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Usa 2024: – 122, Biden resiste, ma non più impegni dopo le 20.00

05
Luglio 2024
Di Giampiero Gramaglia

Il New York Times, che sembra essere diventato il nemico mediatico numero 1 della candidatura alla Casa Bianca di Joe Biden. Il giornale si chiede se il presidente in carica possa ancora invertire l’inerzia negativa della sua corsa, dopo una settimana di sofferenza successiva allo shock del flop nel dibattito televisivo sulla Cnn con Donald Trump il 27 giugno. E il giornale ci mette un carico sopra sostenendo che il presidente, dopo un ultimo controllo medico, avrebbe chiesto di non avere più impegni dopo le 20.00.

Secondo la lettura degli eventi fornita da alcuni media, in questa fase, in campo democratico, è Kamala Harris, la vice-presidente, a provare a tenere dritta la barra della campagna, mentre il partito sembra annaspare nel panico.

Harris, la prima donna e la prima persona nera e di ascendenza indiana eletta vice-presidente, è, secondo alcuni analisti, la carta da giocare, se Biden si fa da parte, nonostante la sua popolarità, durante tutto il mandato, non sia mai stata alta. Altri, invece, non la includono neppure nella lista dei rimpiazzi da prendere in considerazione, suggerendo di puntare su uno dei governatori di punta del partito, come Gavin Newsom (California) e Gretchen Whitmer (Michigan), i più ‘gettonati’. E un sondaggio Reuters/Ipsos conferma che gli elettori democratici vorrebbero Michelle Obama come anti-Trump.

Al di là delle prese di posizione ufficiali, il sostegno per il presidente in Campidoglio si starebbe rapidamente erodendo e le pressioni su di lui perché lasci la corsa starebbero aumentando. Forse anche per questo, Biden non perde occasione per riaffermare di volere restare in lizza. La maggior parte dei senatori e deputati, tuttavia, preferisce ‘restare alla finestra’, in attesa che gli eventi evolvano e di ulteriori sondaggi.

L’immagine del presidente continua, tuttavia, a deteriorarsi. Non gli giova il fatto che, accanto a lui, nelle riunioni più delicate e a preparare i discorsi, vi sia il figlio Hunter, che è stato recentemente condannato per l’acquisto di una pistola nonostante fosse dipendente da droghe e alcol e che è atteso in California da un altro processo per frode fiscale.

Usa 2024: gruppo pro Trump prepara ‘lista nera’ online dei dipendenti ostili
(ANSA) Un gruppo conservatore proTrump dichiara guerra al ‘deep state’ e si prepara a pubblicareonline una ‘lista nera ‘ per mettere alla gogna ifunzionari pubblici che considera ostili al magnate e ad un suo ritorno alla Casa Bianca. La ‘lista nera’ semplificherebbe il lavoro di Trump, che, se sarà eletto, intende sostituire con uomini a lui leali i funzionari ‘riottosi’.

Il gruppo impegnato nei preliminari di queste ‘purghe’ è l’American Accountability Foundation (Aaf), fondata nel 2020 e che descrive così la sua missione: “Lavorare senza sosta per svelare i segreti della sinistra e chiedere conto a Biden delle sue responsabilità”. Nel 2022, il New Yorker descriveva l’Aaf come un “gruppo conservatore con fondi oscuri” e una “macchina del fango”.

Negli ultimi anni, l’Aaf ha concentrato i suoi sforzi a cercare di fare deragliare le nomine politiche di Biden. Ora, il gruppo si sta mettendo al lavoro sul ‘Project Sovereignty 2025’: con 100.000 dollari dalla Heritage Foundation, un think tank di destra, l’Aaf raccoglierà informazioni, inclusi post sui social media, sui dipendenti pubblici sospettati di “ostacolare e sabotare un futuro presidente conservatore”. “Stiamo dichiarando guerra al ‘deep state’”, sta scritto in un post dell’Aaf su X.

Kevin Roberts, leader della Heritage Foundation, sostiene che l’Unione si prepara “a una seconda Rivoluzione americana”, che si farà senza spargimento di sangue, “se la sinistra lo permetterà” – frase che suona decisamente minacciosa -. Il Progetto 2025 prevede, tra l’altro, lo smantellamento di interi settori dell’Amministrazione pubblica, come il Dipartimento dell’Istruzione.