Trasporti
“Toglietemi tutto ma non la mia auto”
Di Chiara Iannotta
Monopattini elettrici, motorini e TPL sono una valida alternativa per spostarsi, ma la comodità dell’auto resta per 1 italiano su 2 una cosa a cui non si può rinunciare.
Che si tratti di andare a lavoro o spostarsi per impegni personali, il 45% degli intervistati dello studio condotto da ANIASA e Bain & Company e presentato a Milano lo scorso 10 maggio, preferisce utilizzare la propria vettura.
Ma il mercato dell’automotive sta cambiando, sta, forse, superando una crisi, e comprare una nuova macchina spaventa la maggior parte dei consumatori. La veloce evoluzione tecnologica alla quale il settore sta andando incontro spinge i consumatori ad essere cauti nel comprare qualcosa che nel giro di pochi anni potrebbe diventare già obsoleto.
Nell’incertezza legata alle insicurezze sul reddito e all’aumento dei listini del 2022, le persone preferiscono fare scelte più economiche come l’acquisto di auto usata o l’utilizzo di servizi di noleggio, calcolando che in 20 anni l’età media del parco circolante in Italia è raddoppiata.
Mentre il mercato delle immatricolazioni è in calo di quasi 10 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo il 22° Rapporto presentato da Italo Folonari, Vice Presidente di ANIASA – L’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio – quello del noleggio registra una notevole crescita. Il picco arriva a toccare il 30% sul totale delle immatricolazioni in Italia, e di queste il 32% sono elettriche e il 56% ibride.
Ad accompagnare la crescita del pay-per-use c’è anche l’aumento della consapevolezza ambientale e delle nuove normative più severe contro le emissioni introdotte negli ultimi mesi da molti Paesi. In effetti, con l’accento crescente sull’ambiente e sulle emissioni di carbonio, alcune persone potrebbero essere riluttanti ad acquistare un’auto tradizionale alimentata a benzina o diesel, sentendosi, al contempo, spaventate dagli elevati costi legati all’acquisto di un nuovo veicolo e scegliendo, così, il noleggio.
È in questo quadro instabile che si inserisce la forza della competitività della produzione della Cina che per rispondere alle esigenze di questo mercato in continua evoluzione e sostenere l’industria automobilistica, strategica per l’economia del paese, ha adottato politiche e misure ad hoc. Ad esempio l’utilizzo di incentivi finanziari per la produzione di veicoli a energia nuova, la promozione della mobilità elettrica, l’implementazione di normative per migliorare l’efficienza dei veicoli e l’infrastruttura di ricarica, e la creazione di zone di sviluppo industriale focalizzate sull’automotive.
I costi di produzione relativamente più bassi rispetto all’Europa, la sua forza lavoro abbondante e meno costosa, spingono così molte aziende internazionali a stabilire joint venture con aziende cinesi a beneficiare della crescente domanda interna, e la conseguenza è il trasferimento di conoscenze e tecnologie automobilistiche avanzate che attraggono investimenti da parte di aziende in cerca di soluzioni per ridurre i costi di produzione.
Non è un caso che la classifica dei principali produttori di vetture elettrificate sia costellata di marchi cinesi, che hanno ormai tolto il podio a Tesla: BYD è il primo produttore di auto elettrificate al mondo.
La Cina già oggi ha raggiunto il 4° posto nella classifica dei Paesi che hanno registrato il maggior numero di brevetti in Europa, l’Italia è all’undicesimo posto. La maggior parte delle operazioni di M&A nel settore auto nel nostro Paese riguarda le componenti meccaniche (di precisione), vero fiore all’occhiello italiano.
La sfida per il futuro del mercato automotive in Italia sarà quella di ricreare la stessa leadership di un tempo, ma su una nuova tecnologia. In questo modo il mercato del noleggio, grazie alla sua elasticità e alle garanzie offerte ai consumatori, potrebbe diventare il traino di questa transizione.