Nel 2022 i morti per incidenti stradali sono stati 3.100. I feriti 223.475. Lo dice l’ultimo rapporto Dekra sulla sicurezza stradale presentato oggi alla Camera. Recentemente anche Istat aveva diffuso i dati sui decessi nelle strade nel 2022, contandone 3.159. Il tasso incidenti è in lieve diminuzione stando ai numeri dei primi sei mesi del 2023, e in generale da qualche anno la tendenza è discendente, specie nelle autostrade, restando l’area urbana quella con maggiore incidenza, ma allarma il fatto che i soggetti più coinvolti da incidenti stradali siano quelli nella fascia 15-25 anni e gli over 65, La causa per il 90% è il fattore umano, cioè la distrazione, in gran parte dovuta all’uso dello smartphone.
Le tecnologie attualmente disponibili e quelle in fase di sviluppo possono ridurre del 50% gli incidenti, eppure è stato sottolineato come i giovani, proprio coloro ai quali dovrebbe essere riservato il maggiore sostegno, sono coloro meno in grado di acquistare un veicolo che possieda anche i migliori strumenti di prevenzione. L’altra nota dolente, riferita alla fascia anziana, riguarda la maggiore protezione di pedoni e ciclisti, che devono beneficiare di migliori infrastrutture. La chiave per strade meno pericolose dunque si articola su tre fattori, che sono la responsabilità individuale in primis, coniugata ad automobili capaci di ridurre il rischio, su strade funzionali a smorzarlo a loro volta.
Ma le persone si fidano dei dispositivi e sono desiderose di averli? Un’ampia platea ancora no a giudicare dai sondaggi e il loro orientamento è fortemente influenzato da quale sia l’azienda che li produce, più precisamente su quale marchio automotive vengono montate. Nulla comunque può sostituire il ruolo individuale e durante il convegno il messaggio che non debba trattarsi di una sostituzione dell’umano è passato molto chiaramente. Perché non è detto che i sistemi si adattino a ogni situazione specifica dove c’è bisogno dell’interpretazione tempestiva di chi la vive. Non tutto ciò che accade nella viabilità, inoltre, può essere evitato.
Ad ogni modo un interesse di Dekra è quello di capire quale sia il modo migliore affinché i guidatori utilizzino gli elementi basilari alla sicurezza stradale come tergicristalli, frecce e altri segnali, siccome è stato visto che molti individui spesso sono più lenti nel ricorrervi. Quindi un modello su cui si vuole investire è quello per cui certi segnali si attivino automaticamente alla lettura dei gesti, a condizione che le diverse vetture abbiano modi analoghi di decodificare i movimenti.
In collegamento è intervenuto il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, il quale ha affermato che la sicurezza stradale è tra le sue priorità. Lui stesso infatti ha presentato un ddl di modifica del codice della strada approvato in Cdm. La scadenza per il deposito degli emendamenti è il primo dicembre, dunque entro fine anno Salvini si è augurato che almeno un ramo del Parlamento approvi il testo, che prevede pene più severe in merito alla sospensione e la revoca temporanea della patente, che può essere anche a vita. Oltre all’obbligo di targa, assicurazione e casco per il monopattino. Il ministro poi ha giudicato positivo e da adottare una tecnologia come quella dell’alcol-lock. Ovvero il fermo automatizzato della macchina se il conducente ha bevuto troppo. Oltre alla sfera repressiva, Matteo Salvini ha parlato degli investimenti necessari, citando i fondi per la manutenzione di strade provinciali e comunali, che ora saranno destinati anche al rifacimento dei guardrail, in una versione idonea ai motociclisti, che a differenza degli automobilisti si fanno molto male quando li urtano.
Il ministro ha menzionato una somma complessiva per gli interventi di 400 milioni fino al 2033 e ha aggiunto: «Il progetto sperimentale taxi e navette per accompagnare le persone a casa dalla discoteca è stata un successo, spero di poterlo riavviare in maniera più strutturata per l’anno prossimo».
Dal report è emerso che sulla sicurezza nelle strade le città virtuose sono Prato, Gorizia e Genova. Mentre la maglia nera va a Foggia, Cosenza e Crotone.