Cronache USA

Trump 2: il presidente, “l’Europa nata per fregarci, metteremo dazi”; avanti ‘a tutta Musk’

27
Febbraio 2025
Di Giampiero Gramaglia

“Indifferenza o ostilità? La visione di Trump degli alleati europei desta allarme”: è il titolo d’apertura del New York Times questa mattina. La prima riunione di gabinetto del Trump 2 attira l’attenzione dei media per le dichiarazioni fatte dal magnate presidente, specie su Europa e Ucraina, e per la presenza di Elon Musk che, pur non facendo ufficialmente parte del gabinetto, è stato l’unico, oltre a Trump, a prendere la parola nella sessione pubblica.

Per il New York Times, si discute su “quanto sia profondo l’antagonismo nei confronti dell’Ue dell’Amministrazione Trump e se il vero obiettivo sia la distruzione dell’Unione europea”. “Abbiamo deciso – ha annunciato il presidente -: imporremo dazi al 25% sulle auto e altre cose“, lasciando però indeterminati i dettagli della stangata all’Europa – da quando scatteranno i dazi a quali siano le “altre cose”.

“Lo diremo a breve”, ha aggiunto Trump, che sui dazi su Canada e Messico “non intende fermarsi”: per i due Paesi confinanti con gli Stati Uniti scatteranno il 2 aprile sull’acciaio e l’alluminio.

L’Ue, ha detto Trump, “è un caso diverso”: “Siamo onesti: è nata per fregarci e, in questo, ha fatto un buon lavoro… Ma ora ci sono io alla presidenza…”. Trump denuncia un deficit commerciale “eccessivo” pari a 300 miliardi di dollari e osserva che una ritorsione europea potrebbe non avere successo: “Possono provarci, ma noi possiamo non comprare più e, se ciò accade, vinciamo”.

Trump 2: Musk riceve pieno sostegno, prepara nuovi tagli
Poi, c’è stato lo show di Musk su tagli alla spesa pubblica e licenziamenti dei dipendenti federali. Secondo il Washington Post, Trump ha espresso “pieno sostegno” al suo sodale, dopo segnali di flessione nell’intesa nei giorni scorsi, pur riconoscendo che suoi ministri hanno qualche riserva.

Infatti, il New York Times si chiede, in modo retorico, “se ci sia qualcuno scontento di Elon”, mentre l’Ap segnala che il Doge, il Dipartimento per l’efficienza della Pubblica Amministrazione, prepara un’ulteriore raffica di licenziamenti: “Il Trump 2 ha preparato il terreno per licenziamenti su larga scala di dipendenti federali in un appunto distribuito alle agenzie federali, che devono elaborare piani per ridurre i posti di lavoro”.

Trump 2: Ucraina, Zelensky viene a dare senza ricevere
Trump ha anche confermato gli incontri di oggi con il premier britannico Keir Starmer e di domani con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che arriva alla Casa Bianca per perfezionare l’accordo sulle terre rare e altre risorse minerarie ucraine, senza però ottenere in cambio garanzie per la sicurezza dell’Ucraina a cui, secondo Trump, deve provvedere l’Europa.

Il Washington Post nota che l’ostilità di Trump nei confronti di Zelensky permea, ormai, “il popolo del Maga”, mentre il New York Times osserva che l’attenzione alle terre rare non è novità esclusiva del Trump 2, ma era già emersa nell’Amministrazione Biden.

Trump 2: la prima riunione del nuovo gabinetto
Dettagli della prima riunione del gabinetto Trump 2 ci vengono raccontati da Serena di Ronza, che l’ha seguita per l’ANSA. Dopo una preghiera, il magnate presidente ha elencato tutti i risultati raggiunti durante il primo mese alla Casa Bianca, inclusi quelli sui migranti illegali per i quali, oltre agli arresti – 20 mila quelli finora effettuati – e alle deportazioni, è ora prevista l’iscrizione, “per motivi di sicurezza”, a un registro nazionale accompagnata dalla presa delle impronte digitali.

Musk, volto del Doge, alla cui guida è ufficialmente Amy Gleason – lui è “un dipendente speciale” – ha illustrato la missione e l’operato del Dipartimento, cercando di allentare le polemiche scatenate dalla mail inviata ai 2,3 milioni di dipendenti federali per chiedere spiegazioni sul loro lavoro.

L’uomo più ricco al mondo dice: “L’obiettivo è affrontare il deficit. Se non lo facciamo, gli Usa andranno in bancarotta”. Il presidente lo difende a spada tratta, pur riconoscendo che alcuni ministri “sono un po’ in disaccordo” con il suo sodale.

Per centrare l’obiettivo, continua Musk, “bisogna risparmiare quattro miliardi di dollari al giorno”. E, per farlo, ci vogliono tagli, delle spese e del personale. Si inserisce nella cura dimagrante shock la richiesta inviata dalla Casa Bianca alle agenzie governative di prepararsi a significative riduzioni del personale, con piani di riorganizzazione da presentare entro il 13 marzo. I tagli – è specificato nella comunicazione – scatteranno in estate e consentiranno, stando a stime che circolano, importanti risparmi.

Per sanare i conti pubblici, Trump ha anche deciso il lancio dei visti d’oro: cinque milioni di dollari ciascuno, per portare “nel nostro Paese persone ricche, che investiranno e pagheranno le tasse qui”. Le ‘gold card’ – “delle ‘green card plus’ che aprono la strada alla cittadinanza” – saranno disponibili fra due settimane: il presidente prevede che le acquistino anche aziende americane che vogliono assumere lavoratori stranieri. “Penso che ne venderemo molte”, si mostra fiducioso Trump, ignorando il rischio che le ‘gold card’ consentano a stranieri facoltosi, ma non necessariamente raccomandabili, di acquisire la cittadinanza statunitense.

Il ricavato contribuirà a ripianare il debito pubblico.