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Radio baccano, l’eredità di Guglielmo Marconi e la memoria nei più giovani

31
Ottobre 2024
Di Elisa Tortorolo

I primi segnali radio, timidi e intermittenti, raccontavano storie d’amore a puntate. Erano le soap opera degli anni trenta, sponsorizzate dalle aziende di saponi, che portavano nelle case degli italiani intrighi e drammi familiari, tenendo il pubblico sospeso episodio dopo episodio. Poi vennero i messaggi di guerra: chiamate di resistenza, informazioni clandestine e propaganda che, durante la Seconda Guerra Mondiale, attraversarono i confini, sfidando censure e rischi, grazie alle trasmissioni radiofoniche. Negli anni Settanta, furono le radio libere a far sentire una voce nuova e indipendente, testimoniando i grandi cambiamenti culturali e sociali del Paese.

La radio, che quest’anno celebra i suoi cento anni, ha rappresentato molto più di un semplice mezzo di comunicazione. È stata un simbolo di libertà e rivoluzione, un’alleata invisibile per un’intera nazione. Un viaggio che ha preso vita grazie al genio di Guglielmo Marconi, nato proprio 150 anni fa. E per rendere omaggio a Marconi e al suo lascito, quest’anno si è tenuta la terza edizione della Giornata Nazionale “Giovani e Memoria”, presso la storica sede Rai di Via Asiago, a Roma.

La mattinata ha riunito decine di giovani, molti dei quali volontari del Servizio Civile, coinvolti in un dialogo vivo con esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni, arricchito dalla testimonianza della Principessa Elettra Marconi, figlia dell’inventore bolognese. 

Passato e futuro si sono intrecciati: del resto, Marconi non ha solo dato vita alla radio, ma ha aperto la strada verso la comunicazione moderna, nell’era del digitale e dei social media. L’obiettivo della Giornata Nazionale “Giovani e Memoria”, istituita nel 2021, è proprio questo: trasmettere ai ragazzi la storia e i suoi valori, stimolando una riflessione sull’innovazione e su come le nuove tecnologie possano custodire le radici culturali.

L’evento, promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e organizzato dalla Struttura di Missione per gli Anniversari Nazionali con il supporto dell’Agenzia Italiana per la Gioventù, si è tenuto nel Palazzo della Radio. A testimonianza di quanto via Asiago testimoni come la radio sia stata – e sia ancora – un aggancio potente nella memoria collettiva. Tante istituzioni presenti, dalla Ministra per l’Università e la Ricerca Anna Maria Bernini, al Sottosegretario di Stato Alessio Butti. In questo contesto, denso di riferimenti istituzionali, storici e culturali,  gli studenti dei licei romani presenti hanno potuto immergersi nella storia del Paese, concentrandosi su un pezzo di un passato che continua a parlare anche al presente.

Ma il ricordo serve a poco se non è proiettato verso il futuro. Ecco perché la giornata ha ospitato molti momenti di riflessione, spesso interattivi, sull’avvento dell’intelligenza artificiale. I quesiti erano chiari: come possiamo utilizzare l’IA per proteggere e valorizzare la nostra storia? In un mondo che cambia a ritmi vertiginosi, come possono le nuove tecnologie aiutarci a custodire la memoria e le tradizioni?

La discussione attorno alla sua figura, dunque, ha sottolineato come l’eredità di Marconi sia ancora molto tangibile. Da qui il messaggio del Ministro Andrea Abodi in apertura di lavori: «Genio visionario, ha saputo, già 150 anni fa, usare la tecnologia a disposizione al tempo per creare nuove opportunità».

Dello stesso avviso Elena Guerri Dall’Oro, coordinatrice della Struttura di Missione: «Giornate come questa, che servono a riannodare il vincolo tra giovani e memoria, sono il focus del nostro lavoro. Oggi celebriamo Marconi: a lui e alla sua radio dobbiamo la comunicazione che conosciamo oggi. La memoria del passato ci permette di andare avanti, come una bussola. E la presenza di tanti ragazzi testimonia che anche per loro, che sono il nostro domani, è così». 

«Marconi ha insegnato ai popoli come comunicare tra di loro, è grazie a lui che funziona tutta la comunicazione odierna. Occasioni come queste sono preziose, perché creano un momento di ascolto e un contatto interattivo, il modo migliore di parlare con i ragazzi. A loro dico di non aver paura di sbagliare: non subite la paura, ricercate l’errore creativo», ha detto la Ministra Anna Maria Bernini. 

Questa Giornata Nazionale celebra non solo l’invenzione geniale di Marconi e della radio, ma parte da qui per omaggiare il concetto di memoria come radice per un futuro più consapevole. Per noi è importantissimo aver partecipato: il legame tra i ragazzi e il passato è fondamentale», ha dichiarato nel corso dell’evento il Commissario Straordinario dell’AIG Federica Celestini Campanari. «Come Agenzia Italiana per la Gioventù cerchiamo di promuovere questa relazione anche attraverso i programmi europei, a partire dall’Erasmus +, che incarnano l’importanza della cittadinanza attiva nazionale ed europea. Occasioni come questa, coniugando tradizione e innovazione, infondono i principi fondamentali della democrazia ai nostri cittadini del domani», ha concluso.

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