milioni di follower. E il ceo di Space X offre altri 47 dollari (47 è il numero del futuro presidente Usa) per ogni altro elettore registrato che uno segnala per firmare la petizione.

L’obiettivo è registrare un milione di elettori negli Stati in bilico. L’offerta scada domani, lunedì 21 ottobre (ultimo giorno utile per la registrazione degli elettori).

In parallelo, la homepage di America Pac, il comitato elettorale creato da Musk a sostegno dell’ex presidente, sta reclutando persone “interessate a lavorare per aumentare il numero degli elettori registrati e l’affluenza alle urne”; la ricompensa è di 30 dollari l’ora, con “bonus per le prestazioni”.

Per la legge federale, pagare le persone per votare o accettare pagamenti per la registrazione degli elettori o il voto è reato, mentre compensare le persone per avere firmato petizioni e/o per aver convinto altri a firmarle non è vietato.

  • Vem Miller, 49 anni, di Las Vegas, l’uomo arrestato sabato 12 ottobre mentre tentava di accedere armato e con falsi documenti al comizio di Donald Trump a Coachella, in California, ha denunciato per diffamazione lo sceriffo di Riverside Chad Bianco, che lo ha arrestato. Miller ha ribadito alla Fox di essere “un supporter di Trump al 100%” e che le accuse secondo cui voleva ucciderlo “sono una totale stronzata”: lui gira armato per auto-difesa, ma “non ha mai sparato un colpo”. Lo sceriffo Bianco aveva presentato l’arresto come “un altro attentato sventato ai danni dell’ex presidente”, un’affermazione smentita da Secret Service, Fbi e procura locale, secondo cui Trump “non è mai stato in pericolo”. Miller, infatti, non è stato accusato di tentato omicidio, ma solo di detenzione illegale di armi, ed è stato subito rilasciato su cauzione di 5.000 dollari: dovrà presentarsi in tribunale a gennaio.