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La Croce Rossa Italiana e la crisi ucraina: l’incontro al Campidoglio
Di Ilaria Donatio
Sono 1117 giorni dall’inizio del conflitto, con 11.743 civili uccisi, circa 6 milioni di persone costrette a lasciare il proprio paese e altri 5 milioni di ucraini ricollocati internamente. È la misura di una tragedia provocata dall’aggressione russa al popolo ucraino, quasi tre anni fa a cui si affianca, oggi – grazie all’impegno concreto della Croce Rossa Italiana – ben altri numeri che rappresentano la ricostruzione, il sostegno alla popolazione, i soccorsi prestati: oltre 3.500 tonnellate i beni umanitari offerti, il progetto di 56 case per gli sfollati – moduli abitativi provvisori – a Zhytomyr (140 km da Kiev), un totale di quasi 50 milioni di euro investiti da CRI.
“Da oltre 1000 giorni, da quel 24 febbraio 2022, il nostro impegno non si ferma per dare cura e conforto a centinaia di persone”, ha detto il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro durante l’incontro “La Cri e la crisi ucraina” che si è svolto, oggi, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, alla presenza, tra gli altri, del viceministro Affari Esteri Edmondo Cirielli e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
L’incontro ha ripercorso le principali tappe dell’impegno della CRI, dall’inizio dell’emergenza ad oggi, nell’affiancare la Consorella ucraina nelle attività di supporto alla popolazione colpita dal conflitto. Azioni rese possibili anche grazie ad una raccolta fondi, che a breve sarà rilanciata, che ha permesso di raggiungere i 48,7 milioni di euro, tra donazioni economiche e beni.
Valastro: “La risposta della Croce Rossa Italiana è stata una risposta sartorializzata”
“La Croce Rossa Italiana non parla ma agisce, o meglio parla tramite le sue azioni. In questi anni abbiamo imparato ancora più il valore della cooperazione. Un impegno quello in Ucraina fatto di numeri importanti – ha continuato Valastro – . La CRI ha investito qualcosa come quasi 50 milioni di euro, frutto di donazioni tra beni e fondi. Sono stati tutti rendicontati e utilizzati per le iniziative, anche di sostegno alla popolazione più vulnerabile. Alcune persone più vulnerabili sono state fatte evacuare e sono ancora ospiti in Italia nelle strutture della croce rossa italiana”.
“Sin dall’inizio – ha raccontato il presidente della Cri – la risposta della Croce Rossa Italiana è stata una risposta sartorializzata. Noi abbiamo avuto tantissimi occhi, gli occhi della consorella ucraina e delle società nazionali di Croce Rossa nei paesi di confine. La prima risposta è stata quella dei beni di sostentamento, di prima necessità non solo in loco ma anche alle persone che erano fuggite nelle zone limitrofe”.
Cure mediche e case
“Successivamente”, ha proseguito il presidente di CRI, “sono stati realizzati progetti di sostegno sanitario per consentire alle famiglie di avere un medico di famiglia, visto che la metà degli ambulatori erano inservibili a causa della guerra, alcuni dovevano fare almeno 50 chilometri per andare dal medico di famiglia. C’è stata poi la fase di ricostruzione, di poter ridare un tetto sulla testa, una serenità a migliaia di persone obbligate a convivere ogni giorno con le sirene di allarme, nonostante la popolazione civile ai sensi delle convenzioni internazionali non debba essere un bersaglio”.
“Alle 56 abitazioni che abbiamo realizzato a Zhytomyr”, ha precisato Valastro, “se ne aggiungeranno presto altre 40 a Chernivtsi che saranno donate ad altrettante famiglie in difficoltà che adesso, a causa del conflitto, non hanno una casa”.
“La nostra opera umanitaria continuerà – ha aggiunto Valastro -. Ai civili, che pagano il prezzo più alto di questo conflitto, dico: c’eravamo, ci siamo e continueremo ad esserci, non vi lasceremo soli. Continueremo a percorrere la strada tracciata dai nostri 7 Princìpi perché abbiamo un compito: lenire le sofferenze di donne, uomini, bambine e bambini, essere accanto a chi vive in difficoltà, a chi affronta particolari emergenze, a chi si sente solo, a chi attraversa il mare in cerca di speranza. Questa è la nostra Umanità ed è un valore, come dissi qualche tempo fa a Zhytomyr, che non siamo disposti a negoziare”.
Cirielli: “CRI, punta di diamante del nostro impegno umanitario”
“Sono orgoglioso, oltre che come viceministro che si occupa di cooperazione internazionale, come cittadino italiano di quello che fate e di come lo fate, nella vicenda ucraina che rappresenta una delle tragedie più importanti degli ultimi 50 anni”, ha detto il viceministro Affari Esteri Edmondo Cirielli, “è la dimostrazione dell’impegno dell’Italia e degli italiani”.
“È un periodo segnato da tragedie inenarrabili, l’Ucraina, Medio Oriente, quello che sta accadendo in Siria, in Sudan e nei tanti conflitti irrisolti. L’Italia ha una sua posizione sul diritto internazionale ma noi siamo soprattutto in prima in linea sul piano umanitario. La Croce Rossa rappresenta la punta di diamante del nostro impegno di italiani. Stiamo al vostro fianco e ci saremo sempre”.
Gualtieri: “In 160 anni, lavoro straordinario per vittime di conflitti”
È un grande piacere partecipare a iniziativa dedicata all’impegno umanitario della croce rossa. Non solo un impegno in Ucraina ma in tutti i conflitti. Una organizzazione che in 160 anni è riuscita ad avere una presenza globale e a svolgere, in questo momento difficile che stiamo vivendo, un lavoro straordinario per le vittime dei conflitti”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri durante l’incontro ‘La Cri e la crisi ucraina’ nella sala della Protomoteca in Campidoglio.
“Un ringraziamento va ai tantissimi volontari impegnati sul campo, al servizio del prossimo, sotto la gloriosa bandiera della croce rossa. Una presenza di impegno quella della Cri in tanti scenari drammatici che negli ultimi anni si sono moltiplicati, dalla tragedia determinata dall’invasione russa in Ucraina ai terribili focolai di guerra in Medio Oriente, in particolare a Gaza”.
Gualtieri ha voluto ricordare l’impegno dell’amministrazione per la popolazione ucraina. “In questa sala a pochi mesi dal conflitto abbiamo ospitato una iniziativa di assistenza alle donne e ai bambini ucraini in fuga dalla guerra. Abbiamo lanciato tante iniziative dai campi estivi, alla assistenza nelle case dei romani, ancora oggi abbiamo in campo iniziative a supporto dei cittadini ucraini fuggiti dalla guerra, 49 sono ancora in cura in ospedali di Roma, abbiamo ancora un numero verde dedicato, abbiamo inserito oltre 200 persone nei programmi Sai dedicati ai migranti. Poi c’è stato il generoso sostegno dei cittadini romani che hanno offerto disponibilità ad ospitarli. Roma si è dimostrata una città inclusiva e accogliente e che condivide i principi alla base della croce rossa e che sono stati rilanciati, e speriamo parlino alle coscienze di tutti, nell’anno giubilare: la speranza che la pace prenda il posto della guerra che sta martoriando popoli e territori”.
Il progetto sulla salute mentale EU4HEALTH, finanziato dall’Eu
Le ferite che sta lasciando il conflitto in Ucraina, iniziato nel febbraio 2022, non sono solo quelle visibili. Diventare testimoni di eventi traumatici ha un impatto sulla salute mentale che non può essere sottovalutato. La guerra pone le persone di fronte alla morte dei loro cari, alla distruzione delle loro case e, in definitiva, alla perdita di tutti i punti di riferimento.
Si stima che circa 6 milioni di persone siano state costrette a lasciare il proprio paese e a rifugiarsi altrove; altri 5 milioni ricollocate internamente; per l’Organizzazione Mondiale della Sanità i disturbi della salute mentale colpiscono una persona su cinque in contesti post-bellici. Questo vuol dire che milioni di persone in Ucraina o provenienti dall’Ucraina rischiano di essere affette da problemi di salute mentale legati al conflitto e allo sfollamento.
Il progetto EU4HEALTH, finanziato dall’Unione Europea, si pone l’obiettivo di fornire supporto psicologico alle persone costrette a lasciare l’Ucraina ma non solo. Beneficiari del sostegno saranno anche le comunità ospitanti, lo staff della Croce Rossa Italiana e i volontari. Chi, tra questi ultimi, si occupa di salute mentale potrà inoltre beneficiare del Centro Psicosociale nell’aggiornamento su approcci innovativi in merito al tema e nel supporto psicosociale.
In aggiunta, al fine di raggiungere un bacino di persone più ampio, verrà promosso il servizio tramite il 1520, numero di pubblica utilità della CRI (il servizio è in lingua italiana ed è riservato alle sole persone maggiorenni. Se necessiti di un consulto in lingua ucraina manda una mail a [email protected]). A coordinare l’attività delle 25 Società Nazionali partecipanti sarà la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, leader del consorzio di progetto.
Chi è intervenuto
All’incontro “La Cri e la crisi ucraina” sono intervenuti, Edmondo Cirielli, Vice Ministro Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma, Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, Ignazio Schintu, Direttore Operazioni, Emergenze e Soccorsi della CRI, Luca Ferraris, Presidente di Fondazione CIMA, Francesca Basile, Responsabile Unità operativa Migrazioni della CRI, Maksim Dotsenko, Direttore generale Croce Rossa Ucraina (URCS), Lorenzo Massucchielli, Responsabile Unità operativa Emergenze internazionali della CRI, Simone Sterlacchini, Responsabile Laboratorio LARGE del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria, Oleksandr Skichko, Direttore di Rezult.
Fotografia di copertina, riprese e montaggio a cura di Simone Zivillica