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Diabete di tipo 1: alla Camera il confronto sulla legge 130, a un anno dall’approvazione

18
Settembre 2024
Di Beatrice Telesio di Toritto

Continua il confronto tra istituzioni e settore sanitario sulla legge 130 del 2023, una normativa di portata storica, che per la prima volta ha introdotto un sistema organico di prevenzione per il diabete di tipo 1 e la celiachia. Il provvedimento, infatti, prevede lo screening nazionale per giovani fino a 17 anni in modo da individuare i soggetti più a rischio, onde scongiurare, per tempo, l’insorgenza di chetoacidosi, la degenerazione drammatica di questo tipo di patologia. Nella Sala Matteotti della Camera dei Deputati martedì mattina si sono dati appuntamento rappresentanti delle istituzioni, esperti di sanità, endocrinologia pediatrica, diabetologia e le associazioni di pazienti, per confrontarsi sul White paper “Screening pediatrico per il diabete di tipo 1 e la celiachia”. L’iniziativa è stata promossa dal Vicepresidente della Camera, l’On. Giorgio Mulè.

IL WHITE PAPER
Il documento contiene 16 raccomandazioni mirate a sviluppare un modello organizzativo efficace per la gestione dello screening per il diabete di tipo 1 e la celiachia a livello nazionale. Tra queste, si evidenzia l’importanza del coinvolgimento attivo dei pediatri di famiglia e ospedalieri per il supporto continuo alle famiglie, la creazione di una rete di laboratori regionali qualificati per un’analisi uniforme dei campioni, e l’istituzione di team specialistici nei centri regionali per un’assistenza integrata ai bambini diagnosticati. Il White paper rientra nel progetto Diabetes Type 1 Vision of Screening (D1VE), realizzato da Sanofi. A presentare il rapporto anche Fulvia Filippini, Director, Country Public Affairs Head Italy & Malta, Global PA Strategic Projects di Sanofi, che ha  sottolineano come l’obiettivo ultimo sia quello favorire un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti nell’attuazione della legge approvata lo scorso autunno.

Sebbene siano patologie distinte, infatti, il diabete di tipo 1 e la celiachia condividono molti elementi comuni e fino al 5% dei pazienti potrebbe soffrire di entrambe le condizioni, rendendo la gestione clinica più complessa e costosa. Il quadro clinico sottolinea ancora di più l’importanza nel procedere con un programma strutturato di prevenzione partendo proprio dai più piccoli, come evidenziato anche dal Vicepresidente Mulè. «Le indagini svolte a campione in quattro regioni (Lombardia, Marche, Campania e Sardegna) – ha dichiarato il Vicepresidente – rivelano aldilà di ogni ragionevole dubbio come grazie allo screening siano stati intercettati numerosissimi casi destinati altrimenti ad essere sconosciuti, con conseguenze probabilmente gravi o gravissime per gli interessati».

L’introduzione di un programma così articolato e regolato per legge non ha infatti precedenti e pone l’Italia in una posizione di assoluta avanguardia nella prevenzione sanitaria. I prossimi passi adesso prevedono l’adozione del programma su tutto il territorio nazionale, con un impegno costante per garantire la massima adesione e per monitorare i risultati, al fine di apportare eventuali miglioramenti.

Foto di copertina, riprese e montaggio a cura di Simone Zivillica