Politica

Influenza Putiniana

07
Luglio 2024
Di Gianni Pittella

Ci sono alcune cose del nuovo, post elettorale paesaggio politico europeo che mi preoccupano particolarmente.

La prima è la crescita dell’influenza Putiniana in Europa.

Per quanto il ruolo semestrale del Presidente di turno del Consiglio Europeo sia poco rilevante, il fatto che Orban sia corso da Putin nei primi giorni del suo mandato, ha una valenza simbolica importante.

Che a Putin si consenta di influire ufficialmente sulle elezioni legislative francesi, con un pubblico endorsement in favore della Le Pen, rende evidente che il leader del Cremlino si sente forte e gradito in certe aree politiche e sociali europee tanto da andar oltre i tentativi di condizionamento operati attraverso le fake news che inondano la rete.

E quel che più rileva è la presenza, nell’emiciclo di Bruxelles e di Strasburgo, di una rappresentanza di eurodeputati putiniani che, sopratutto a destra ma non solo a destra, quotano un numero significativo e sono determinati a ribaltare la politica di alleanze occidentali della Unione Europea.

La seconda cosa ad allarmarmi è ciò che sta accadendo negli Stati Uniti.

A pochi mesi dalle elezioni del Presidente, il candidato del Partito Democratico inanella una serie di performance pubbliche attestanti la sua precaria lucidità, prestando il fianco a uno sfidante repubblicano che sappiamo aggressivo, sprezzante delle istituzioni parlamentari e pericolosamente isolazionista.

Che la democrazia americana viva una crisi così profonda è la cifra del declino delle democrazie liberali a cui fa da contrappunto il rafforzamento del putinismo e delle autarchie.

Qualche segnale incoraggiante viene invece dal Regno Unito dove una leadership equilibrata e riformista riporta il Labour alla guida del Paese, dopo una lunga e disastrosa egemonia dei Conservatori e il gravissimo errore della Brexit.

C’è ancora fiato dunque nel campo democratico e progressista, ma le minacce crescono e si fanno via via più pericolose.