Trasporti
Sicurezza stradale: non solo infrastrutture sostenibili ma cultura della guida sicura
Di Giulia Borderi
L’anno non è ancora terminato e le previsioni per il 2023 sono tutt’altro che incoraggianti. I dati più recenti del report Istat-Aci, nel 2022 contano ben 165.889 gli incidenti con lesione, 454 al giorno con una media di nove morti su strada. Numeri già di per sé allarmanti che nel 2023 non si apprestano a diminuire. Per farsi un’idea dell’andamento non è necessario analizzare i report di accreditati osservatori in merito, basta sfogliare le pagine di cronaca. Gli incidenti stradali sono all’ordine del giorno e le cause sono molte. A volte imputabili al guidatore: distrazioni, abuso di alcol, colpi di sonno. Altre volte sono purtroppo legate a carenze nelle infrastrutture e mancata segnaletica o a condizioni climatiche avverse e le vittime sono in gran parte le persone al volante, ma si registra anche una crescente percentuale di incolpevoli pedoni e ciclisti.
Fa riflettere il caso di Milano. Nel capoluogo lombardo sono 26 le vittime registrate nel 2023. Spesso si tratta di inermi cittadini, coinvolti mentre erano intenti ad attraversare le strisce pedonali. Problema questo che interessa l’intero territorio nazionale come affermato l’Osservatorio Pedoni di Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale, che conta – dal 1 gennaio al 1 ottobre – ben 318 decessi tra i pedoni.
La risposta delle istituzioni si traduce spesso in un inasprimento delle sanzioni di omicidio stradale, nell’introduzione di nuove misure di prevenzione – vedasi il caso dei sensori per gli angoli ciechi nei mezzi pesanti – e nel rafforzamento delle infrastrutture. La tragedia del ponte Morandi – fissa nelle menti di tutti – ha mostrato l’urgenza di cospicui investimenti da destinare all’ammodernamento e alla messa in sicurezza delle strutture della viabilità italiana. Un imperativo presente nell’agenda del Governo che, inoltre, nel suo operato deve anche affrontare le sfide dettate dalla contemporaneità. La sostenibilità ambientale riguarda infatti anche le infrastrutture e, nella cosiddetta mobilità green, il rispetto dell’ecosistema non è più un aspetto accessorio ma è alla base della concezione stessa di spostamento. In tal senso sono diversi i progetti, spesso finanziati dalla comunità europea, per la costruzione di piste ciclabili e la promozione del trasporto pubblico di massa. Le città della penisola pullulano di monopattini e biciclette, una vera e propria svolta green non sempre però adeguatamente accompagnata da infrastrutture dedicate ad hoc. Si rileva infatti un evidente disallineamento tra le ambizioni green e la loro messa in pratica con l’aggravio di una deficitaria cultura della guida sicura.
La ricostruzione degli incidenti mostra infatti quanto siano inefficaci ad oggi le leggi sulla sicurezza stradale. La loro scarsa osservanza e la loro superficiale conoscenza portano a conseguenze talvolta fatali. Inoltre infrangere ripetutamente le regole del codice della strada senza conseguenze ingenera la convinzione che andrà sempre bene, un aspetto psicologico sul quale soffermarsi e richiamare l’attenzione.
La questione relativa al problema della sicurezza stradale deve essere affrontato con un approccio che parta dal basso, affinché nasca, cresca e si consolidi una cultura della sicurezza alla guida. Un messaggio che, solo grazie a dedicate campagne di sensibilizzazione e progetti di educazione stradale, è possibile trasmettere. L’intento infatti non deve essere quello di impartire norme dall’alto, ma ottenere una maturazione etica di un comportamento che pone al centro il rispetto della vita e della persona umana. Così facendo, con l’impegno congiunto dello Stato, dei cittadini automobilisti, pedoni e ciclisti sarà possibile generare un transito più sicuro. La mobilità del resto incide sulla qualità della vita, impatta sulla salute umana e sull’ambiente circostante e lo sa bene chi abita in grandi città dove le dimensioni metropolitane impongono di convivere con il traffico, con l’esigenza di spostarsi, da casa a lavoro e a scuola nelle ore di punta con rapidità.
Si fa una gran parlare dell’incidentalità stradale che riempie le pagine di cronaca, la cultura della sicurezza stradale invece impiega solo qualche riga. È quindi necessario, prima di parlare di mobilità sostenibile del futuro, concentrarsi sui cittadini del domani, ecologicamente rispettosi ma soprattutto debitamente informati e consapevoli sull’importanza di una guida sicura.