Cronache USA

Trump 2, i dossier della prima settimana: Hegseth alla difesa, i migranti, aborto e sicurezza

26
Gennaio 2025
Di Giampiero Gramaglia

La prima settimana del Trump 2, fitta di decisioni, annunci, provocazioni, si chiude con un risultato non scontato positivo per il 47° presidente degli Stati Uniti: con il voto decisivo del vice-presidente JD Vance, il Senato conferma la designazione di Pete Hegseth a segretario alla Difesa.

Il voto, svoltosi venerdì a notte fatta, dopo concitate consultazioni, è finito 50 pari. Tre repubblicani hanno detto no al contestato Hegseth, insieme a tutta l’opposizione democratica: sono l’anziano Mitch McConnell, ormai politicamente fuori gioco, dopo essere stato per molti anni il ‘numero uno’ dei repubblicani in Senato, Lisa Murkowski e Susan Collins.

Hegseth sarà, dunque, il capo politico dell’apparato militare più potente al Mondo, nonostante, durante le audizioni e sui media, siano emersi seri dubbi sulle sue competenze e anche sui suoi comportamenti personali: abuso di alcol e violenze su donne, fra cui la ex moglie, il cui silenzio sulle accuse – ha ammesso lo stesso Hegseth, in conversazioni private – è stato comprato.

La conferma di Hegseth, un reduce e un ex conduttore di Fox News, alla guida del Pentagono prelude, nell’analisi dei media, a profondi cambiamenti nella politica di sicurezza nazionale, oltre che nella gestione delle Forze Armate e nell’impiego delle donne in esse e al fronte.

Inoltre, la conferma di Hegseth è l’ennesima prova della subalternità dei congressman repubblicani al presidente Trump, che li tiene in pugno con la minaccia di ritorsioni.

Trump 2: migranti, più scena che altro per ora
La diffusione, da parte delle autorità, dell’immagine di migranti in catene avviati a salire sull’aereo che li deporterà fuori dagli Stati Uniti voleva dare l’impressione dell’efficacia delle misure enti-migranti adottate nei primi giorni del Trump 2.

In realtà, i dati dimostrano che le deportazioni non tengono il passo con gli arresti. Le affermazioni del presidente e del suo staff rappresentano, scrive Amber Phillips sul Washington Post, “un aggressivo tentativo di spostare a destra l’Unione e di esercitare l’autorità presidenziale in misure senza precedenti”. E Jess Bidgood, sul New York Times, constata che le mosse del Trump 2 inducono “i democratici sulla difensiva”.