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USA 2024, -130: il giorno del dibattito tra Biden e Trump
Di Giampiero Gramaglia
E venne il giorno del dibattito in diretta televisiva tra il presidente Joe Biden e l’ex presidente Donald Trump, il primo di questa campagna USA 2024: è la prima volta che i due si confrontano, dopo la campagna elettorale di Usa 2020; ed è la prima volta che un dibattito presidenziale si svolge così presto – formalmente, né Biden né Trump sono i candidati dei loro partiti alla Casa Bianca: riceveranno la nomination alle conventions, quella dei repubblicani a luglio e quella dei democratici ad agosto.
Questo spiega, in parte, il roboante linguaggio dei media Usa nell’imminenza dell’evento, storico, cruciale decisivo; e chi più ne ha più ne metta. Biden e Trump sono gli unici due candidati a essersi qualificati per il ‘match’, il primo nella storia che vede protagonisti un presidente e un ex presidente (resta fuori il terzo incomodo di Usa 2024, Robert F. Kennedy jr).
Più di tutti, ne mette – di enfasi sull’evento – la Cnn, che lo organizza negli studi di Atlanta: Biden arriverà direttamente da Camp David, dove è stato ‘in ritiro’ per quasi sei giorni, a prepararsi e riposarsi. La preparazione dell’evento di Trump è stata meno curata: lui è convinto di fare meglio del suo rivale, perché ha la battuta più pronta e più tagliente.
Amber Phillips, sul Washington Post, osserva che questa sarà probabilmente la prima volta che milioni di americani faranno mente locale sulle elezioni presidenziali e sui due candidati. Secondo Kate Bedingfield, una ex specialista della comunicazione di Biden, la posta in palio è alta per l’uno e per l’altro.
Dal 1960, da quando cioè John F. Kennedy e Richard Nixon furono protagonisti del primo dibattito in tv della storia, questo è sempre stato un momento determinante delle campagne presidenziali.
Il dibattito comincerà alle 21.00, ora della Costa Est – le 03.00 di venerdì in Italia – e durerà un’ora e mezzo con un’interruzione. Biden a destra dello schermo per sorteggio, Trump a sinistra; Trump avrà l’ultima parola; i moderatori, Jake Tapper e Dana Bash, due sperimentati conduttori Cnn, veglieranno al rispetto dei tempi e all’ordine di domande e rispooste; ma, comunque, il microfono di chi non avrà la parola sarà spento, ad evitare interruzioni.
Un secondo dibattito è già previsto a settembre e, salvo sorprese, sarà anche l’ultimo. Viene così meno la tradizione ormai radicata dei tre dibattiti tra settembre e ottobre, intaccata, nel 2020, causa pandemia. Ci sarà pure un dibattito fra i candidati vice.
Biden, che a Camp David ha anche sostenuto dibattiti fittizi, cercherà di portare il discorso sull’aborto e sui diritti, specie sulla salvaguardia della democrazia, e di fare apparire Trump inadeguato alla presidenza. Ma dovrà, a sua volta, mostrarsi mentalmente e fisicamente abile, atto ad affrontare un secondo mandato alla Casa Bianca, nonostante l’età avanzata – compirà 82 anni poco dopo il voto di novembre –, la sua postura e le sue gaffes alimentino molti dubbi in proposito.
Trump, per contro, giocherà le sue carte sull’economia e l’inflazione, i migranti e la criminalità, ma dovrà, a sua volta, spiegarsi bene sull’aborto, dove ha una posizione ambigua – il tema è molto sentito, specie dalle donne: 170 mila americane hanno dovuto andare ad abortire in un altro Stato, l’anno scorso, dopo che la Corte Suprema ha abolito la tutela federale in vigore dal 1973 sul diritto di aborto -. E il magnate dovrà pure guardarsi, lui che ha appena compiuto 78 anni, dal mostrarsi poco presidenziale ed evitare di apparire troppo lamentoso, nel suo sostenere di essere perseguitato dalla giustizia statunitense.
In questi giorni, sui social s’è scatenato un tormentone anti-Trump – ne parliamo sotto diffusamente – , dopo che il magnate ha sostenuto di essere stato ‘torturato’ al momento dell’arresto ad Atlanta, quando gli vennero prese le impronte digitali e gli fu scattata una foto segnaletica – tra l’altro, da lui molto sfruttata a fini commerciali -, al momento dell’arresto ‘pro forma’ per il rinvio a giudizio nel processo per le pressioni esercitate nel 2020 sulle autorità statali della Georgia perché ribaltassero a suo favore il risultato elettorale.
Sul fronte dei migranti, il Dipartimento della Sicurezza interna fa sapere che gli ingressi illegali dal Messico negli Usa sono scesi sotto i 2.400 al giorno, dopo che l’Amministrazione Biden ha deciso severe restrizioni alle richieste di asilo, in base alle quali i migranti ‘in eccesso’ possono essere rispediti al Paese d’origine. Se gli ingressi scenderanno sotto i 1500 al giorno in media, le restrizioni saranno levate.
L’attesa del dibattito si somma quella di sentenze della Corte Suprema importanti per Usa 2024, due in particolare: una relativa alla pretesa d’immunità di Trump sugli atti compiuto quand’era presidente – se la richiesta di Trump fosse accolta, ma è improbabile, cadrebbero, in tutto o in parte, due e forse tutti e tre i processi federali aperti contro di lui; e l’altra relativa a un capo d’accusa usato contro i sedizioni del 6 gennaio 2021, i facinorosi sostenitori dell’allora presidente che diedero l’assalto al Congresso riunito in sessione plenaria per indurre deputati e sentori a rovesciare il risultato delle elezioni.
La Corte Suprema si sta anche occupando di aborto e di diritti, valutando decisioni prese dagli Stati, fortemente restrittive. E alla Corte Suprema prima o poi finirà la contestazione avviata da gruppi che si battono per le libertà civili contro la legge della Louisiana che impone di affiggere le tavole dei dieci comandamenti in tutte le aule di tutte le scuole dello Stato.
USA 2024: Trump torturato, ironie online
Ironie e sarcasmi sul web dopo che Donald Trump ha affermato di essere stato “torturato” quando venne ritualmente arrestato nella prigione della contea di Fulton in Georgia l’agosto scorso e gli venne scattata la foto segnaletica che lui usa per raccogliere fonti e pubblicizzare suoi prodotti.
La storia della tortura è contenuta in un’e-mail di raccolta fondi e suggerisce sul web un paragone poco lusinghiero per il magnate con uno dei suoi avversari politici, John McCain, l’ex senatore dell’Arizona, repubblicano, la cui reale esperienza di tortura e prigionia nella guerra del Vietnam – durata sette anni – venne messa alla berlina da Trump.
“Voglio che ricordiate cosa mi hanno fatto. Mi hanno torturato nella prigione della contea di Fulton e mi hanno fatto la foto segnaletica”, ha scritto il magnate in un messaggio per promuovere tazze di caffè con la sua foto segnaletica impressa sopra. “Così indovinate un po’? L’ho messa su una tazza, affinché tutti possano vederlo!”, ha proseguito.
Sui social le critiche si sono sprecate. “Cry Baby Trump ora afferma di essere stato torturato quando gli hanno scattato la foto segnaletica. La verità è che lui ci ha torturato con la sua tazza”, ha scritto su X un utente che non deve essere un fan.
Disclaimer: immagine di copertina realizzata con l’ausilio dell’Intelligenza artificiale