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Vinitaly, anteprima a Bruxelles, Fontana: difendere il vino

19
Marzo 2025
Di Giuliana Mastri

Vinitaly ha scelto Bruxelles per presentare la sua 56ª edizione, in programma a Verona dal 14 al 17 aprile. Un’anteprima dal forte valore strategico, perché la capitale belga non è solo il cuore dell’Unione Europea, ma anche il luogo dove si decidono le politiche che influenzano il futuro del settore vinicolo. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, intervenuto all’evento, ha parlato della necessità di difendere il vino italiano da quelli che ha definito «venti proibizionistici», riferendosi alle recenti iniziative comunitarie sull’etichettatura e sul consumo di alcol. Secondo Fontana, il vino non è solo un prodotto economico, ma un elemento identitario e culturale che va tutelato.

L’anteprima ha offerto anche l’occasione per presentare alcune novità dell’edizione 2024. Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, ha sottolineato il crescente interesse internazionale per Vinitaly, con un aumento del 20% dei top buyer presenti rispetto allo scorso anno e la partecipazione di 1.200 operatori provenienti da 65 Paesi. Un dato che conferma il ruolo centrale della manifestazione per la promozione del vino italiano nel mondo. L’attenzione sarà puntata sulla sostenibilità, con un focus su metodi di produzione sempre più rispettosi dell’ambiente, e sulle nuove tendenze di consumo, in particolare l’interesse delle giovani generazioni per vini naturali e biologici.

L’export resta la grande forza dell’enologia italiana, con un crescente interesse dai mercati asiatici, in particolare Cina e Giappone. L’edizione 2024 vedrà la partecipazione di oltre 4.000 cantine e un aumento del 20% dei top buyer presenti. La sostenibilità sarà un tema centrale, con attenzione alle nuove tecniche di produzione e al cambiamento nelle abitudini dei consumatori, sempre più orientati verso vini biologici e naturali.

Oltre a essere una grande vetrina per le aziende, Vinitaly rappresenta un’occasione di confronto sulle sfide del settore. L’export resta il principale motore di crescita, ma i produttori italiani devono fare i conti con una concorrenza sempre più agguerrita, soprattutto da parte di Paesi emergenti nel mercato vinicolo. A questo si aggiungono le normative europee che, tra restrizioni sui fitofarmaci e possibili avvertenze sanitarie sulle etichette, stanno preoccupando molti operatori del settore. Da Bruxelles è arrivato un messaggio chiaro: il vino italiano non è solo un prodotto commerciale, ma un simbolo di tradizione e qualità che va protetto. Vinitaly, con il suo ruolo di ponte tra istituzioni, produttori e mercati, sarà ancora una volta il punto di riferimento per discutere il futuro del settore.