Trasporti

Monopattini, rischi e opportunità: Salvini ci mette la faccia

30
Giugno 2023
Di Giuliana Mastri

Fino ad oggi in Italia il caso monopattini era stato trascurato o non gli era stata data risonanza mediatica, ma dopo il disegno di legge presentato questa settimana da Matteo Salvini nella conferenza stampa del Cdm, un faro ha illuminato una questione, che originava dalla volontà di fare qualcosa di utile.

L’obiettivo era – ed è tuttora – limitare le emissioni e il traffico. Tuttavia la cosiddetta micromobilità sta esponendo i cittadini a incidenti evitabili e apre a nuove fattispecie di reati e in generale di poco ordine. Se il Codice della Strada verrà modificato i monopattini dovranno contemplare obbligatoriamente targa, casco e assicurazione. Si rischiano sanzioni da 100 a 400 euro, Per chi ha un monopattino privo di luci di svolta e di freno su entrambe le ruote la multa varia da 200 a 800 euro. C’è il divieto di circolare nelle aree extraurbane e di parcheggiare sui marciapiedi. Inoltre i monopattini noleggiati dovranno avere un meccanismo di blocco fuori dalle aree consentite.

Nei dati i problemi

A Milano, dove il monopattino ha un buon uso, nel 2023 la media mensile di scontri è arrivata a 53, un dato decisamente superiore sia a quello del 2022 (47) che del 2021 (48). Su base nazionale, invece, nel 2022 gli incidenti (compresi quelli con mezzi privati) sono stati 2.101, contro i 564 dell’anno precedente, con il 90% dei conducenti rimasti feriti e 10 morti di cui un pedone (Istat). Si ricorda che i monopattini non possono superare 500 watt di potenza e devono montare un regolatore di velocità a due opzioni (6 km/h orari per le aree pedonali e 20 km/h in strada). Quelli che superano tali standard già ora necessitano di patente, targa, casco e assicurazione perché sono classificato come ciclomotori e dunque vanno immatricolati, ma c’è una situazione di irregolarità diffusa.

All’estero

Non sarà un caso se a Parigi il noleggio a flusso libero è stato vietato dopo un referendum svolto ad aprile. L’89% dei parigini ha sbarrato la strada, anche se questo può rendere meno agevole lo spostamento di circa 400.000 persone. Dando una rapida occhiata al resto d’Europa, vediamo che a Copenaghen il casco è obbligatorio, a Copenaghen non si può andare in monopattino elettrico con le cuffiette, l’obbligo di assicurazione c’è anche a Berlino e a Oslo non è ammesso lo sharing notturno.

Cosa c’è da salvare

Nonostante le criticità, le potenzialità di riduzione dei traffico e dei tempi di percorrenza è innegabile. Ecco perché sarebbe oculato trovare una quadra anziché far morire la micromobilità. I ricercatori hanno evidenziato alcuni trend. Ad esempio, la Georgia Tech’s School of Public Policy ha analizzato gli effetti del divieto dell’uso di monopattini elettrici ad Atlanta: i tempi di percorrenza sulle strade sono aumentati mediamente del 10%. L’incremento maggiore è stato registrato per gli spostamenti verso le grandi arene che ospitano gli eventi sportivi. Circa dodici minuti in più rispetto a quando si potevano usare i monopattini elettrici, l’automobile è il mezzo più scelto in assenza di monopattini. I conducenti delle auto di trascorrono annualmente il 17,4% di tempo in meno nel traffico se possono scegliere la micromobilità elettrica, risparmiando molto, alleviando lo stress anche di chi continua ad andare in macchina e giovando all’ambiente.

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