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Usa 2024: – 120, deputati democratici a consulto su candidatura Biden, polemiche

07
Luglio 2024
Di Giampiero Gramaglia

I deputati democratici si riuniscono virtualmente fra alcune ore – sarà sera in Italia -: un consulto d’emergenza convocato dal leader dei democratici alla Camera Hakeem Jeffries, immediatamente prima della ripresa dei lavori del Congresso dopo la pausa per il 4 Luglio. Sarà l’occasione per fare il punto sulla candidatura a Usa 2024 del presidente Joe Biden, dopo l’esito negativo del dibattito del 27 giugno in diretta televisiva con Donald Trump e le polemiche che ne sono conseguite e che stanno ancora squassando il campo progressista.

I sondaggi, tuttavia, danno indicazioni contraddittorie sull’orientamento dell’opinione pubblica dopo il dibattito.

Biden non intende lasciare la corsa alla Casa Bianca, ma sono già cinque i deputati democratici che gli chiedono pubblicamente un passo indietro. Dopo Lloyd Doggett, Raul Grijalva, Seth Moulton e Mike Quigley, è uscita allo scoperto Angie Craig, deputata del Minnesota: “Sento la responsabilità di essere onesta… Il presidente Biden è una brava persona, ma penso debba fare un passo indietro ae lasciare spazio a una nuova generazione di leader – scrive Craig su X -… La posta in gioco è troppo alta per rischiare una seconda presidenza Trump…”.

Dal canto suo, l’ex presidente e candidato repubblicano ‘in pectore’ a Usa 2024 Donald Trump fa dell’ironia: “Penso che Biden dovrebbe ignorare le critiche e andare avanti con forza”, dice, dopo l’intervista del presidente alla Abc. “Dovrebbe essere preciso ed energico come è stato al dibattito. Dovrebbe continuare la sua campagna per la distruzione dell’America che rende la Cina grande”, scrive Trump sul suo social Truth. Il magnate e la sua campagna vogliono che Biden resti in corsa ritenendolo un avversario più debole di qualsiasi altro candidato democratico.

Usa 2024: intervista Biden ad Abc non placa congetture
L’intervista all’Abc del presidente non ha sortito l’effetto sperato di rassicurare i democratici, molti dei quali restano convinti che Biden debba lasciare. Fra i Congressman, c’è frustrazione ed esasperazione per la percezione che il presidente neghi l’evidenza e sia disconnesso dalla realtà, minimizzi il problema dell’età e i timori del partito, neghi i sondaggi che lo vedono dietro Trump.

“Negare il problema non è una soluzione o una strada per convincere gli elettori che ha la capacità e la visione per altri quattro anni”, afferma un deputato democratico anonimo citato da Politico. L’intervista “non ha fornito alcuna ispirazione e non ha cambiato nulla”, aggiunge un altro su Axios. “E’ finito”, rincara la dose un terzo.

Sulla Cnn, David Axelrod, ex consigliere di Barack Obama, uno dei maggiori strateghi democratici, dà giudizi senza appello: Biden “deve fare un passo indietro: se non lo fa, la sua età, e non il vuoto etico e morale di Trump, dominerà il resto di questa campagna e macchierà la sua storica eredità”. Per Axelsor, il presidente “non ha avuto successo”, volendo placare le acque nel partito democratico con l’intervista televisiva, e rischia una “sconfitta schiacciante di fronte a un avversario che non rispetta la legge ed è impopolare”.

Il governatore della California Gavin Newsom, una delle possibili alternative a Biden più citate, parla in Pennsylvania a una serie di eventi a sostegno della campagna del presidente e dice: “Se Trump vince, che Dio ci aiuti. Rischiamo di tornare indietro di mezzo secolo”, dice a Doylestown. Il governatore della California ha ripetutamente smentito di volere sostituire Biden ed ha anzi avviato un tour degli Stati in bilico per aiutare il presidente.

Che, dal canto suo, ha cancellato uno degli appuntamenti di oggi a Filadelfia: doveva intervenire davanti alla National Education Association, ma il maggiore sindacato degli insegnanti Usa blocca, con uno sciopero, la convention dell’associazione. Di qui, la cancellazione dell’intervento, perché “il presidente sostiene i sindacati”, spiega la Casa Bianca.

Usa 2024: sondaggi, Biden migliora per Bloomberg, RFK jr non decolla
L’ultimo sondaggio Bloomberg – Morning Consult  indica che Biden accorcia le distanze da Trump nei sette Stati chiave di Usa 2024 nonostante il flop nel dibattito del 27 giugno: L’ex presidente è al 47% dei consensi, il presidente al 45%, lo scarto minore da ottobre. Biden è avanti in Michigan e Wisconsin, mentre è indietro in Arizona, Georgia, Nevada e North Carolina. I distacchi sono spesso inferiori ai margini d’errore, tranne che in Pennsylvania, dove Trump è al 51% e Biden al 44%.

Sempre nei sondaggi, i guai di Biden non aiutano Robert F. Kennedy Jr: il candidato indipendente non è riuscito ad approfittare del dibattito fra Biden e Trump per guadagnare consensi. A giocare contro RFK jr, negli ultimi giorni, sono state le accuse di molestie comparse su Vanity Fair. Tuttavia Kennedy, con l’8% di preferenze, potrebbe avere un peso nelle lle elezioni di novembre

Usa 2024: pareri un po’ in libertà
Nella  settimana entrante c’è a Washington un appuntamento impegnativo per il presidente Biden: capi di Stato e di governo dei Paesi della Nato si riuniscono per il 75° anniversario del Trattato dell’Atlantico del Nord. Secondo Politico, leader e diplomatici stanno privatamente esprimendo preoccupazioni sulle condizioni di Biden: citando pareri raccolti con il vincolo dell’anonimità, Politico fa emergere il timore che la candidatura del presidente, se mantenuta, faciliti la rielezione di Trump, vista come una iattura per l’Alleanza atlantica.

Al contrario, l’ex presidente brasiliano Jair Messias Bolsonaro spera che Trump vinca e lo ammette senza veli: “Se Dio vuole, a novembre toccherà a Trump”, dice nella prima giornata della Cpac (Conservative political action conference) in corso a Balneario Camboriu nel sud del Brasile – vi interviene anche il presidente argentino Javier Milei -. Pochi giorni or sono, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, un leader progressista, aveva paragonato Trump al suo predecessore Bolsonaro per “menzogne” e “mancanza di rispetto per il popolo”.

Infine, c’è chi, come il New York Post, è andato a sentite il parere del primo marito della first lady Jill Biden – i due non sono più sposati da 49 anni -. Bill Stevenson è “preoccupato”, pensa che Biden “dovrebbe sottoporsi a un test cognitivo” e spera che “resti in corsa e sia battuto da Trump”. “Sarebbe meglio per il Paese: la mia vita era migliore, l’economia era migliore, tutto era migliore con Trump”. Dal che, forse, si capisce perché il matrimonio con Jill, durato cinque anni, sia finito.

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