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Usa 2024: – 126, la famiglia è con Biden (ma non è detto sia una buona cosa)

01
Luglio 2024
Di Giampiero Gramaglia

Se il presidente Joe Biden si ritira dalla corsa alla Casa Bianca, è rischio caos per i democratici. Se non si ritira, è rischio sconfitta. Ma anche se si ritira, il rischio sconfitta resta. La preoccupazione e l’incertezza crescono nel partito dopo il flop del presidente nel dibattito televisivo con il suo rivale Donald Trump: molti temono che la campagna di Biden e il Comitato nazionale democratico sottovalutino l’impatto del confronto. E, a giudizio dei media, la famiglia di Biden starebbe facendo muro perché non si ritiri.

Secondo l’ultimo sondaggio di YouGov per Cbs News, il 72% degli elettori registrati ritiene che Biden non abbia la salute mentale e cognitiva per fare il presidente: una percentuale in aumento rispetto al 65% della precedente rilevazione. Il 49% del campione pensa lo stesso di Trump. Pesa che quasi la metà degli elettori democratici, il 45%, ritiene che il presidente debba farsi da parte.

In un appunto nion destinato ai media, ma giuntovi, la campagna di Biden evidenzia i rischi di caos e di scontri nel partito democratico nel caso di un ritiro: “Se si ritirasse – si legge nell’appunto -, ciò porterebbe a settimane di caos, di torte in faccia con un sacco di candidati che s’affrontano in una battaglia senza esclusioni di colpi sul palco della convention, mentre Trump avrebbe il tempo per parlare agli elettori americani incontestato”.

Riuniti a Camp David, la moglie Jill, il figlio Hunter, cui Papa Joe s’è rivolto per un consiglio, nonostante sia una fonte dei suoi guai, e i nipoti lo stanno esortando a restare in corsa e a continuare a battersi nonostante la débacle nel dibattito: almeno, è quanto scrive il New York Times. Nel clan, c’è chi contesta allo staff del presidente una preparazione del dibattito sbagliata o, comunque, inadeguata, anche se Biden ha trascorso quattro giorni filati in ritiro a Camp David ad ‘allenarsi’.

Il figlio Hunter, dicono le fonti del NYT, vuole che gli americani vedano la versione di suo padre che lui conosce – combattiva e padrona dei fatti -, piuttosto che l’anziano malfermo visto sul palco della Cnn. Altri membri della famiglia cercano di capire come potrebbero essere d’aiuto. Almeno uno dei nipoti è interessato a essere più coinvolto nella campagna, magari parlando con influencer sui social media.

Biden sta pure sollecitando idee da parte dei consiglieri su come procedere: si discute se debba fare una conferenza stampa o dare interviste per ‘cambiare la narrativa’, ma nulla è stato ancora deciso. Nel fine settimana, leader del partito e donatori sono stati raggiunti da telefonate della campagna che cercavano di rassicurarli e di evitare che privassero il presidente del loro sostegno.

Stando ai media Usa, la riunione dei Biden a Camp David era stata prevista già prima del dibattito. Questa è una settimana anomala negli Stati Uniti, perché il 4 Luglio è la festa nazionale, una delle più sentite nell’Unione.

Lo conferma il fatto che in programma c’era una foto di famiglia per l’obiettivo di Annie Leibovitz, ritrattista di celebrità di Vogue, che a marzo aveva ritratto Biden con Barack Obama e Bill Clinton. Dopo quegli scatti, aveva suggerito qualcosa di più informale con il clan Biden, prendendo appuntamento per questa settimana.

Usa 2024: il ruolo, contestato, di consiglieri e preparatori di Biden
Messi di fronte alla disfatta nel dibattito, anche i donatori si fanno sentire. Domenica, John Morgan, uno dei principali donatori democratici, ha pubblicamente datio la colpa del flop ai consiglieri che hanno gestito la preparazione del duello tv, citando per nome Ron Klain, Bob Bauer e Anita Dunn – Bob e Anita sono marito e moglie .-. “Devono andarsene”, ha scritto sui social; e in un’intervista ha poi spiegato: “Sarebbe come se prendessi un pugile che sta per combattere per il titolo e lo mettessi in una sauna per 15 ore”. “Credo .- ha aggiunto – che la colpa per il dibattito ricada esclusivamente su Ron Klain, Bob Bauer e Anita Dunn”.

Dunn, consigliera senior della Casa Bianca, e Bauer, avvocato personale del presidente, che durante le prove del dibattito faceva Trump, sono anche nel mirino delle critiche della famiglia, che si chiede pure perché Klain, ex capo dello staff della Casa Bianca che sovrintendeva ai preparativi, lo abbia sovraccaricato di statistiche. Altro elemento di contenzioso: Biden, che è arrivato ad Atlanta con un’abbronzatura estiva, è stato truccato per apparive in tv pallido.

Il presidente, però, non sarebbe personalmente risentito con Klain, Bauer, Dunn e il resto del team. E c’è chi pensa che sia ingiusto dare la colpa allo staff: è un tentativo di trovare un capro espiatorio per negare le responsabilità di Biden.

Usa 2024: Steve Bannon, ultimi pensieri da uomo libero, “vittoria di Pirro”

Steve Bannon, l’ex stratega della Casa Bianca di Donald Trump, che da oggi sconta in carcere una condanna a quattro mesi per oltraggio al Congresso, prevede che la cattiva performance di Biden nel dibattito in tv di giovedì con Trump lo costringerà a ritirarsi dalla corsa, privando i repubblicani del loro avversario più debole e costringendo la campagna del magnate a rivedere i propri piani.

“Il giovedì di Trump è stata una vittoria di Pirro. Farà fuori un tizio che sa di poter battere e battere bene; ed avrà di fronte una carta a sorpresa”, ha spiegato Bannon in un’intervista alla Cnn. Ma Bannon resta ottimista per Trump perché c’é un “esercito Maga”, cioè di militanti nel movimento Make America Great Again pronti a fare in modo che il magnate ritorni alla Casa Bianca.

Bannon ora seguirà la campagna da dietro le sbarre. “Ho servito il mio Paese negli ultimi dieci anni circa concentrandomi su questo”, cioè sulla politica e sul Maga. “Se dovrò farlo in prigione, lo farò in prigione, non fa alcuna differenza”, ha aggiunto.

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