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Trump 2: Ucraina, alti e bassi con Putin; ministri in rivolta contro Musk

08
Marzo 2025
Di Giampiero Gramaglia

Ogni giorno del Trump 2 è uno zibaldone di notizie, annunci, misure e polemiche: Ucraina, Iran, ruolo di Musk, occupazione e molto altro. Il Washington Post, che tiene un diario del Trump 2,parte oggi dalle dichiarazioni contraddittorie del magnate presidente sull’Ucraina. Prima minaccia sanzioni “su larga scala” – come se non ci fossero già – contro la Russia, dopo i massicci attacchi dell’altra notte contro installazioni ucraine e sollecita le due parti a negoziare un cessate-il-fuoco “prima che sia troppo tardi” (il che fa pensare a un cambio di retorica sul conflitto, dopo settimane di narrativa più filo-russo che filo-ucraina). Poi cambia registro e mostra “comprensione” sull’attacco: il presidente russo “sta facendo quello che chiunque farebbe” e vuole che “la guerra finisca”. Confermati i colloqui Usa – Ucraina la prossima settimana in Arabia Saudita,

Gli attacchi massicci dell’altra notte sono stati i primi di tale portata dopo che Trump ha sospeso l’invio all’Ucraina di armi e di informazioni di intelligence. Ieri, s’è anche saputo che Maxar, un grosso fornitore di immagini orbitali, ha temporaneamente sospeso l’invio a Kiev delle sue foto. Secondo un reportage del New York Times, i soldati ucraini sul terreno già risentono gli effetti della carenza di armi e della mancanza di intelligence e di immagini satellitari.

Su un altro fronte di politica internazionale, Trump propone a Teheran di negoziare un accordo: obiettivo, evitare che l’Iran si doti dell’arma nucleare, dopo avere ritirato nel 2018 gli Stati Uniti dall’accordo in tal senso pre-esistente alla sua elezione. In una lettera inviata al leader supremo iraniano Ali Khamenei, che la stampa iraniana nega sia stata ricevuta, Trump prospetta la ricerca d’una nuova intesa. Il programma nucleare iraniano, che non ha ancora raggiunto lo stadio militare, è una delle maggiori preoccupazioni di sicurezza di Israele.

Trump 2: i guai di Musk e di chi ha a che fare con lui
Un altro capitolo del diario del WP riguarda Elon Musk e i suoi tentativi di trasformare e  ridimensionare la burocrazia federale. Il giornale ha “dettagli” di un “grosso scontro” fra Musk e alcuni ministri, in particolare il segretario di Stato Marco Rubio, con Trump che è prontamente intervenuto per riportare l’ordine. Il giornale si interroga su quale potrebbe essere l’impatto dell’incidente sul ruolo “non convenzionale” di Musknell’Amministrazione federale.

Il New York Times parla di “un incontro esplosivo”: la “rabbia latente” di molti ministri verso Musk sarebbe finalmente esplosa nella Cabinet Room della Casa Bianca, anche se oppositori e critici di Trump e di Musk tendono “a cucirsi la bocca” e a stare zitti, nel timore di ritorsioni e rappresaglie.

Per Musk, le ultime 48 ore sono state difficili: litigio con i ‘colleghi’ a parte, un giudice federale gli ha ordinato di non distruggere i documenti che possano essere eventualmente oggetto di richieste in base al Freedom of Information Act. E un razzo della sua Space X è esploso in fase di lancio, causando una pioggia di detriti e disagi al traffico aereo dalla Florida alla Pennsylvania.

Trump 2: Columbia University ‘punita’ per proteste pro-palestinesi
Suscita clamore la decisione di cancellare 400 milioni di dollari di finanziamenti alla Columbia University di New York, una delle più prestigiose degli Stati Uniti, perché non avrebbe protetto suoi studenti ebrei da manifestazioni anti-semite. Il riferimento è alle proteste pro – palestinesi svoltesi nel campus dell’Ateneo dopo la reazione israeliana nella Striscia di Gaza – oltre 48 mila vittime – agli attacchi terroristici di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre 2023 – circa 1200 vittime -.

La legge federale prevede che le Università che discriminano gli studenti in base alle loro origini etniche non possono ricevere fondi federali. La segretaria all’Istruzione Linda McMahon ha deciso il taglio mentre Trump s’appresta a smantellare il suo Dipartimento e a destinare miliardi di tasse alle scuole private.

Trump 2: lavoro, creati 151 mila a febbraio, ma disoccupazione su e prospettive negative
Nel mese di febbraio, sono stati creati negli Stati Uniti 151 mila posti di lavoro: una buona cifra, anche se lievemente inferiore alleattese. Il tasso di disoccupazione è salito al 4.1%. Per gli analisti, le prospettive dell’occupazione sono, però, incerte per una somma di fattori: l’effetto dei dazi, se saranno davvero applicati; i licenziamenti in atto di dipendenti federali; e la deportazione di milioni di immigranti illegali.