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Quantum strategy: l’Italia alla ricerca di una strategia per innovazione e sicurezza
Di Beatrice Telesio di Toritto
“Il quantum computing è una scienza interessante, però l’interesse culmina nel fatto che si possano industrializzare i meccanismi per ottenere maggiore competitività economica, controllo dei domini di interesse e sicurezza nazionale”. Così Enrico Prati, professore di fisica all’università degli studi di Milano, parlando all’evento “Se non ora Quantum. Una strategia nazionale per l’Italia”, svoltosi martedì presso la Sala Isma del Senato, durante il quale è stato presentato il documento sulle tecnologie quantistiche frutto del lavoro coordinato da Formiche. Prati, co-autore del rapporto assieme al giornalista Otto Lanzavecchia, ha parlato dell’urgenza di delineare una strategia nazionale per il calcolo e le tecnologie quantistiche, anche sulla base di quanto fatto da altri Paesi equiparabili. A fronte di un investimento nell’ordine del miliardo di euro, ha spiegato, l’obiettivo è quello di incrementare la ricerca di base, perseguire obiettivi tecnici e industriali, e ”fare massa critica” a livello di industria italiana coinvolgendo le startup dedite alle tecnologie emergenti. Ad oggi, tuttavia, i finanziamenti distribuiti nel settore non si sono innestati su un ecosistema attivato e funzionante. Secondo Prati è quindi necessaria una rete di università e startup, collegata anche ad altri ambiti come sicurezza dei dati, venture capital e uffici legali di proprietà intellettuale, oltre ad attivare grandi aziende che facciano ”open innovation” – il tutto idealmente riunito sotto un centro unico. Il capitale umano è un tema, ha concluso: come sistema-Italia ”siamo bravi a formarlo ma facciamo fatica a trattenerlo” davanti alle offerte all’estero.
A partecipare all’iniziativa al Senato moderata da Flavia Giacobbe, direttrice di Formiche, anche Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera e membro dell’Intergruppo parlamentare per l’innovazione. “Occuparsi di calcolo quantistico è vitale sia per l’innovazione che per la sicurezza nazionale dell’Italia” ha dichiarato il presidente. Numerose università e centri di ricerca italiani stanno studiando ambiti relativi al calcolo quantistico e l’Italia ha anche ruolo attivo nel programma europeo Quantum Flagship, ha ricordato Mollicone. “Affrontare la tecnologia quantistica non significa limitarsi solo al calcolo”, facendo così riferimento anche al tema della sicurezza quantistica, ossia la capacità di resistere a un attacco malevolo che sfrutti la potenza del quantum computing. L’evoluzione di questa tecnologia costituisce una sfida per la sicurezza, poiché i sistemi quantistici potrebbero “scardinare” quelli attualmente in uso. Con il Pnrr, l’Italia ha istituito infatti un Centro Nazionale per il supercalcolo, destinando 130 milioni di euro alle tecnologie quantistiche, ha aggiunto l’Onorevole. Parallelamente, il Mimit sta preparando un piano per la sicurezza informatica e l’Agenzia Nazionale per la cybersicurezza sta finanziando alcune proposte di enti pubblici. “Tuttavia, le risorse allocate sono insufficienti”: oltre che nella sicurezza e nella crittografia quantistica, è necessario investire anche nella generazione di energia per soddisfare la crescente domanda di capacità di calcolo.
“Ritengo che in ogni settore sia fondamentale creare sinergie e gestire l’impatto delle nuove tecnologie,” ha sottolineato inoltre il senatore Maurizio Gasparri, presente all’evento al Senato. Gasparri ha proseguito facendo un parallelo con il fenomeno dei fornitori di contenuti digitali, i cosiddetti OTT, la cui espansione ad oggi stiamo “subendo”. Ad intervenire anche Andrea Casu, vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, il cui messaggio si è concentrato sulla necessità di nuovi investimenti nel settore. Il deputato del Partito Democratico ha inoltre richiamato l’attenzione sulla proposta di legge del collega Lorenzo Basso, che punta a destinare un miliardo di euro nei prossimi cinque anni per rafforzare il Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing. Il piano prevede l’ampliamento delle infrastrutture e incentivi per la partecipazione ai grant e il finanziamento di borse di dottorato. Senza un ecosistema nazionale completo, che comprenda tutto il processo produttivo, dalle fonderie allo sviluppo software, “rischiamo di rimanere indietro”, ha avvertito inoltre Antonio Caso, deputato del Movimento 5 Stelle e membro della commissione Cultura della Camera.
Le conclusioni dell’evento sono state affidate a Serafino Sorrenti, chief Information security officer della presidenza del Consiglio. “Sullo scenario strategico europeo stiamo facendo di tutto” affinché il futuro Centro europeo per la crittografia quantistica venga stabilito in Italia. A Bruxelles si è affrontato l’argomento più volte, ha continuato Sorrenti, sottolineando come l’Italia sia all’avanguardia nel campo delle tecnologie quantistiche. Diverso scenario, invece, per il calcolo quantistico, dove il nostro paese sconta un ritardo rispetto agli altri stati comparabili. L’obiettivo del tavolo tecnico che dirige Sorrenti è appunto quello di portare avanti la formulazione di una strategia quantum per l’Italia.
Anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è entrato nel merito nel dibattito sulla quantum strategy, evidenziando l’importanza della collaborazione pubblico-privato nello sviluppo delle tecnologie quantistiche, il cui impatto economico globale è stimato intorno ai 900 miliardi di dollari. Queste tecnologie, sebbene ancora in fase sperimentale, promettono benefici significativi in settori come finanza, manifatturiero e sanità, e avranno un impatto rilevante su industrie italiane chiave come chimica, farmaceutica e automotive. Investimenti in questo settore sono quindi fondamentali per sviluppare le competenze e le infrastrutture necessarie, offrendo all’Italia un vantaggio competitivo globale.